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OCSE * INFLAZIONE GENERALE SU BASE ANNUA: «STABILE AL 4,7% A DICEMBRE 2024, RISPETTO A NOVEMBRE»

Scritto da
12.00 - mercoledì 5 febbraio 2025

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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*** TRADUZIONE TESTO IN  INGLESE CON GOOGLE TRANSLATE **

 

Inflazione generale OCSE su base annua stabile al 4,7% a dicembre 2024. L’inflazione generale nell’OCSE, misurata dall’indice dei prezzi al consumo (CPI), è rimasta stabile al 4,7% a dicembre 2024 rispetto a novembre. L’inflazione generale è aumentata in 18 dei 38 paesi OCSE, con i maggiori incrementi, di 0,7 punti percentuali (pp) o più, in Lettonia, Costa Rica, Ungheria, Lituania e Giappone. È diminuita in 8 paesi, tra cui la Turchia, dove è scesa di 2,7 p.p., pur rimanendo stabile o ampiamente stabile in 12 paesi. L’inflazione energetica OCSE è aumentata bruscamente. L’aumento dell’inflazione energetica OCSE è stato in parte compensato da un calo marginale dell’inflazione di fondo OCSE (inflazione al netto di cibo ed energia). L’inflazione alimentare OCSE è rimasta sostanzialmente stabile.

L’inflazione annuale OCSE si è attestata al 5,2% nel 2024, 1,6 p.p. al di sotto del livello del 2023. Ciò è circa 4 p.p. al di sotto del picco del 2022, ma più del doppio rispetto al 2019. L’inflazione alimentare e di base OCSE, rispettivamente al 4,6% e al 5,7%, erano al di sotto dei livelli del 2023, mentre l’inflazione energetica è stata pari allo 0,6% in media nei paesi OCSE, mascherando un’ampia dispersione tra i paesi.

A dicembre 2024, l’inflazione annua nell’area del G7 è aumentata per il terzo mese consecutivo al 2,8%, rispetto al 2,6% di novembre. L’aumento maggiore è stato registrato in Giappone, dove l’inflazione complessiva ha raggiunto il 3,6%, il livello più alto da gennaio 2023, a seguito della riduzione dei sussidi per l’elettricità e il gas. È aumentato anche in Germania, l’unico paese del G7 con un’accelerazione dell’inflazione di fondo, e negli Stati Uniti. L’inflazione di fondo è rimasta il principale fattore che ha contribuito all’inflazione complessiva in tutti i paesi del G7, ad eccezione del Giappone, dove il contributo combinato dell’inflazione alimentare ed energetica ha superato quello dell’inflazione di fondo.

Nell’area dell’euro, l’inflazione annua misurata dall’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IAPC) è ulteriormente aumentata al 2,4% a dicembre dal 2,2% di novembre. L’inflazione energetica annua è stata prossima allo zero dopo essere stata negativa per quattro mesi, mentre l’inflazione alimentare e di fondo è rimasta sostanzialmente stabile. A gennaio 2025, secondo la stima rapida di Eurostat, l’inflazione complessiva annua è rimasta sostanzialmente stabile nell’area dell’euro, raggiungendo il 2,5%. Si stima che l’inflazione di fondo sia rimasta stabile e che l’inflazione energetica sia aumentata.

Nel G20, l’inflazione annua è scesa al 5,1% a dicembre dal 5,7% di novembre, raggiungendo il livello più basso da settembre 2021. L’inflazione generale in Argentina è diminuita notevolmente a dicembre, ma i prezzi sono rimasti più del doppio rispetto a dicembre 2023. L’inflazione è rimasta sostanzialmente stabile in Brasile, Indonesia, Arabia Saudita, Sudafrica e Cina, dove si è attestata vicino allo zero, allo 0,1%.

 

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Year-on-year OECD headline inflation stable at 4.7% in December 2024

Year-on-year inflation in the OECD, as measured by the Consumer Price Index (CPI), was stable at 4.7% in December 2024 compared with November (Figures 1 and 2). Headline inflation rose in 18 of 38 OECD countries, with the largest increases, by 0.7 percentage point (p.p.) or more, in Latvia, Costa Rica, Hungary, Lithuania, and Japan. It declined in 8 countries including Türkiye, where it fell by 2.7 p.p., while remaining stable or broadly stable in 12 countries (Table 1). OECD energy inflation increased sharply. The increase in OECD energy inflation was offset somewhat by a marginal decline in OECD core inflation (inflation less food and energy). OECD food inflation remained broadly stable.

Annual OECD inflation stood at 5.2% in 2024, 1.6 p.p. below its 2023 level. This is about 4 p.p. below its peak of 2022 but more than twice as high as in 2019 (Figure 3 and Table 2). OECD food and core inflation, at 4.6% and 5.7% respectively, were below their 2023 levels, while energy inflation amounted to 0.6% on average across OECD countries, masking large dispersion across countries.

In December 2024, year-on-year inflation in the G7 area increased for the third consecutive month to 2.8%, up from 2.6% in November. The largest increase was registered in Japan where headline inflation reached 3.6%, its highest level since January 2023, following the reduction of electricity and gas subsidies. It also rose in Germany, the only G7 country with an acceleration in core inflation, and in the United States. Core inflation remained the main contributor to headline inflation in all G7 countries except Japan, where the combined contribution of food and energy inflation exceeded that of core inflation (Figure 4).

In the euro area, year-on-year inflation as measured by the Harmonised Index of Consumer Prices (HICP) rose further to 2.4% in December from 2.2% in November. Year-on-year energy inflation was close to zero after having been negative for four months, while food and core inflation remained broadly stable. In January 2025, according to Eurostat’s flash estimate year-on-year headline inflation was broadly stable in the euro area, reaching 2.5%. Core inflation was estimated to have remained stable and energy inflation to have risen.

In the G20, year-on-year inflation declined to 5.1% in December from 5.7% in November, reaching its lowest level since September 2021. Headline inflation in Argentina declined markedly in December but prices remained more than twice as high as in December 2023. Inflation remained broadly stable in Brazil, Indonesia, Saudi Arabia, South Africa, and China, where it stood close to zero, at 0.1% (Table 2).

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