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NON UNA DI MENO – TRENTO * 8 MARZO – SCIOPERO GLOBALE TRANSFEMMINISTA: « ORGANIZZATO IN RISPOSTA A TUTTE LE FORME DI VIOLENZA DI GENERE »

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11.00 - mercoledì 6 marzo 2019

Per il terzo anno consecutivo Non Una di Meno chiama le donne e le soggettività Lgbtqi* a partecipare allo sciopero femminista Transnazionale dell’8 marzo e a interrompere ogni attività lavorativa e di cura, formale o informale, gratuita o retribuita.

Lo sciopero globale, che l’anno scorso ha coinvolto circa settanta città italiane e più di settanta paesi nel mondo, è organizzato in risposta a tutte le forme di violenza di genere e oppressione:

Femminicidi. Stupri. Insulti e molestie per strada e sui posti di lavoro. Violenza domestica. Discriminazione e violenza sulle donne disabili. Il permesso di soggiorno condizionato al matrimonio. Infiniti ostacoli per accedere all’aborto. Pratiche mediche e psichiatriche violente sui nostri corpi e le nostre vite. Precarietà che diventa doppio carico di lavoro e salari dimezzati. Razzismo. La violenza del capitalismo, insostenibile per l’ecosistema nel quale viviamo. Un welfare ormai inesistente che si scarica sul lavoro di cura gratuito e sfruttato nell’impoverimento generale. Violenza omofoba e transfobica.

Non Una di Meno contesta i provvedimenti dell’attuale governo, in particolare:

Il disegno di legge Pillon su separazione e affido, contraria persino alle leggi e alle convenzioni internazionali sulla tutela dei minori e sul contrasto alla violenza sulle donne. La legge Salvini sull’immigrazione e la propaganda razzista che la sostiene. L’invenzione della cosiddetta “ideologia del gender” in nome della quale si chiudono i programmi di educazione alle differenze di genere a scuola. Il sussidio di disoccupazione a condizioni proibitive, spacciato per “reddito di cittadinanza”. La finta flessibilità del congedo di maternità. Le mancate risposte in materia di prevenzione del femminicidio. Le mancate risposte in materia di sicurezza per l’interruzione volontaria di gravidanza.

Rivendichiamo a gran voce:

Un reddito di autodeterminazione, un salario minimo europeo e un welfare universale. Aborto libero sicuro e garantito. Gli obiettori fuori dagli ospedali. Autonomia e libertà di scelta sulle nostre vite. Ridistribuire il carico del lavoro di cura (in Italia, in media, nell’arco di una giornata l’uomo si fa carico della cura dei figli per 38 minuti). L’autodeterminazione e i desideri di tutti i soggetti contro l’abilismo che discrimina le persone disabili. La libertà di andare dove vogliamo senza avere paura, di muoverci e di restare contro la violenza razzista e istituzionale. Un permesso di soggiorno europeo senza condizioni.

Con lo sciopero dei e dai generi pratichiamo la liberazione di tutte le soggettività e affermiamo il diritto all’autodeterminazione dei corpi contro le violenze, le patologizzazioni e psichiatrizzazioni imposte alle persone trans e intersex. Riaffermiamo la nostra volontà di imporre un cambio di sistema che disegni un altro modo di vivere sulla terra alternativo alla guerra, alle colonizzazioni, allo sfruttamento della terra, dei territori e dei corpi umani e animali. Con lo sciopero dal lavoro produttivo e riproduttivo blocchiamo ogni ambito in cui si riproduce violenza economica, psicologica e fisica sulle donne. Lo sciopero è la nostra risposta alla violenza maschile contro le donne e a tutte le forme di violenza di genere! Agli uomini si chiede di sostenere lo sciopero in tutti modi possibili, soprattutto facendosi carico del lavoro di cura.

Programma della giornata dell’8 marzo:

h 16.30 Concentramento in Via Verdi
h 17.30 Corteo Femminista (Maggiori info:)
h 22.00 Balla chi si Ribella (Festa Femminista) @ Spazio Off (Maggiori info: )

Eventi collaterali:

7 marzo h 20.00 @ Spazio Off
Proiezione del documentario “Aborto – le nuove crociate” (di Alexandra Jousset e Andrea Rawlins-Gaston, prodotto da Arté)
(Maggiori info:)

8 marzo h 15.30 @ Dipartimento di Sociologia
“In che ruolo giochi? Lo sport in una prospettiva di genere”. Il secondo di tre appuntamenti per riflettere sul rapporto fra genere e sport, ideato e realizzato dal Centro Studi Interdisciplinari di Genere – CSG

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