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NURSING UP – TRENTINO * WELFARE: « LA SANITÀ PUBBLICA ED I SUOI PROFESSIONISTI INFERMIERI-SANITARI DEVONO ESSERE AL CENTRO DEL DIBATTITO ELETTORALE, NON AI MARGINI »

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11.36 - giovedì 22 settembre 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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In questi giorni di campagna elettorale il tema della “sanità” non è stato al centro del dibattito politico, quasi che i fondi destinati alla salute pubblica ed al potenziamento degli organici vengano ancora considerati come una spesa e non una risorsa, pensiamo ad esempio all’enorme e determinante lavoro svolto dai nostri professionisti infermieri e sanitari nell’emergenza covid.

Ecco perché non va fatto l’errore di indirizzare parte dei fondi nazionali e provinciali del piano nazionale ripresa e resilienza (PNRR) esclusivamente a progetti volti alla costruzione di nuove strutture sanitarie, seppur di prossimità al cittadino! La vera sfida è la valorizzazione giuridico- economica di infermieri e professionisti sanitari, sempre più carenti ed in fuga dalla sanità pubblica: se l’attivazione di nuove strutture non è accompagnata da una politica volta ad attrarre e trattenere i nostri professionisti, avremo costruito solo delle cattedrali nel deserto e le grandi risorse economiche investite non avranno raggiunto l’obiettivo “salute”.

Siamo ancora inascoltati, troppi pochi sono ancora infermieri e professionisti del comparto candidati alle elezioni politiche nazionali, su quest’aspetto dovremo aprire una seria riflessione, la nostra voce dovrà raggiungere e permeare sempre di più le istituzioni, perché è la voce della “sanità”, che deve rimanere pubblica e universalistica ed è la voce che richiede condizioni di lavoro umane e un’assistenza adeguata, nell’ottica di continuare a fornire un servizio di qualità cittadino.

Lo ribadiamo ancora una volta, con la nostra Provincia deve essere aperto un serio dibattito, dove ai nostri professionisti venga garantito, così come per i medici, nuovi percorsi di carriera e la possibilità di esercitare la libera professione intramoenia. Nel contempo occorre adeguare lo stipendio percepito in Italia a quello delle medie europee, oggi gli infermieri italiani sono al 25° posto come media annuale di retribuzione tra i Paesi OCSE e garantire la possibilità di conciliare esigenze familiari e lavorative, sempre più compromesse.

 

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Cesare Hoffer

Coordinatore Nursing up Trentino

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