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NURSING UP TRENTO * PNRR: HOFFER, « UNA SANITÀ DI QUALITÀ TROVA IL SUO FONDAMENTO NELLA VALORIZZAZIONE DI PROFESSIONISTI INFERMIERI E SANITARI »

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15.00 - mercoledì 10 novembre 2021

I fondi del Pnrr metteranno la Provincia di Trento nelle condizioni di realizzare 11 case della salute e 3 Ospedali di comunità, inoltre sono già state previste dalla Giunta delle riorganizzazioni, con conseguente valorizzazione di alcuni ospedali periferici.

Sentiamo continuamente parlare di nuovi progetti, attivazione di reparti sub-intensivi previsti da delibere di Giunta, potenziamento dei servizi territoriali con l’infermiere di famiglia ed è chiaro che ci dovrà essere un notevole implemento di personale infermieristico e sanitario per realizzare tutto questo.

Proprio per questo è prioritario riportare l’attenzione al cuore del vero problema, la necessità di acquisire un elevato numero di infermieri, assistenti e tecnici sanitari, da assumere per soddisfare tutti questi nuovi progetti! Partiamo già da una situazione di grave e cronica carenza, dovuta alla politica dei tagli adottata in questi anni dalle istituzioni e che ora mostra i suoi effetti più deleteri.

Circa 100 infermieri dell’Apss sono già stati sospesi dal servizio per mancata vaccinazioni, molti nostri colleghi si sono già licenziati ed altri lo faranno a breve se le condizioni di lavoro ed economiche non miglioreranno nella nostra Provincia. Dal punto di vista statistico 1200 infermieri in Trentino andranno in pensione nei prossimi 8 anni, perché l’età media dei nostri professionisti è oltre i 50 anni, molti di questi hanno problemi di salute e limitazioni funzionali.

Noi abbiamo chiesto alle istituzioni trentine che al centro del progetto sanitario ci sia l’implementazione e la valorizzazione dei nostri professionisti, per trattenerli nelle nostre aziende e nel contempo attrarli da altre regioni, è fondamentale che le professioni sanitarie tornino a diventare appetibili anche per i nostri giovani.
Ed invece? La provincia stipula accordi con i medici di base, stanziando ingenti risorse economiche e poi si dimentica degli infermieri, costringendo il personale infermieristico ad utilizzare il proprio automezzo sul territorio.

Non convoca poi il nostro sindacato al tavolo in Apran per attivare e riconoscere le elevate specificità e professionalità dei nostri colleghi, a fronte di risorse già stanziate! I nostri colleghi meritano pari dignità e rispetto, non sono di supporto a nessuno in quanto professionisti sanitari che operano in un ambito definito di autonomia ed hanno retto sulle proprie spalle i servizi durante la pandemia, in ospedale, nelle Apsp, nelle strutture private, nelle cure primarie territoriali.

La sanità pubblica è sempre stato un valore universale, ora è in grave difficoltà, occorre agire tempestivamente e con investimenti che non devono riguardare solo le infrastrutture, ma che devono essere rivolti in primis alla valorizzazione del personale: il rinnovo contrattuale, così come i fondi provenienti dal Pnrr sono un’occasione unica che non deve essere sprecata, altrimenti il rischio sarà quello di creare cattedrali nel deserto e un depotenziamento della sanità pubblica trentina, a partire dagli ospedali di valle e questo porterà ad ulteriori allungamenti delle lista d’attesa e disagi per i cittadini.

Senza batter ciglio e nel silenzio generale, si continuano a perdere fior di professionisti con esperienza trentennale senza fare nulla, che emigrano nel privato, all’estero o addirittura abbandonano la professione, questa emorragia deve essere fermata, abbiamo fatto proposte e richiesto incontri, ma questa Provincia continua a non voler confrontarsi con le nostre professioni sanitarie e continua a navigare nella totale assenza di un chiaro e condiviso progetto, che possa rendere il sistema appetibile peri i professionisti e quindi sostenibile anche in futuro.

 

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Cesare Hoffer
Coordinatore Nursing up Trento

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