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MANICA (PD) * TRENTINO MUSIC ARENA: « QUALI CONCERTI SONO IN PROGRAMMAZIONE PER L’ANNO 2023 E CON QUALI SINGOLI COSTI A CARICO DELLE FINANZE PUBBLICHE? »

Scritto da
12.20 - mercoledì 26 ottobre 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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TRENTINO MUSIC ARENA: QUALE FUTURO E QUALI CONCERTI?
Il Consigliere del PD Manica interroga per conoscere il futuro dell’area e degli eventi programmati per l’anno elettorale.

Dopo il recente annuncio della Giunta provinciale dell’imminente bando per la gestione dell’ area ex San Vincenzo a Trento e dell’allestimento di almeno sette concerti per l’anno 2023 proprio in tale area, il Consigliere del PD Alessio Manica ha depositato una interrogazione per sapere a che punto è la pubblicazione di tale bando, quale durata ha il medesimo e se contiene elementi di tutela a fronte di possibili ricorsi di terzi; se è stato assunto un atto di indirizzo sui contenuti principali di questo bando e per quali ragioni il Centro Servizi culturali “S. Chiara” risulti del tutto estraneo alla gestione di questa partita legata alle politiche dello spettacolo dal vivo; quali concerti sono stati programmati, quando si dovrebbero tenere e con quali costi a carico delle finanze pubbliche ed infine su quali valutazioni tecniche si fonda il tetto massimo di capienza dell’area per ventimila spettatori ed a carico di chi saranno i costi di gestione dell’area medesima, nonché quale sia la loro quantificazione.

 

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Interrogazione a risposta scritta n.
QUALE FUTURO PER L’AREA EX S. VINCENZO?

Nei giorni scorsi, la Giunta provinciale ha annunciato l’imminente bando per la gestione dell’area ex S. Vincenzo a Trento, assicurando anche la programmazione di almeno sette concerti in quello spazio per l’anno 2023 che, guarda caso, è anche l’anno delle elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale. Si tratta sicuramente di una evidente e fortuita coincidenza, che nulla ha a che vedere con la campagna elettorale della Giunta provinciale, già peraltro inaugurata con il discusso concerto di Vasco Rossi.

L’annuncio desta però qualche perplessità e qualche necessità di chiarimento. Si prevede infatti un bando, redatto da “Trentino Marketing s.p.a.”, per la gestione dell’area e dei concerti, nuovamente senza alcun coinvolgimento dell’ente deputato per legge ad organizzare e promuovere lo spettacolo dal vivo sul territorio, cioè il Centro Servizi culturali “S. Chiara”.
Nel comprendere perfettamente le ragioni del Centro Servizi culturali “S. Chiara”, che ben si guarda dal rischio di trovarsi a dover sottoscrivere contratti “capestro” (per citare una dichiarazione post concerto di Vasco del Presidente del Centro) come quello firmato dalla Provincia per l’esibizione di Vasco Rossi, stona però l’assenza di ogni coinvolgimento tecnico, posto che il Centro ha professionalità ben collaudate per la gestione di qualsiasi spazio di spettacolo all’aperto come nei teatri.

Ma non è tutto. Si annunciano almeno sette concerti, con una affluenza prevista che oscilla fra qualche migliaio di persone ed un tetto massimo di ventimila accessi. Per quale ragione ci si limita a questi numeri, se per Vasco Rossi la Giunta non ha avuto nessuna remora ad organizzare un evento con l’imponente afflusso di oltre centomila persone?
Delle due quindi l’una: o per Vasco Rossi si è grandemente esagerato con rischi enormi – come abbiamo sempre sostenuto e come sosteneva anche il Dirigente del Servizio Polizia Amministrativa della Provincia, per questo ancora oggi protagonista di spiacevoli vicende lavorative finite davanti al Giudice del Lavoro – oppure adesso si sottoutilizzano le potenzialità dell’area.

La Giunta ha infrastrutturato – in maniera ben più definitiva di quanto permettessero gli strumenti di pianificazione del Comune di Trento – un’area così vasta, spendendo milioni di euro, per poi usarne solo una parte? Eppure quando si evidenziava lo sperpero di risorse oltre alle molte forzature urbanistiche per un solo concerto, dalla maggioranza ci veniva spiegato che lo spazio sarebbe servito non solo per Vasco. I nodi vengono piano piano al pettine.

E poi, di quali concerti si sta parlando? C’è un progetto culturale? Con quali previsioni di spesa per l’ente pubblico? In un momento in cui oggettivamente pare che forse l’investimento pubblico potrebbe e dovrebbe orientarsi su ben altre priorità sarebbe interessante saperlo. Ancora, i rilevanti costi di gestione della struttura su chi ricadranno? In particolare nel periodo di assegnazione, si offriranno ai gestori le stesse generosissime condizioni regalate alla società di Vasco?
L’esperienza ci insegna che le osservazioni di buon senso non servono affatto a questa Giunta provinciale, che persegue i suoi obiettivi con una cocciutaggine degna forse di miglior causa, ma ciò nonostante avvertiamo il dovere di segnalare come in un momento del tutto particolare, in cui famiglie, imprese e enti locali faticano a chiudere i bilanci e a guardare ai prossimi mesi con fiducia, forse una Giunta provinciale dovrebbe avere problemi più urgenti che non organizzare – direttamente? – sette concerti nell’anno elettorale. Immaginiamo che seguiranno poi mirabolanti studi sugli indotti economici degli stessi.
Tutto ciò premesso,

si interroga la Giunta provinciale per sapere:

1. a che punto si trova la redazione del bando di gestione dell’ area ex S. Vincenzo a Trento e cosa prevede lo stesso in capo al vincitore;

2. qual’è la durata prevista dello stesso e se tale bando contiene elementi di tutela a fronte di possibili ricorsi di terzi e quali sono questi eventuali elementi;

3. se la Giunta abbia assunto un atto di indirizzo sui contenuti principali del bando, ed in subordine quali ne siano i contenuti;

4. per quale ragione il Centro Servizi culturali “S. Chiara”, così come altri organismi di distribuzione dello spettacolo dal vivo, risultano completamente estranei, a quanto dato sapere, dalla gestione di questa partita legata indissolubilmente alle politiche dello spettacolo;

5. in base quale valutazione tecnica – ed elaborata da chi – si è stabilito il tetto massimo di capienza dell’area pari a ventimila utenti e se tale decisione non è contraddittoria rispetto all’afflusso imponente del pubblico per il concerto di Vasco Rossi del maggio scorso, pubblico stimato in oltre centomila persone e quindi cinque volte più dell’attuale tetto di capienza;

6. quali concerti sono in programmazione per l’anno 2023 e con quali singoli costi a carico delle finanze pubbliche, nonché sulla scorta di quali criteri è stata stabilita la cifra di sette concerti;

7. quando si dovrebbero tenere gli stessi e con quali modalità d’accesso;

8. se sono previsti concerti anche nel lasso di tempo del cosiddetto silenzio elettorale collegato alle elezioni provinciali 2023;

9. a carico di chi saranno i costi di gestione dell’area e se esista una loro quantificazione.

A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.

*

cons. Alessio Manica

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