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MUSE – TRENTO * NOTTE EUROPEA RICERCATORI 2021: SPINELLI, « LA PAT INVESTE 300 MILIONI ALL’ANNO NEL SETTORE, ÀMBITO CHE IN TRENTINO IMPEGNA 4.000 LAVORATORI »

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10.37 - sabato 25 settembre 2021

È stata una Notte Europea dei Ricercatori da tutto esaurito, nel pieno rispetto di tutte le normative anti-Covid: a partire dalle 17 studenti e studentesse, cittadini e famiglie hanno cominciato ad affollare il giardino e le sale espositive del MUSE e il quartiere Le Albere per partecipare ai laboratori, assistere agli esperimenti scientifici e conoscere ricercatori e ricercatrici dell’Università di Trento, della Fondazione Bruno Kessler, della Fondazione Edmund Mach e del MUSE.

Più di 300 quelli presenti, pronti a rispondere a qualsiasi domanda e curiosità. Una lunga notte dedicata alla ricerca e ai suoi protagonisti, ma anche un momento di condivisione e apertura tra le istituzioni di ricerca e i cittadini, organizzato in contemporanea in 28 Paesi europei.

Quest’anno l’iniziativa fa parte della rete SHARPER Night – SHAring Researchers’ Passion for Engaging Responsiveness, il più esteso progetto italiano per l’organizzazione della “Notte Europea dei Ricercatori”, che comprende 16 città – tra cui Trento – ed è realizzato con la collaborazione di circa 200 tra università, enti di ricerca, istituzioni culturali, imprese, comuni, regioni e associazioni di cittadini.

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Il direttore del MUSE Michele Lanzinger ha posto l’accento sulla novità di quest’anno, ossia l’appartenenza dell’iniziativa a un network italiano – frutto di un progetto europeo – che coinvolge 200 tra università e istituti di ricerca da nord a sud della penisola. “Inoltre – ha aggiunto Lanzinger – una particolare soddisfazione riguarda la qualità e la quantità degli argomenti trattati, legati agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, un importante bussola grazie alla quale possiamo ridisegnare e riprogettare il nostro futuro su questo pianeta”.

Il rettore dell’Università di Trento, Flavio Deflorian, ha sottolineato la necessità di fare capire alle persone cosa significhi fare ricerca, l’importanza di un’adeguata comunicazione che tracci una linea di congiunzione tra la ricerca e le sue implicazioni, quelle dirette e soprattutto quelle meno evidenti. “Da qui – ha spiegato Deflorian – la fondamentale esigenza di momenti di incontro – come la Notte appena inaugurata – tra pubblico e ricercatori e ricercatrici in grado di trasmettere la loro passione e il loro grande entusiasmo”.

Sulla grande fame – da parte del pubblico – di informazioni e dati provenienti dalla ricerca scientifica, si è soffermato anche il Segretario generale di FBK Andrea Simoni, che ha evidenziato “come l’investimento in ricerca scientifica, anche se dai risvolti non immediatamente percepibili, porti a importanti risultati nei momenti critici, come dimostra il fondamentale apporto che gli studi su Modelli predittivi e scenari pandemici hanno dato nel corso di questa recente pandemia”.

“Dalle specie aliene ai grandi carnivori, dai microorganismi ai satelliti per monitorare la salute dei boschi colpiti da Vaia. I nostri ricercatori e ricercatrici lavorano anche di notte per affrontare i tanti temi di cui ci occupiamo, su vari livelli. Come FEM affrontiamo tutto ciò che riguarda i fragili equilibri del nostro pianeta, dal punto di vista agricolo e produttivo, ambientale e di vivibilità”, ha aggiunto Agostino Cavazza, responsabile delle Relazioni con Enti di Sistema e Territorio.

“Quello di stasera è un momento di ripartenza, punto di incontro tra giovani, cittadini e mondo della ricerca: la città si rimpossessa di uno dei suoi momenti più vitali, di un evento che fa parte dell’anima di Trento. La Notte Europea dei Ricercatori è un’occasione spettacolare per riconoscere il lavoro e i risultati dei nostri ricercatori, magari meno pagati che all’estero ma capaci di raggiungere risultati di eccellenza”, ha sottolineato il sindaco di Trento.

“La provincia investe 300 milioni all’anno in Ricerca. Un ambito che in Trentino occupa circa 4.000 lavoratori. La ricerca non è più l’immagine classica di un alambicco, di un’ampolla o di una persona chiusa in un laboratorio polveroso, oggi spazia dall’informatica alle scienze umane, aprendo nuovi ambiti e portando sviluppo economico. I ricercatori e le ricercatrici coltivano dubbi, diffondono conoscenza, applicano la scienza alla quotidianità di tutti, vederli all’opera è un’occasione unica”, ha infine concluso l’assessore provinciale allo sviluppo economico, ricerca e lavoro.

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Dopo i saluti istituzionali, il via ufficiale alla festa con salotti scientifici, libri viventi, spettacoli e tour virtuali. Dalle caratteristiche dello Zebra fish, piccolo pesce tropicale usato come modello per la regolazione genica, alle ultime frontiere dell’astrochimica, passando per il 3D bioprinting, nuova tecnica dell’industria biomedica per rigenerare i tessuti: il mondo della ricerca – oggi più che mai – insegna a rispondere a situazioni di crisi gestendole o meglio ancora prevenendole per costruire insieme un futuro migliore. Al centro dell’edizione 2021, gli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU. Diciassette “goal” da raggiungere entro la fine di questo decennio che ricercatori e ricercatrici utilizzano come bussola per dare forma a idee, condividere esperienze, elaborare soluzioni concrete.

Per espressa volontà degli organizzatori, l’evento è sicuro dal punto di vista sanitario. Ancora prima della scelta del Governo nazionale che prevede per i dipendenti pubblici l’obbligatorietà del Green pass, infatti, si è scelto di chiedere a tutto lo staff coinvolto nella realizzazione dell’evento il possesso del certificato verde.

I FORMAT

STAND DEMO E HANDS-ON: postazioni in cui i gruppi di ricerca mostreranno i propri studi e scoperte al pubblico che potrà “toccare con mano” i metodi e i risultati del lavoro scientifico condotto quotidianamente nei laboratori e sul territorio.

HIDDEN TRENTO TOUR
Due percorsi tematici di 8 tappe nel centro storico di Trento, della durata di ca. 50′ ciascuno, guidati dai ricercatori e utilizzando l’apposita app gratuita.

IL GIARDINO DELLA SCIENZA
Il Giardino del MUSE si anima con giochi, pièce teatrali e collegamenti dai laboratori di ricerca di solito nascosti al grande pubblico.

SALOTTI SCIENTIFICI: occasioni di incontri informali con i ricercatori e le ricercatrici, con possibilità di interazione da parte dei visitatori.

LIBRI VIVENTI
I ricercatori e le ricercatrici si mettono a disposizione del pubblico come vere e proprie enciclopedie parlanti. Rispondono a domande e curiosità sui propri argomenti di ricerca.

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I NUMERI

300 ricercatori coinvolti
56 stand informativi al MUSE, Palazzo delle Albere e Palazzo Geremia
2 hidden Trento tour
25 salotti scientifici nel quartiere Le Albere e a Palazzo Geremia
10 libri viventi nel giardino del MUSE
2 spettacoli teatrali
4 tour virtuali

ENTI ORGANIZZATORI

UNIVERSITÀ DI TRENTO
Con i suoi 16.500 studenti e 650 tra docenti e ricercatori, l’Università di Trento è un ateneo di medie dimensioni: un campus dove l’incontro tra i docenti e gli studenti avviene facilmente e senza mediazioni. In oltre 50 anni di storia, l’Ateneo si è caratterizzato per la qualità della ricerca e della didattica e per la sua attenzione ai rapporti internazionali, aspetti che gli hanno permesso di posizionarsi ai vertici delle classifiche delle università italiane.

FONDAZIONE BRUNO KESSLER
Ente di ricerca al top in Italia, classificato al 1° posto per l’eccellenza scientifica in 3 diverse aree tematiche (ICT, Storia e Sociologia) e per l’impatto economico e sociale secondo Anvur 2017, FBK è un ente di ricerca attivo da più di mezzo secolo, con focus sull’Intelligenza Artificiale. Attraverso 11 centri di ricerca e oltre 400 ricercatrici e ricercatori, FBK mira a risultati di eccellenza in ambito scientifico e tecnologico con particolare riguardo agli approcci interdisciplinari e alla ricaduta sulle persone e la società.

FONDAZIONE EDMUND MACH
Dal 1874 la Fondazione Edmund Mach opera nei settori chiave dell’agricoltura, dell’ambiente e dell’alimentazione con attività di ricerca, formazione e trasferimento tecnologico che ne fanno un centro unico in Europa.
Primo ente di ricerca One-Health italiano, FEM promuove e valorizza l’economia locale attraverso la ricerca e l’innovazione e il supporto al territorio, mirando al miglioramento delle produzioni agricole e forestali di montagna e al miglioramento della qualità e del valore nutritivo dei prodotti agroalimentari locali. Supporta la gestione delle risorse naturali della regione attraverso lo sviluppo e la promozione di pratiche agricole a basso impatto e l’innovazione nello studio e nella conservazione della biodiversità genetica e di specie negli ecosistemi alpini e subalpini e alla difesa delle risorse naturali.

MUSE – MUSEO DELLE SCIENZE
L’attività di divulgazione del MUSE è affidata a un team esperto che opera ricerche multidisciplinari nel settore dell’ambiente, con particolare attenzione ai temi del paesaggio, degli effetti dei mutamenti climatici e dell’evoluzione del rapporto umanità-ambiente. La ricerca del MUSE, che si basa sull’uso di dati primari, archivi e sullo studio
delle collezioni museali, restituisce alla comunità elementi utili alla conservazione degli ecosistemi, alla gestione della biodiversità e alla valorizzazione del patrimonio naturale e culturale.

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