(Fonte: Maurizio Fugatti) – Altro attacco del lupo nel comune di Levico. L’animale e’ davvero una risorsa per il trentino come sostiene la Provincia?
Ormai non si contano più gli attacchi del lupo a danno del bestiame presente sul territorio trentino. Quasi ogni giorno, dalle diverse Vallate, provengono notizie in tal senso accompagnate dalla rabbia e dallo sconforto dei pastori e dei proprietari del bestiame.
Una situazione preoccupante che riteniamo opportuno debba essere affrontata dalla Provincia nel miglior modo possibile e con celerità.
L’ultimo luogo preso di mira dall’animale è nuovamente il Comune di Levico, con il ritrovamento di una carcassa nei pressi di Malga Marcai nell’Altopiano di Vezzena.
Il titolare, dopo giorni di assenza della bestia e di attesa, ha sì trovato la giovane manza ma supina e ormai ridotta a carcassa. La Forestale, intervenuta sul posto, avrebbe quindi effettuato alcuni prelievi per comprendere se il lupo (o i lupi) autore dell’attacco appartenga al branco trentino o a quello vicentino.
Indipendentemente dall’esito, ciò che importa è il peso della presenza del lupo; una presenza certamente non gradita da chi opera in quota e che si ritrova a piangere capi di bestiame e a mettere sulla bilancia gli aspetti negativi e positivi dell’attività.
Così come per l’orso, è ovvio che se gli attacchi del lupo continueranno e si riveleranno sempre più numerosi, il settore zootecnico prenderà delle scelte, tra cui anche il possibile abbandono della montagna. Inutile poi promuovere il marchio trentino e sponsorizzare politiche per il ripopolamento della montagna e per la presenza di attività ad essa legate.
Tutto ciò premesso,
si interroga il Presidente della Provincia per sapere:
1. Se corrisponde al vero il ritrovamento di una carcassa di giovane manza a Malga Marcai nell’Altopiano di Vezzena;
2. Se l’attacco sia stato compiuto da più lupi e se questi appartengano al branco trentino o vicentino;
3. Se l’Assessore Dallapiccola si sia già recato sul posto e quali gli elementi scaturiti, nel caso, dal confronto con gli allevatori;
4. Se sussiste al vero che sul versante di Vetriolo vi sarebbe una presenza massiccia di cinghiali e quali, nel caso, le intenzioni della Provincia visti i danni derivanti da ciò;
5. Se la Provincia sia davvero intenzionata a trovare soluzioni visto che la convivenza tra grandi predatori e zootecnia è assai difficoltosa se non impossibile.
A norma di Regolamento, si chiede risposta scritta.
In allegato l’interrogazione contenuta nel comunicato stampa:
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Foto: archivio Pat