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LEGAMBIENTE – TRENTO * VALDASTICO NORD: « LA NUOVA GIUNTA PAT RENDA POSSIBILE LO SPOSTAMENTO DEL TRASPORTO MERCI SU ROTAIA »

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19.06 - lunedì 21 gennaio 2019

Basta disinformazione sulla Valdastico Nord. Continua purtroppo la campagna di disinformazione sulla Valdastico Nord! Ora si arriva perfino a proporre connessioni tra un tamponamento sulla Valsugana (SS 47) e la presunta necessità dell’opera. Questa bufala del legame tra traffico in Valsugana e Valdastico continua ad essere ribadita con perseveranza, come dimostrato dall’analisi proposta da Emanuele Curzel in vari articoli e presentata pochi giorni fa in una partecipata conferenza pubblica alll’Università di Trento.

Sarebbe invece opportuno che l’opinione pubblica fosse formata su informazioni oggettive, non su frasi ad effetto, basate su presupposti falsi, e commenti a seguire. Cerchiamo di ricordarne alcune.

Tutti gli studi effettuati, anche quelli commissionati e realizzati da chi vuole costruire l’autostrada, hanno sempre mostrato che il traffico di attraversamento della Valsugana è molto scarso (meno di 5000 veicoli al giorno nell’ipotesi massimale). Quindi è sicuramente falso che la Valdastico decongestionerebbe la Valsugana, poiché il traffico di quest’ultima è in larghissima maggioranza interno (prodotto dai flussi pendolari). La continua ripetizione di questa falsità sulla stampa ha chiaramente condizionato il dibattito sull’opera.

Quindi il traffico che eventualmente potrebbe intercettare la nuova strada è tutto traffico aggiuntivo, ad esempio di trentini che andranno a far shopping in Veneto o di mezzi pesanti che, in dipendenza dei pedaggi, potrebbero cambiare percorsi autostradali. Questo, ovviamente, aumenterà l’inquinamento delle valli senza produrre alcun vantaggio per il territorio, ma con costi di realizzazione e gestione altissimi.

Il percorso ipotizzato attualmente con uscita a Rovereto Sud è stato definito, in uno studio presentato dagli stessi promotori dell’autostrada, molto problematico dal punto di vista idrogeologico (per la fragilità intrinseca dei territori da attraversare e per il rischio di incidere in importanti falde acquifere) e creerebbe diversi rischi ambientali nonché costi aggiuntivi (è, tra l’altro, incompatibile con le scelte del Veneto).

Si ricorda, infine, che nel 2012 l’Italia ha sottoscritto il protocollo trasporti della Convenzione delle Alpi, trattato internazionale ratificato dall’Ue che unisce ed impegna tutti i Paesi dell’arco alpino nella salvaguardia dell’ecosistema alpino. Secondo il protocollo trasporti di tale convenzione (art. 11) “le parti contraenti si astengono dalla costruzione di nuove strade di grande comunicazione per il trasporto transalpino”, mentre i progetti stradali di grande comunicazione per il trasporto intraalpino devono soddisfare alcuni requisiti socioeconomici e ambientali, che sicuramente non sono soddisfatti dal progetto della Valdastico Nord (a partire dall’essere “economica”).

Per tutte queste ragioni oggettive e non ideologiche, il Circolo di Trento di Legambiente resta contrario alla realizzazione dell’opera, qualunque sia il percorso previsto per il Trentino, e fa parte del Coordinamento NOA31 che sta organizzando numerose iniziative di sensibilizzazione in tutta la Provincia.

Legambiente auspica che la nuova Giunta provinciale lavori invece allo sviluppo di un piano organico per i trasporti, con infrastrutture ed iniziative che rendano possibile lo spostamento del trasporto merci su rotaia, migliorino il trasporto pubblico e affrontino i problemi dell’inquinamento da traffico (particolarmente rilevanti per l’A22). All’interno di questo quadro.

Legambiente non è genericamente contraria alla realizzazione di opere che portino vantaggi chiari e siano realizzate con criteri trasparenti e tutela dell’ambiente; se si punta alla riduzione del traffico automobilistico e, in particolare, al trasferimento su ferro del trasporto merci, si progettino opere coerenti con tale visione.

 

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Il circolo di Trento di Legambiente

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