Gentile Presidente Roberto Simoni,
chiedo, gentilmente, di sapere se sia già stata designata la rappresentanza da parte della Cooperazione trentina all’interno del cda della Fondazione Edmund Mach. Da informazioni giornalistiche pare che gli Enti competenti a tali designazioni abbiano tutti espresso membri di genere maschile, tranne le minoranze consiliari, per cui almeno un membro sarà di genere femminile.
Penso che una cda debba avere una composizione paritaria tra donne e uomini, mentre la norma esistente prevede che vi sia una presenza femminile, senza specificarne la percentuale, per cui pare che su 8 membri è possibile che vi sia una sola donna, eppure esiste un panorama normativo e giurisprudenziale che invece indica una chiara previsione del rispetto delle pari opportunità tra donne e uomini nei cda specie degli Enti a partecipazione pubblica.
Sperando che la Cooperazione non abbia già designato e trasmesso il nominativo alla Giunta Provincia della PAT, suggerisco di prendere in considerazione le tante competenze femminili esistenti all’interno del mondo Cooperativo e qualora tale designazione fosse già espressa, ma di genere maschile, mi sento di consigliare di “correggere” l’indicazione e di consentire che il cda di FEM possa avvalersi di un punto di vista diverso da quello predominante e che una sola donna presente sia davvero insufficiente a soddisfare il principio di pari opportunità.
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In attesa di un gentile riscontro, porgo cordiali saluti
Margherita Cogo
