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ITALIA NOSTRA * LETTERA A SINDACO TRENTO / SAT / ORDINI ARCHITETTI – INGEGNERI * « CONCORSI PROGETTAZIONE E PARTECIPAZIONE CIVILE, OCCASIONE DI CONFRONTO APERTO »

Scritto da
18.48 - domenica 19 marzo 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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A nome del Consiglio direttivo di Italia Nostra Sezione trentina, invio una comunicazione relativa all’importanza dello strumento del concorso di progettazione per le opere pubbliche, quale occasione di attivazione di un confronto aperto su tutte le argomentazioni che possono emergere dalle varie analisi e proposte.

Proprio al fine di garantire i momenti di apertura al dibattito pubblico, la presente comunicazione si chiude con l’auspicio di vedere assicurata tale caratteristica fondamentale e con la richiesta di dare adeguata visibilità ai progetti presentati, mediante un’esposizione dei relativi elaborati, così come annunciato dalla SAT e dall’Ordine degli Architetti per quanto riguarda il concorso relativo all’ampliamento del Rifugio Pedrotti.

 

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Manuela Baldracchi

Presidente – Italia Nostra Sezione trentina

 

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Concorsi di progettazione e partecipazione civile. In gran parte dei paesi democratici la progettazione delle opere pubbliche o di pubblico rilievo è definita dal confronto tra soluzioni alternative raccolte per mezzo di concorsi. Recentemente, anche il Trentino si sta orientando verso questo strumento che, come tutti gli strumenti, produce risultati diversi in relazione al modo in cui è usato. E, come tutti gli strumenti, va accuratamente calibrato in funzione dell’obiettivo.

Ogni specifico problema progettuale dovrebbe avere un concorso appositamente strutturato. Ci sono, tuttavia, alcuni elementi comuni da considerare per ottimizzarne l’uso. Tra questi, la possibilità di una valutazione preventiva degli scopi, di una valutazione allargata degli esisti e – almeno per i concorsi in due fasi – di una precisazione “in corso d’opera” degli obiettivi. Dalla corretta gestione di queste fasi dipende in gran parte l’esito del concorso, che non si misura nella qualità del progetto in sé, ma nella sua adeguatezza come soluzione del problema per cui il concorso è stato bandito. Per assicurare al concorso il migliore degli esiti e alla collettività la più ampia soddisfazione, è indispensabile che esso diventi propulsore di dibattito e di confronto aperto, in una fase ancora non conclusiva.

In primo luogo, un pubblico confronto sugli obiettivi da perseguire è fondamentale per mettere a fuoco i termini del problema e per individuare gli obiettivi che il bando di concorso deve esporre per orientare correttamente il lavoro dei progettisti: un bando eccessivamente vago, poco meditato, scarsamente condiviso o inutilmente rigido rischia di vanificare il lavoro progettuale producendo risultati inutilizzabili. In secondo luogo, fermo restando che la selezione finale dei progetti spetta a una giuria indipendente adeguatamente composta (includente sia “tecnici” imparziali e competenti, sia autorevoli esponenti culturali) non sembra inopportuno che le proposte siano contemporaneamente rese pubbliche, consentendo una partecipazione sussidiaria dei cittadini (ovviamente non determinante) al confronto valutativo.

In terzo luogo, se il concorso fosse – com’è auspicabile – in due fasi, la pubblicazione dei progetti presentati alla prima consentirebbe di fare tesoro di quanto proposto per precisare o rettificare gli obiettivi iniziali: la loro immutabilità non avrebbe senso se dalla prima fase emergesse (come spesso accade) la possibilità di correggerli.
In mancanza di una seconda fase, sarebbe comunque opportuno che il bando ammettesse una certa elasticità nella ridefinizione del progetto selezionato, in modo da accogliere successivamente osservazioni utili, da chiunque provengano.

Se il concorso vuole essere, allo stesso tempo, un efficace strumento di selezione dei progetti e un utile momento di crescita culturale – le due cose essendo strettamente correlate in un circolo virtuoso – dovrebbe seguire un percorso il più precocemente e il più costantemente esposto al pubblico dibattito, abbandonando l’anonimato e la riservatezza, ingenuamente mutuati dal codice degli appalti (un conto è valutare la convenienza tecnico economica di un’offerta, tutt’altro valutare l’adeguatezza di un progetto preliminare), in favore della pubblicità e della trasparenza. Riteniamo auspicabile una revisione dell’attuale prassi amministrativa, che spesso non contempla nemmeno quella che è la minima azione di condivisione con il pubblico dell’esperienza concorsuale, cioè l’esposizione dei progetti partecipanti. Crediamo che perlomeno la pubblica esposizione, presentazione e discussione – almeno a selezione avvenuta – dei progetti presentati ai concorsi, sia per il giusto riconoscimento del lavoro dei partecipanti, sia per promuovere una riflessione sui temi individuati dal bando, che per la loro stessa natura contengono sempre rilevanti elementi d’interesse generale.

Per queste ragioni, prendendo atto che la SAT ha avviato una collaborazione con l’Ordine degli Architetti per addivenire all’esposizione dei progetti partecipanti al concorso per l’ampliamento del Rifugio Pedrotti, chiediamo al Comune di Trento di seguire questa buona pratica e presentare pubblicamente i progetti proposti al concorso per la Barchessa di Palazzo delle Albere, il più recente in ordine temporale.

Chiediamo inoltre a tutti i Comuni trentini, alla Provincia, alla SAT e a ogni altro banditore di concorsi, di prevedere già nel bando la pubblicazione dei progetti e di promuovere un confronto aperto, possibilmente tra la prima e la seconda fase o quantomeno all’esito della selezione. Chiediamo infine agli ordini degli architetti e degli ingegneri di considerare la pubblicazione dei progetti presentati ai concorsi come una clausola essenziale per la partecipazione dei loro iscritti. Italia Nostra ritiene che i concorsi possano essere uno strumento per la progettazione di opere di pubblico interesse tanto più utile quanto meno si dimentica che la cittadinanza – oltre a essere spesso l’effettivo committente – è portatrice di competenza, cultura e capacità critica che meritano di essere utilizzate diventando parte del processo. Confidando che questi argomenti possano essere presi in considerazione, un cordiale saluto.

 

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