News immediate,
non mediate!
Categoria news:
OPINIONEWS

NOVE CONSIGLIERI MINORANZA PAT * EDILIZIA ABITATIVA: « LA GIUNTA VALUTI IL BLOCCO DEGLI SFRATTI ITEA, FINO A QUANDO NON RIENTRA L’EMERGENZA »

Scritto da
08.27 - sabato 11 marzo 2023

Proposta di risoluzione n. 196 alla Comunicazione della Giunta n. 55. I recenti dati del Viminale sugli sfratti del luglio 2022 sono drammatici. Lo sfratto di una famiglia, soprattutto se ci sono di mezzo dei bambini, è sempre qualcosa di profondamente drammatico che crea sconforto e angoscia generati dal rischio di ritrovarsi per strada. Sono inoltre molte le famiglie che rischiano o subiscono lo sfratto da alloggi ITEA. Famiglie per cui è stato emesso un provvedimento di revoca da appartamenti di emergenza e che rischiano di rimanere per strada. I contratti di locazione temporanea nascono per la gestione delle emergenze abitative e solitamente hanno la durata di tre anni. In alcuni casi si è provveduto al rinnovo per altri due anni.

La Presidente di ITEA ha dichiarato che vanno rispettate le norme e il Regolamento ITEA e dunque quando sia necessario si debba procedere con la revoca alla locazione di questi alloggi. Niente da eccepire e il ragionamento avrebbe anche un senso se le graduatorie ITEA ordinarie scorressero più rapidamente e se ci trovassimo davanti ad un mercato immobiliare privato accessibile, ma purtroppo non è così. A causa della pandemia e del difficile momento storico che stiamo vivendo vengono messi a disposizione meno appartamenti di risulta. Gli sfratti avvengono senza costruire soluzioni dignitose per le famiglie e per i singoli coinvolti, alimentando il disagio abitativo e disgregando ulteriormente il tessuto sociale. Mi chiedo quale sia il senso degli sfratti se gli alloggi (accade quasi sempre) non verranno rilocati in tempi neanche lontanamente brevi in quanto molti, troppi, sono bisognosi di ristrutturazione. Lavori che procedono a rilento (ne sono testimonianza i 1000 attualmente vuoti). Il risultato è: più appartamenti vuoti e più persone in strada. Il diritto all’abitare è un diritto fondamentale dell’uomo e lo Stato e le Istituzioni non possono abdicare al ruolo di garanti di tale diritto che è richiamato nella dichiarazione Onu, nella Costituzione italiana e in molte sentenze della Corte Costituzionale.

A rendere più difficile la situazione si aggiunge un regolamento di edilizia pubblica ormai superato, si nota una mancanza di coordinamento e di assunzione di responsabilità tra gli enti e i servizi pubblici, l’incapacità di tutelare il diritto all’abitare. Tutto ciò si produce anche nella prassi di collocare in strutture pubbliche le donne con i figli minorenni, mentre mariti e figli maggiorenni devono provvedere da sé. Così un nucleo familiare viene diviso per un periodo di tempo che può durare anni. A volte è successo che componenti di famiglie divise si siano ritrovati a dormire per strada. Tutto questo è intollerabile.

La carenza di appartamenti pubblici ha contribuito a far aumentare in maniera esponenziale il costo degli affitti. Ormai a Trento e dintorni per un bilocale si parte dai 700 euro mensili mentre per un due stanze arrivare a 1000 – 1200 euro e oltre è un attimo. Per i più rappresenta l’intero stipendio mensile e 200 euro al mese di contributo pubblico ben poco sortiscono come soluzione. Importi comunque pre co- vid, pre guerra, pre inflazione galoppante. La nostra Provincia assieme a Bolzano è quella con i costi d’affitto e vendita più alti d’Italia. Tutto ciò a discapito di chi percepisce redditi da lavoro e premianti per chi percepisce profitti dovuti alla rendita.

 

Tutto ciò premesso il Consiglio della Provincia autonoma di Trento impegna la Giunta provinciale a:

avviare un potenziamento dell’edilizia pubblica, coinvolgendo gli enti locali, le fondazioni e il privato sociale allo scopo di mettere a disposizione alloggi a canone sociale o moderato;

provvedere ad una revisione delle leggi e dei regolamenti inerenti l’edilizia pubblica, riattualizzandoli in base all’emergenza abitativa in atto, per sancire che non vi possa essere nessuno sfratto da un alloggio Itea senza prima aver offerto alle persone una alternativa dignitosa;

la creazione di strumenti che evitino la separazione delle famiglie in caso di sfratto da immobili privati;

avviare politiche per calmierare gli affitti attraverso la limitazione e il disincentiva-mento al mantenimento di alloggi sfitti o della loro destinazione ad affitti brevi a scopo turistico;

la creazione, in accordo con il privato sociale e le categorie produttive, di ostelli per lavoratori senza tetto, oggi costretti a ricorrere a dormitori a bassa soglia per pochi giorni all’anno;

valutare di bloccare gli sfratti ITEA fino a quando l’emergenza non sarà rientrata.

 

 

*
cons. Lucia Coppola
cons. Lucia Maestri
cons. Alex Marini
cons. Alessio Manica
cons. Alessandro Olivi
cons. Paolo Zanella
cons. Paola Demagri
cons. Michele Dallapiccola
cons. Filippo Degasperi

Categoria news:
OPINIONEWS
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.