(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –
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“L’Italia ribadisce con forza il proprio supporto all’Ucraina e il pieno sostegno all’attività della Corte penale internazionale, indipendente e autonoma”.
Nel suo intervento a Londra alla “Conferenza internazionale dei ministri della giustizia di supporto alla Corte penale internazionale e alla sua attività in Ucraina”, il Guardasigilli, Carlo Nordio, ribadisce “l’importanza che Kiev ratifichi lo Statuto di Roma, istitutivo della Corte dell’Aja: sarebbe – ha aggiunto – un fondamentale riconoscimento del ruolo della Corte penale internazionale”.
Il ministro Nordio ha annunciato ai colleghi presenti di 52 diversi Paesi invitati il via libera da parte del Consiglio dei ministri giovedì scorso di un primo disegno di legge sul codice dei crimini internazionali, che introduce il reato di aggressione, allarga lo spettro sui crimini di guerra ed estende a livello universale la giurisdizione penale. “Il codice – ha illustrato il ministro – permetterà anche ai nostri magistrati e alle nostre forze dell’ordine di avere ancora più strumenti per migliorare l’assistenza alla Corte penale internazionale nelle indagini sui crimini commessi in Ucraina. Lo Statuto di Roma richiama “il dovere di ogni Stato di esercitare la giurisdizione penale nei confronti di coloro che sono responsabili di crimini internazionali”, istituendo così il principio di complementarità della Corte rispetto ai tribunali nazionali”.
Il Guardasigilli ha tracciato un bilancio sul sostegno finanziario garantito da sempre dall’Italia alla Corte dell’Aja, sul congelamento degli asset degli oligarchi russi e ha rinnovato la disponibilità al distacco di esperti nazionali presso l’Ufficio del Procuratore.
Infine, il ministro Nordio ha richiamato la grande esperienza italiana nella protezione di vittime e testimoni, come nella raccolta di testimonianze dei minori e ha rinnovato all’intera Corte penale internazionale e alle autorità ucraine la disponibilità nell’aiuto alla formazione di magistrati e forze dell’ordine.