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MANICA (PD) – INTERROGAZIONE * ACQUA: « A CHE PUNTO È LA STESURA DEL PIANO STRAORDINARIO DECENNALE DI AMMODERNAMENTO DELLE RETI DI DISTRIBUZIONE? »

Scritto da
10.14 - venerdì 24 marzo 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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L’acqua – ha dichiarato nei giorni scorsi l’Assessore Tonina – è un bene troppo prezioso per essere sprecato. Per questo lo scorso 21/03/2023, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, la Provincia ha dato il via ad una campagna informativa per promuovere le azioni virtuose per favorire un consumo consapevole e il risparmio di acqua.
Il vero problema, però, è che il principale spreco di acqua viene proprio dalle rete degli acquedotti trentini, che la Provincia ha stimato in un 30-40%. Per ammodernare il sistema acquedottistico, che è mediamente anziano, e ridurne il più possibile le perdite, servirebbero circa 400 milioni di €.
Per questo nei mesi scorsi i Comuni si sono mossi, presentando sul PNRR decine di progetti di manutenzione straordinaria degli acquedotti. Purtroppo tutti i progetti sono stati ritenuti ammissibili ma non sono stati finanziati.

Quindi i progetti ci sono, ma per realizzarli è necessario che la Provincia decida di finanziarli. Per questo, vista l’importanza e la sempre maggior urgenza della questione, riprendendo gli impegni approvati dal Consiglio provinciale in sede di assestamento di bilancio 2022 attraverso l’approvazione della mia proposta di Ordine del Giorno avente ad oggetto “Piano straordinario per efficientare gli acquedotti trentini” (qui allegato), in data odierna il Consigliere del Gruppo del PD del Trentino Alessio Manica ha depositato un’interrogazione (qui allegata) con la quale chiede alla Giunta provinciale se sia impegnata nella stesura di un piano straordinario di ammodernamento delle reti di distribuzione dell’acqua potabile e se e quanto intende investire con il prossimo assestamento di bilancio per interventi di ammodernamento della rete degli acquedotti trentini.

 

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Alessio Manica
Consigliere Provinciale e Regionale-Gruppo del Partito Democratico del Trentino

 

 

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Interrogazione a risposta scritta. A che punto è la stesura del piano straordinario decennale di ammodernamento delle reti di distribuzione dell’acqua potabile?

Lo scorso 21/03/2023, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, la Provincia ha dato il via ad una campagna informativa per promuovere le azioni virtuose per favorire un consumo consapevole e il risparmio di acqua, perché come ha affermato in tale occasione l’Assessore Tonina “La situazione resta critica, e ciascuno di noi può fare molto”.
Tonina ha infatti dichiarato che “Sul tema idrico, come sappiamo, la situazione resta critica. A fronte di un percorso su innovazione e investimenti che richiederà tempo, il risparmio è la prima e più importante azione da mettere in campo. Lo dico rivolgendomi a tutti i cittadini. Serve il contributo di tutti: solo in questo modo, con un’attenzione quotidiana e anche nelle piccole cose, possiamo raggiungere un beneficio collettivo preservando questo inestimabile tesoro”.
“L’acqua – ha dichiarato sempre l’Ass. Tonina – è un bene troppo prezioso per sprecarlo; nei nostri acquedotti, specialmente quelli più piccoli, lo spreco di ciascuno si riflette su tutti e quando i serbatoi vengono svuotati perché i consumi superano le portate in entrata, tutti rimangono a secco. Ecco perché il risparmio di ciascuno è fondamentale”.

Oltre al risparmio e ai comportamenti virtuosi, il cui richiamo è doveroso, vi è il grande tema delle strutture della rete idrica e delle inefficienze da sanare, che richiedono investimenti importanti e una lungimiranza politica che al momento pare mancare.
“Quando si parla di sprechi degli acquedotti” – aveva dichiarato mesi fa il dirigente del servizio gestione risorse idriche ed energetiche dell’Agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia (APRIE) – “in realtà si parla di stime. Nessuno può sapere con certezza quanta acqua si perde nel passaggio tra le fonti e le utenze finali. Fatta questa premessa, stimiamo che si perda in Trentino tra il 30 ed il 40 per cento dell’acqua”. “Le grandi perdite” – prosegue – “tipo la rotture complete dei tubi o il cedere delle giunzioni, sono le meno problematiche. Perché se da un lato sono capaci di disperdere nel terreno grandi quantitativi, di norma proprio per le loro dimensioni vengono facilmente individuate, e si provvede poi alla riparazione. La criticità vera è data dalle micro perdite, che caratterizzano praticamente tutto il sistema acquedottistico, che è mediamente anziano. Non è facile individuarle singolarmente, ma alla fine la somma di tutte le piccole dispersioni causa circa, si tratta sempre di stime, due terzi della perdita totale”.
A tal proposito il Vicepresidente aveva dichiarato che “Di fronte ad una crisi di questo tenore si impone una revisione delle priorità di intervento della Provincia. La Provincia si attiverà in questo senso quanto prima. Ma anche i Comuni devono intervenire. Gli acquedotti sono di proprietà comunale, e tante amministrazioni che si sono attivate negli anni scorsi oggi non subiscono effetti gravi dalla siccità. Molte amministrazioni hanno importanti avanzi di amministrazione, li usino”.

Nella presentazione del 21/03/2023, come riporta il comunicato della Provincia 779/2023, Tonina ha ricordato che la Provincia “ha realizzato negli anni, con la collaborazione dei Comuni, un sistema informativo che raccoglie tutti i dati degli 800 acquedotti ed ha raccolto la stima degli interventi che, pur con diverse priorità, saranno necessari nei prossimi anni, con un preventivo di spesa di oltre 400 milioni di euro.”
“Il Trentino – ha dichiarato sempre Tonina – si è mosso in modo efficiente, come testimoniano i progetti per il bando PNRR, mirati alla riqualificazione delle reti acquedottistiche e promossi dai rispettivi enti locali. Sono stati ammessi ma non finanziati per mancanza di risorse gli interventi presentati da parte dei Comuni di Rovereto, Porte di Rendena, Pinzolo, Comano Terme, Predaia, Sella Giudicarie, Cavedine, Baselga di Piné, Pieve di Bono-Prezzo, Valdaone, Tenno, Carisolo, Giustino, Ville d’Anaunia, Andalo (capofila con altri 7 Comuni), Tione di Trento, Vallelaghi, Tre Ville, Caderzone, Bocenago, Primiero-San Martino di Castrozza, per un totale di circa 145 milioni.” In tal senso “sarebbe necessario per il Trentino poter contare sui finanziamenti per l’insieme di progetti di maggiore efficienza e risparmio idrico presentati dal territorio. La dotazione ideale sarebbe di circa 300 milioni, contando anche gli investimenti di Comifo e Consorzio trentino di bonifica (di circa 80 milioni) e ulteriori progetti per invasi e miglioramenti.”

L’Ass. Tonina ha inoltre dichiarato che “22 Comuni trentini hanno presentato progetti di intervento sugli acquedotti, nell’ambito del PNRR. Si tratta di progetti per 145 milioni di euro in tutto, ma quei progetti sono stati ammessi ma non finanziati”. E che “Noi abbiamo sempre garantito gli investimenti, sia per quanto riguarda l’irrigazione e gli invasi, sia per gli acquedotti. Ora chiediamo che le risorse vengano concesse, in un momento d’emergenza, anche a chi ha dimostrato di lavorare in passato, quindi anche a noi. Sarebbe importante che venissero garantiti fondi ulteriori, per coprire il fabbisogno di tutti i progetti ammessi ma non finanziati. Per noi, quei 145 milioni di euro sarebbero importanti. In queste ore il presidente Fugatti è a Roma, impegnato in una serie di incontri, chiederà anche questo. Ho visto che nelle scorse ore anche il ministro Salvini ha chiesto un miliardo aggiuntivo di risorse sul tema delle reti idriche, vedremo».
Di recente l’Assessore Gottardi aveva ricordato che fino al 2010 c’era il fondo investimenti provinciali che garantiva ai comuni 20 milioni all’anno per acquedotti e fognature, poi il fondo è stato azzerato e mai più ripristinato. Inoltre ha aggiunto che “l’intenzione della provincia con il prossimo assestamento di bilancio è quella di ripristinare il fondo di rotazione per finanziare con almeno 20 milioni l’anno investimenti sugli acquedotti”.

Vista l’importanza e l’urgenza della questione, nell’ambito della Assestamento del bilancio di previsione della Provincia autonoma di Trento per gli esercizi finanziari 2022 – 2024 avevo presentato una proposta di Ordine del Giorno avente ad oggetto “Piano straordinario per efficientare gli acquedotti trentini”, approvato dal Consiglio della Provincia Autonoma di Trento nella seduta del 28 luglio 2022, e diventato l’Odg 549/XVI.
In questo si legge che “A fronte di una situazione così preoccupante concernente una risorsa naturale di vitale importanza, e a fronte di una netta consapevolezza emersa dalle parole del vicepresidente circa la gravità della situazione, rileva come negli ultimi 3. anni di governo la Giunta provinciale abbia stanziato pochissime risorse sull’ammodernamento e efficientamento della rete di acquedotto. Stesso orientamento è confermato anche nella manovra di assestamento di bilancio, con centinaia di milioni di euro destinati ad opere stradali e nulla o quasi destinato agli acquedotti. Eppure è noto che in questo assestamento vengono accantonate a riserva risorse importanti. Ma quale priorità viene prima del tema acqua? Nessuna, e queste settimane lo hanno certificato a tutti.

Ne sono poi pienamente coscienti gli amministratori locali chiamati a gestire le reti e in questi giorni le difficoltà di fornitura dell’acqua potabile ai censiti: molti di loro hanno già nei cassetti i progetti per sistemare le reti, ma attendono evidentemente che la Provincia metta a disposizione delle risorse. Nessuno si illude che per magia la situazione sia risolta all’interno di una manovra di bilancio, la dimensione degli investimenti necessari è tale che necessita evidentemente di un investimento distribuito su più bilanci: un obiettivo sostenibile potrebbe essere quello di completare in dieci anni gli investimenti stimati di circa 300 milioni di euro. La disponibilità di risorse di questo assestamento, considerando anche gli emendamenti che prevedono fondi aggiuntivi per la missione 18.01, relazioni con le altre autonomie locali, ci permette però di iniziare questo percorso con uno stanziamento di sostanza che dia ai cittadini il messaggio chiaro che il governo provinciale ha iniziato ad investire sul bene più prezioso.”
Infine, con la proposta approvata dal Consiglio, si impegnava la Giunta a condividere con il Consiglio delle autonomie locali nell’ambito del protocollo d’intesa di finanza locale per il 2023, compatibilmente con le risorse disponibili, un piano straordinario decennale di ammodernamento delle reti di distribuzione dell’acqua potabile a partire da una ricognizione delle reti acquedottistiche che individui le priorità d’intervento.

 

Ciò premesso, si interroga la Giunta provinciale per sapere

1. se la tematica di cui sopra è stata condivisa con il CAL;
2. quali decisioni sono state prese in tal senso;
3. a che punto è la stesura del piano straordinario decennale di ammodernamento delle reti di distribuzione dell’acqua potabile di cui all’OdG 549/XVI;
4. se data la crescente emergenza intende rivedere le priorità di investimento sul bilancio provinciale favorendo gli investimenti sulla rete degli acquedotti trentini;
5. se lo Stato non dovesse destinare ulteriori risorse a copertura dei progetti ammessi ma non finanziati sul PNRR se è intenzione della Giunta procedere in autonomia al finanziamento di tali progetti.

A norma di regolamento si chiede risposta scritta.

 

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cons. Alessio Manica

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