(Fonte: Claudio Civettini) – Inattuato o dimenticato volontariamente l’emendamento proposto dallo scrivente e recepito nella L.P. 30.12.2015 n.° 30 (art.17) che prevede l’obbligo di produrre adeguata e asseverata certificazione dei patrimoni negli stati di provenienza o del mondo, per i cittadini di provenienza estera? Un dubbio legittimo che, mentre per i trentini vi è l’obbligo di certificazione fino all’ultimo centesimo per la determinazione Icef e assegnazione dei benefici, per questi nuovi trentini, nonostante la Legge provinciale, sembra che sia ancora richiesta una semplice autocertificazione dei patrimoni.
Una disparità inaccettabile che ad oggi, supporta palesi incongruenze con stranieri residenti in Trentino che ai loro paesi avrebbero proprietà a reddito mai dichiarati e contemporaneamente fruirebbero di alloggi Itea e benefici vari, a danno di chi da trentino magari è proprietario di qualche vecchia stamberga di montagna o supera appena il reddito, frutto di impropri cumuli familiari. Una situazione cui si chiede la eventuale immediata applicazione, poiché diversamente, oltre alla disparità, potrebbe configurarsi un evidente e possibile danno erariale.
In allegato il comunicato stampa:
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In allegato l’interrogazione contenuta nel comunicato stampa:
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