News immediate,
non mediate!
Categoria news:
OPINIONEWS

MAESTRI (PD) – INTERROGAZIONE * CENTRO STUDI AUTONOMIA: « QUALI “MISSION” E COSTI A CARICO DEL BILANCIO PUBBLICO? »

Scritto da
12.04 - martedì 21 febbraio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

///

 

 

UN CENTRO STUDI SULL’AUTONOMIA: A COSA SERVE? La Consigliera del PD Lucia Maestri chiede quale sia l’utilità di un nuovo ente, posto che già molti istituti si occupano dell’autonomia speciale.

In occasione della conclusione delle celebrazioni per il 50.mo anniversario del secondo statuto d’autonomia, il Presidente della Provincia ha preannunciato l’istituzione di un nuovo Centro Studi sull’Autonomia, esaudendo così un vecchio desiderio del P.A.T.T. e che lo stesso pare abbia messo nella “lista della spesa” per sottoscrivere la sua adesione alla destra-centro.

A tale proposito, la Consigliera del PD Lucia Maestri ha depositato oggi una interrogazione, memore della forte opposizione esercitata dal PD in passato, quando venne proposta per la prima volta la creazione di questo Centro Studi ed i cui costi erano esorbitanti per un ente che si proponeva di fare ciò che già fanno altri istituti ed enti del territorio.

La Consigliera Maestri interroga quindi la Giunta provinciale per sapere quali ragioni scientifiche stiano alla base di tale proposta; quale sarà la “mission” del Centro Studi e con quali costi a carico del bilancio pubblico, nonché se esiste già l’ipotesi della “governance” di un simile ente, sulla cui utilità si affastellano i dubbi, dato che di questi temi già si occupano enti come l’Università, la Fondazione Museo Storico o F.B.K.

 

 

///

Interrogazione n. UN NUOVO CENTRO STUDI SULL’AUTONOMIA A COSA SERVE?

Puntuale come le tasse, ritorna la proposta di costituzione di un Centro Studi sull’Autonomia, che già in passato qualcuno aveva vagheggiato quale panacea di ogni male, incontrando però la ferma opposizione delle forze politiche più responsabili che ritenevano – e tutt’ora reputano – del tutto superflua ed inutile l’istituzione di un ennesimo ente preposto a fare cose che già dovrebbero e potrebbero fare altri soggetti istituzionali e probabilmente con costi minori. Ma andiamo con ordine.

Già nella scorsa Legislatura l’idea del Centro Studi sull’Autonomia aveva occupato qualche cronaca, anche per la contrapposizione di punti di vista fra le massime rappresentanze della nostra autonomia speciale, ovvero il Presidente della Provincia, che pareva favorevole e quello del Consiglio provinciale, organo sul quale il Centro pareva dover essere incardinato, che invece esprimeva forti perplessità. Fortunatamente non se ne fece nulla, ma appare chiaro che ai proponenti di allora il diniego non deve essere stato affatto gradito e quindi oggi eccone la riproposizione davanti ad una politica ben più sensibile, soprattutto all’accordo con alcuni esponenti della tradizione autonomista, che non alle ragioni della storia, della scienza politica e dei costi a carico della spesa pubblica.

In una sorta di veramente sgradevole commercio, è stata presentata al Presi-dente della Provincia una “fattura politica”, esente IVA e comprendente in-vece anche il Centro Studi sull’Autonomia, una fattura pagabile a “piè di li-sta”, cosa che è avvenuta puntualmente nei giorni scorsi ed in occasione delle celebrazioni conclusive del 50.mo anniversario del secondo Statuto d’autonomia, con una dichiarazione in tal senso del Presidente della Provincia ed alla presenza di un compiacente Ministro della Repubblica.

Peraltro nessuno si è peritato, al di là delle solite dichiarazioni altisonanti di circostanza, di spiegare a cosa serva questo nuovo Centro Studi, posto che sul territorio – e non solo – esiste già più d’una istituzione scientifica e altamente qualificata, preposta allo studio ed alla divulgazione dei principi e degli obiettivi della nostra specialità.

Forse, dopo aver ipotizzato una “macroregione del nord-est”, il Centro Studi si rivelerà utile per trovare ragioni plausibili ad una scelta che in realtà è abdicazione e che risulta ancor più originale, proprio perché trova consensi dentro forze politiche che della difesa dell’unicità autonomistica hanno fatto la loro ragione d’essere. Oppure il Centro dovrà superare per profondità della ricerca tutte le altre realtà scientifiche che già si occupano di tali temi dalla Fondazione Museo Storico – il cui silenzio o è complice o è imbarazzante – alla Fondazione “B. Kessler”; dall’Università di Trento a molte altre realtà di diversa grandezza che da anni si occupano, in sede locale come nazionale, di studiare, approfondire, far conoscere e valorizzare l’autonomia trentina e re-gionale.

Tutto ciò premesso, si interroga la Giunta provinciale per sapere:
– quali ragioni scientifiche e tecniche stanno alla base dell’ipotizzata costituzione di un Centro Studi sull’Autonomia, così come annunciato dal Presidente della Provincia in una pubblica dichiarazione;
– quale sarà la “mission” di quest’ente e quale la sua identità: ente pubblico, privato, fondazione o cos’altro;
– come si intende articolare questo Centro Studi e quali costi sono stati preventivati per la sua costituzione ed avvio;
– come si intende far dialogare questo Centro Studi con tutte le altre realtà che già si occupano dell’autonomia speciale, sotto il profilo dell’approfondimento e della divulgazione;
– se ed eventualmente chi si è già individuato per la “governance” di un simile organismo.

A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.

 

*

Cons. Lucia Maestri

Categoria news:
OPINIONEWS
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.