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MAESTRI (PD) – INTERROGAZIONE * PIATTAFORMA E-COMMERCE “INDACO”: « PER QUALE RAGIONE I PRODUTTORI TRENTINI SONO COSÌ POCHI? »

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15.45 - lunedì 15 maggio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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PIATTAFORMA E-COMMERCE “INDACO”: COSA STA ACCADENDO?

Dopo aver annunciato con grande enfasi l’attivazione della piattaforma di e-commerce “Indaco”, che nelle intenzioni della Giunta provinciale dovrebbe favorire un giro d’affari per il prodotto trentino pari ad oltre tre milioni di euro, alla prova dei fatti pare che tale strumento sia del tutto inutilizzato ed inutile. Dopo aver investito quasi due milioni di euro del bilancio pubblico, sembra che nulla si muova e che quel denaro sia stato quindi sprecato.
A tale proposito la Consigliera Lucia Maestri del PD ha depositato oggi una interrogazione chiedendo lumi sulla gestione e la partecipazione dei produttori trentini a tale piattaforma di e-commerce, nonché per quali ragioni il progetto, solo dopo pochi mesi, stia già rivelandosi come un fallimento e quali sono gli orientamenti della Giunta provinciale in proposito.

 

 

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Interrogazione n. “INDACO”: CHE COSA STA SUCCEDENDO?

Fino ad oggi, a quanto risulta, la Provincia, dopo aver fatto come al solito annunci in “pompa magna”, ha investito la considerevole somma di 1,8 milioni di euro nella piattaforma di e-commerce “Indaco”, che ha lo scopo di vendere prodotti, attraverso il “Marketplace” e di dar forma alla fase di industrializzazione, commercializzazione, assistenza post-vendita, gestione contrattuale ed intermediazione dei prodotti derivanti dai progetti di ricerca locali. “Indaco” dovrebbe costituire, secondo le intenzioni della Provincia, la risposta trentina allo strapotere delle piattaforme di e-commerce mondiali, posto che le imprese trentine che vendono attraverso soggetti come “Amazon” sono più di cento, per un giro d’affari totale pari ad oltre cinque milioni di euro.

La realtà però sembra ben diversa.

“Indaco” rimane avvolta da un silenzio imbarazzante. Nessuna comunica-zione, nessuna presenza sui canali social ed una partecipazione di soli tredi-ci produttori, fra i quali As.Tro., il Con.Cas.T. Trentingrana ed altri minori. Ma non basta. Come segnalato anche dalla stampa (vedi “Il Nuovo Trentino” d.d. 6 maggio 2023 pag. 5), i risultati sono desolanti. Ai clienti vengono pro-poste offerte fantastiche, salvo poi verificare che le stesse non corrispondo-no alla realtà e non garantiscono nemmeno una minima copertura della pro-duzione provinciale.

Navigare attraverso le offerte commerciali presenti su “Indaco” è veramen-te incredibile, perché la piattaforma è del tutto insufficiente; non fornisce in-formazioni adeguate; latita nei messaggi e propone prodotti che, alla prova dei fatti, non paiono nemmeno disponibili. Eppure questa piattaforma, che doveva garantire nei primi due anni di attività almeno tre milioni di euro di giro d’affari come aveva annunciato la Giunta provinciale all’esordio dell’iniziativa, costa, a tutt’oggi, al contribuente trentino quasi due milioni di euro che, suddivisi per i tredici produttori presenti sui siti della piattaforma stessa, produce un investimento di circa 153.000 euro a testa. Non si tratta di quisquilie e quest’investimento rappresenta l’ennesima prova dell’incapacità della Giunta provinciale di programmare i propri interventi e di individuare le aree dello sviluppo del commercio e le direzioni di quest’ultimo. E adesso? Cosa succede per quest’iniziativa che si sta dimostrando un palese fallimento? Quali giustificazioni accamperà adesso il governo provinciale per dimostrare l’efficienza e l’efficacia di un investimento che dovrebbe essere attenzionato anche dagli organi di controllo contabile?

Non è possibile continuare nella vuota politica degli annunci, ai quali fanno invariabilmente seguito risultati scadenti, per non dire inesistenti o fallimentari, perché tutto ciò non danneggia solo l’immediato, ma produce una ricaduta di immagine negativa sull’autonomia speciale nel suo complesso e su questa terra, che pare usata solo come laboratorio di apprendistato per il leghismo di governo.

Tutto ciò premesso, si interroga la Giunta provinciale per sapere:

– a tutt’oggi quanti sono i produttori presenti su “Indaco” e quale giro di affari gli stessi hanno attivato attraverso tale piattaforma di e-commerce;

– quali investimenti, a tutt’oggi, sono stati fatti dalla Provincia nei confronti di “Indaco”;

– per quale ragione “Indaco” sembra ferma nelle sue attività di comunicazione social dal momento della sua attivazione ad oggi;

– quali sono gli orientamenti per il futuro di quest’ iniziativa e quanti investimenti conta di fare ancora la Provincia su questo versante;

– qual è la convenienza dell’acquisto su “Indaco”, se i prodotti hanno il prezzo identico a quello proposto dalla grande distribuzione;

– per quale ragione i produttori trentini su “Indaco” sono così pochi, a fronte di una attività commerciale ben più estesa e vasta.

A norma di regolamento si richiede risposta scritta.

 

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Cons. Lucia Maestri

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