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NURSING UP * INCONTRO DIRETTORE GENERALE APSS: HOFFER « IN TRENTINO IL TASSO DI POSTI OCCUPATI NELLE TERAPIE INTENSIVE È AL 29% (DI CUI 75% NO VAX), IL DATO PIÙ ALTO D’ITALIA »

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11.53 - martedì 11 gennaio 2022

Nella giornata di ieri abbiamo incontrato il direttore generale dell’Apss dott. Ferro e la direttrice del Dipartimento risorse umane, dott.ssa Morandini. La situazione emersa nella nostra Apss è grave, nella nostra PA Trento il tasso di posti occupati nelle terapie intensive è il 29% (75% no vax), il dato più alto d’Italia, nelle altre regioni la Calabria (al 18%), Emilia Romagna (17%), Friuli Venezia Giulia (21%), Lazio (21%), Liguria (21%), Lombardia (16%), Umbria (15%), Veneto (21%).

L’altro dato allarmante è che, oltre agli attuali 200 dipendenti sanitari e addetti all’assistenza sospesi in azienda sanitaria perché non vaccinati (ci cui 100 infermieri), ora se ne aggiungono ora altri 280 a casa in quarantena perché risultati positivi.

L’enorme mole di attività, viste anche le campagne vaccinali tutt’ora in essere, finisce per gravare sempre sulla stessa compagine lavorativa, ormai sfinita e senza più risorse psicofisiche, con la conseguenza di un sempre maggiore abbandono della professione o migrazione verso istituti privati e/o stati esteri, che concedono maggiori riconoscimenti economici e di carriera.
A fronte di tutto cio’ abbiamo chiesto l’attivazione di un tavolo aziendale, con la presenza anche di rappresentanti politici, per individuare tutti gli interventi per attrarre nuovo personale, evitando nel contempo che quello presente in servizio si licenzi, cosa che purtroppo sta accadendo sempre più frequentemente.

Abbiamo proposto di migliorare le condizioni di lavoro, garantire punti di ascolto e maggior supporto psicologico agli operatori, attivare immediatamente i tavoli sindacali per garantire celeri riconoscimenti economici come l’erogazione di indennità specifiche, delle fasce economiche ed incentivi per il personale coinvolto nell’emergenza covid, sviluppare una politica di benefit per attrarre professionalità da altre regioni (appartamenti, asili nido), potenziare il parco macchine aziendale, assumere personale con incarichi lunghi o possibilmente a tempo indeterminato, concedere part-time al personale in particolare situazione di difficoltà.

Ora però ci vogliono i fatti e non soltanto le tante belle chiacchere che finora abbiamo sentito, non basta dire…tanto il personale manca in tutta Italia e non riusciamo a trovarlo, politica ed azienda si assumano le proprie responsabilità e si rimbocchino le maniche, ora è a rischio la salute di operatori, ormai sfiniti ed in numero sempre più esiguo non sono più un grado di mantenere una qualità di cura elevata nei confronti dei cittadini, perché ormai sono loro stessi che si ammalano sempre di più ed abbisognano di essere supportati, vista anche l’impossibilità di conciliare vita familiare e lavorativa per i continui richiami in servizio. E’ ora e tempo di prendersi cura di chi cura! Ansia, burnout e depressione colpiscono in particolare il personale infermieristico, che è di fatto quello più esposto, gli effetti di questo stress post traumatico dovrebbero essere riconosciuto come malattia professionale.

 

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Cesare Hoffer- Nursing up Trentino

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