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MEDIASET – RETEQUATTRO * “ZONA BIANCA”: « L’INTERVISTA AL SINDACO DI KYIV KLITSCHKO, SE IL PAPA RIUSCIRÀ A VENIRE A KIEV SARÀ UN SEGNALE IMPORTANTISSIMO » (RIVEDI VIDEO – LINK)

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22.11 - domenica 3 aprile 2022

«È un massacro dei civili. Vorrei chiedere di non credere ai russi perché stanno continuando a dire menzogne. Hanno mentito quando hanno rassicurato nel ’94 la nostra integrità territoriale. L’Ucraina all’epoca aveva il terzo potenziale nucleare del mondo e l’Ucraina aveva rinunciato alle proprie armi nucleari mentre la Russia aveva garantito la nostra indipendenza e integrità territoriale. Hanno mentito quando dicevano che i militari che avevo occupato la Crimea non erano russi. Hanno mentito quando dicevano che nel Donbass, a Donetsk e Luhansk, non c’erano militari russi. Anche oggi stanno mentendo e dicono che la guerra è rivolta solo contro i militari ma vediamo che i civili vengono uccisi».

Queste le parole di Vitali Klitschko, sindaco di Kyiv, in un’intervista andata in onda questa sera a “Zona Bianca” – il programma di approfondimento condotto da Giuseppe Brindisi su Retequattro. E aggiunge: «Una nonna di più di ottant’anni viene uccisa mentre va a prendere l’acqua. Ora sono rientrato da Bucha e Irpin e abbiamo visto i ragazzi, giovanissimi e vestiti in abiti civili, con le mani legate dietro la schiena uccisi con un colpo alla nuca. Vediamo un massacro, una strage di civili. Vediamo bombardamenti contro gli edifici, nella città di Kiev più di cento edifici sono stati distrutti. Un numero importante di civili sono morti, più di trecento persone ora si trovano in ospedale, di cui sedici sono bambini. Quattordici bimbini sono morti a Kyiv. Bucha e Irpin sono state rase al suolo. Non parlerò di Mariupol e Kharkiv dove vi è un massacro e Chernivtsi che è stata distrutta al 70% come città. Per cui, posso dire con fermezza che si tratta di un genocidio, è un genocidio contro il popolo ucraino per distruggere tutti i civili».

 

A seguire le sue dichiarazioni.

Giuseppe Brindisi: «Zelensky ha parlato di un popolo ucraino che è composto da cento nazionalità diverse. Sindaco, parlava della propaganda russa. I russi in queste ore dicono che quella di Bucha è tutto un fake. Come si fa a mettere in scena questo massacro con tanti bambini vittime di questa assurda guerra?»
Vitali Klitschko: «Ciò che dicono i russi, che queste sono notizie false. Sono appena rientrato da queste cittadine e ci sono moltissimi giornalisti dall’estero, dall’Italia, dalla Francia, dalla Germania e dagli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna, da tutto il mondo. Non penso che tutti questi giornalisti mentano. Dicono che questi russi siano venuti qua perché noi odiamo i russi: questa è una menzogna. Io sono sindaco della capitale ucraina, io sono metà russo, non posso odiare i russi perché mia madre è russa che non sa nemmeno parlare l’ucraino, ma noi non abbiamo mai avuto nessun problema di comunicazione. Ci dicono che il nostro governo è nazista ma il nostro presidente è di origine ebree. Per cui, tutte le informazioni che arrivano dalla Russia sono basate sulla menzogna. In più, cercano di indottrinare la popolazione con queste menzogne e purtroppo più del 70, persino 80% dei russi sostiene la guerra russa contro l’Ucraina. Sono persone praticamente indottrinate. Io sono nato nell’Unione Sovietica per cui capisco come funziona la propaganda, come accade. Per noi è una grande tragedia non solo per l’Ucraina ma è una tragedia anche per la Russia. Non abbiamo niente contro la nazionalità russa ma abbiamo tanto da dire contro la politica aggressiva della Russia».

 

Giuseppe Brindisi: «Ma cosa vuole Putin? Ha lasciato l’area di Kyiv, ha lasciato l’area di Chernobyl, sembra che voglia rafforzare le sue forze nel Donbass. Come si può fermare Putin?»
Vitali Klitschko: «Come lo possiamo fermare? Esclusivamente se tutti i Paesi si uniscono: così riusciremo a fermarlo. Mi rivolgo spesso ai politici europei e dico “Non si può essere incinti a metà”. Qualsiasi paese che continua a fare affari con la Russia, ogni euro spedito o ricevuto dalla Russia è macchiato del sangue ucraino. Putin a cosa sta puntando? Putin non è una persona mentalmente sana, psicologicamente sana. Una persona psicologicamente sana non può portare una tragedia di questa portata. Tutto è rivolto all’obiettivo principale, quello di ricostruire l’Unione Sovietica. Noi abbiamo vissuto già in Unione Sovietica e per nessun motivo al mondo vogliamo tornare indietro. Noi ci vediamo come un paese democratico, europeo e libero. Il nostro obiettivo è quello di costruire un’Ucraina europea, noi siamo europei. A livello geografico e mentale. Ma dobbiamo ancora rafforzare i nostri standard di vita per essere ai livelli europei. Putin ha scatenato questa guerra portando un prezzo molto alto a milioni di persone per ricostruire l’Unione Sovietica. Non è interessato ai civili morti, agli sfollati. Il suo obiettivo e desiderio è quello di ricostruire un’Unione Sovietica, un impero russo possiamo chiamarlo. Stanno già parlando anche dei Paesi Baltici e non sappiamo dove finiscono i confini di questo nuovo impero. Non penso che finiscano con Donetsk e Luhansk, forse saranno i confini polacchi, o tedeschi, o perfino sarà il desiderio di ricostruire una repubblica tedesca dove lui ha prestato servizio militare. Questa è una sua fantasia folle, una sua visione del mondo e il prezzo da pagare sono tantissime vite degli ucraini. È una tragedia anche per i russi e lo capiranno quando arriveranno decine di migliaia di corpi dei loro fratelli e dei loro padri, quando rientreranno purtroppo dentro le bare. Questa è la più grande guerra in Europa dalla Seconda guerra mondiale».

 

Giuseppe Brindisi: «Di fronte a questa minaccia, l’Occidente sta facendo abbastanza? È d’accordo con Zelensky quando dice che non accetterete altro che la vittoria?»
Vitali Klitschko: «Non abbiamo un’altra via di uscita. Quando i russi dicono che abbiamo bisogno di scendere a una sorta di compromesso, io mi chiedo di quale compromesso stiamo parlando. Dobbiamo cedere il nostro territorio, una parte del territorio, per soddisfare le aspirazioni di Putin? Io non penso ci sia la possibilità di un compromesso. Non possiamo parlare di compromesso quando i soldati russi distruggono il nostro territorio e la nostra gente in modo cinico. Bisogna che i crimini non rimangano impuniti, il governo russo e coloro che hanno ucciso gli ucraini».

 

Giuseppe Brindisi: «La abbiamo vista spesso in questi giorni per strada insieme con la sua gente, dopo un bombardamento, insieme a vecchi, donne e bambini. Non teme per la sua incolumità?»
Vitali Klitschko: «In realtà, al giorno d’oggi, vi è una minaccia per ogni singolo ucraino. Non importa dove abita, in quale città del nostro Paese, non abbiamo più un luogo sicuro. La mia missione è quella di difendere le vite civili e fare quello che riesco per cui io sono sempre tra la mia gente, al fianco della mia gente, gli spiego cose devono fare, cerchiamo di evacuare la popolazione quando le nostre case sono in fiamme dopo i missili e le bombe. Noi ci siamo assunti la responsabilità per la capitale quindi sono sempre lì sul terreno».

 

Giuseppe Brindisi: «Al suo fianco c’è sempre suo fratello. Voi siete ex pugili, campioni del mondo. Questo spirito ce l’ha però tutto il popolo ucraino, magari neanche Putin si aspettava che tutto il popolo ucraino avesse questa grande forza d’animo, questa voglia di resistere, questa idea di patria da difendere?»
Vitali Klitschko: «Posso dire che l’esercito ucraino ha sfatato il mito, la leggenda che l’esercito russo è il più potente del mondo. Vorrei spiegare il perché: tutto questo accade perché i soldati russi sono venuti qua in Ucraina e sono i mercenari, vengono pagati e nessuno è pronto a dare la propria vita per il denaro. Noi ucraini stiamo difendendo le nostre case, le nostre famiglie, i nostri bambini e soprattutto stiamo difendendo – vorrei sottolinearlo – il futuro dei nostri figli. Sentite la differenza? Noi ci stiamo battendo per il futuro dei nostri figli e loro combattono per il denaro. Per cui, non abbiamo un’altra via d’uscita, nessuno riuscirà a metterci in ginocchio. È meglio morire che cedere e arrenderci. Per cui i soldati ucraini fanno vedere che non hanno paura di nessuno e sono pronti a morire se sarà necessario. Io ho giurato, vengo da una famiglia di militari e mio padre mi aveva insegnato che la cosa più importante per un vero uomo è quando è pronto a dare la propria vita difendendo il proprio Paese e la propria patria».

 

Giuseppe Brindisi: «Il Papa ha detto che è sul tavolo la possibilità che lui venga lì, a Kyiv, in quella che è la città simbolo di questa guerra assurda. È un gesto che potrebbe cambiare la situazione?»
Vitali Klitschko: «Papa Francesco è una figura importante nel mondo, conosciuta in tutto il mondo, di grande prestigio. La sua parola è importantissima. Io ho sempre detto che abbiamo bisogno dell’unione, degli sforzi uniti e ci rivolgiamo a tutti, a tutto il mondo: dobbiamo unirci per aiutarci. Per noi, la dichiarazione del Papa, fatta non in Vaticano ma nel cuore del nostro Paese adesso colpito da questa aggressione, a Kyiv ovviamente, avrà un significato importantissimo. Se questa visita accadrà e se il Papa riuscirà a venire nella nostra piazza centrale e rivolgersi a tutto il mondo per unirsi intorno all’Ucraina io penso che sarà un segnale importantissimo. Penso che questo segnale potrà essere sentito persino in Russia. Penso che questa visita sia importante per salvare migliaia, milioni di vite umane e la pace non solo in Ucraina ma in Europa e in tutto il mondo. Mi auguro che nel cuore del nostro Paese vedremo il Papa che riuscirà a rivolgersi e a parlare a tutto il mondo, dicendo ai russi di fermare questa aggressione».

 

Giuseppe Brindisi: «Cosa si sente di dire a quelli che nel mondo in nome del pacifismo dicono che gli ucraini dovrebbero arrendersi? Perché magari un conflitto in Ucraina potrebbe essere esportato e coinvolgere altri Paesi. Cosa si sente di dire a questi pacifisti, alcuni in buona fede, altri meno?»
Vitali Klitschko: «Vorrei ribadire ancora una volta: non vogliamo vivere in un Paese dove i diritti umani non esistono e vengono violati. Qui mi riferisco alla Federazione Russa dove la libertà di parola non esiste. Vorrei ancora ribadire e spero mi sentiate: noi stiamo combattendo non solo per l’Ucraina e per le nostre città, ma stiamo difendendo ognuno di voi, ogni spettatore che ci sta guardando adesso. Noi ci stiamo battendo per i valori europei, mondiali e i principi chiave. Quello della pace in tutto il mondo. Coloro che pensano che la guerra sia lontana, da qualche parte e che non arriverà a casa vostra è un errore grandissimo. Questa guerra è ormai realtà per milioni di ucraini e per milioni di nostri sfollati e rifugiati. Bisogna essere proattivi e bisogna fare tutto per fermare questa guerra: mi riferisco alle sanzioni, agli aiuti umanitari, agli aiuti militari, a qualsiasi blocco dei consolati della Federazione Russa, chiedendo di fermare questa guerra. È molto importante prendere una posizione proattiva perché questo può arrivare a casa di ognuno di noi».

 

Giuseppe Brindisi: «Voi ucraini ci tenete a scrivere il nome della sua città non secondo lo stilema russo “Kiev” ma “Kyiv”. Noi lo abbiamo messo nella grafica. Perché?»
Vitali Klitschko: «È molto difficile spiegarvelo. In russo la nostra città il suo nome è Kiev, in ucraino Kyiv. La nostra città è ucraina, è la capitale ucraina per cui deve essere pronunciata in ucraino e non deve avere questo retaggio dell’Unione Sovietica, quando vi era una russificazione forzata. Per cui bisogna pronunciare così come si pronuncia nella nostra lingua. In conclusione vorrei ringraziare ogni singolo italiano, ogni singolo cittadino del vostro Paese: so che avete aperto le porte, avete accolto i nostri rifugiati, i nostri sfollati temporanei. Vorrei tanto ringraziare il sindaco di Firenze: è una nostra città gemellata e il sindaco ha fornito tantissimi aiuti. Vorrei ringraziare ogni singolo italiano, ogni singolo cittadino che ci sta aiutando. Sono sicuro che riusciremo a fermare questa guerra e a far tornare la pace non solo in Ucraina ma in tutta Europa. Questa è una sfida che mette a repentaglio tutte noi, persone di pace. Slava Ukraïni! E Slava Italia! Gloria a coloro che stanno combattendo per la pace in Ucraina e in Europa».

 

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