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ISTAT * TEMPO LIBERO – PRANZO O CENA FUORI CASA: « LE REGIONI CON LE QUOTE PIÙ ALTE, PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO (86,4%) ED EMILIA ROMAGNA (86,1%) »

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11.37 - giovedì 23 marzo 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Intrattenimenti, spettacoli, incontri con amici, pranzo o cena fuori casa. Nel 2022 aumenta la fruizione di almeno uno spettacolo o forma di intrattenimento (teatro, concerti, cinema, discoteca, spettacoli sportivi, ecc.) da parte delle persone di 6 anni e più, ma è ancora sotto i livelli prepandemici (49,5% contro il 64,6% del 2019).

Quote di partecipazione agli eventi più elevate tra le donne rispetto agli uomini per musei/mostre (23,3% contro 21,8%) e teatro (13,5% contro 10,6%). Per gli uomini quote maggiori per spettacoli sportivi (25,9% contro 11,8%), discoteche (13,4% contro 10,9%), cinema (31,7% contro 29,6%) e concerti di musica (12% contro 10,5%).

Livelli di partecipazione a spettacoli e intrattenimenti sono più elevati nel Centro-nord rispetto al Mezzogiorno. La pandemia, che ha condizionato ovunque la fruizione degli eventi, ha però ridotto le distanze. Tassi di fruizione maggiori si rilevano tra le persone con titolo di studio più elevato. Nel 2022 è pari al 10,8%, la percentuale di persone di 6 anni e più che vede tutti i giorni gli amici, in aumento rispetto al 7,4% del 2021, ma ancora al di sotto del valore del 2019 (13,7%).

Nel 2022, le persone di 6 anni e più che hanno mangiato fuori casa almeno una volta l’anno nel tempo libero sono l’82,3%, quota decisamente superiore a quella del 2021 (70,7%) e sostanzialmente in linea con quella registrata nel 2019 (83,4%). L’abitudine a mangiare fuori casa nel tempo libero è più elevata tra i residenti nel Centro-nord (84,2% rispetto al 78,7 del Mezzogiorno). Sono evidenti le disparità rispetto al livello di istruzione posseduto: mangia fuori casa il 92,1% dei laureati contro il 53,6% di chi ha al più la licenza elementare.

Il teatro la forma di spettacolo che cresce di più. Nel 2022 partecipa ad almeno uno spettacolo o intrattenimento fuori casai il 49,5% delle persone di 6 anni e più, recuperando 28,4 punti percentuali sul 2021, quota che si mantiene comunque su livelli inferiori al periodo pre- pandemico (64,6% nel 2019). Dal 2020, infatti, le restrizioni nell’accesso ai luoghi della cultura e dell’intrattenimento, disposte ai fini del contenimento della diffusione del Covid-19, hanno inciso notevolmente sulla fruizione della maggior parte delle attività di svago svolte fuori casa.

Tra il 2019 e il 2020ii le riduzioni più accentuate riguardano la fruizione di spettacoli teatrali e il recarsi a un museo o a una mostra (che hanno perso circa 4,5 punti percentuali), mentre risultano più contenute per altre forme di intrattenimento (Figura 1). Nel 2021 il recarsi a teatro, al cinema e ad assistere a concerti di rock, pop, jazz, ecc. sono abitudini che perdono proporzionalmente di più rispetto ad altre forme di intrattenimento, riducendosi di circa cinque volte rispetto al 2020. La fruizione degli altri tipi di svago si riduce proporzionalmente di meno (circa di tre volte).

Nel 2022, diversamente dal biennio 2020-2021, si osserva una buona ripresa delle varie forme di spettacolo e fruizione culturale, con aumenti che vedono almeno più che raddoppiare la partecipazione. Gli aumenti più consistenti riguardano la fruizione del teatro che, nel 2022, presenta un valore quattro volte superiore rispetto al 2021. La partecipazione a concerti e il recarsi al cinema, in discoteca e a spettacoli sportivi risulta invece triplicata. Tuttavia, la ripresa registrata nel 2022 non riconduce la partecipazione ai livelli pre-pandemici, ma si arresta a valori inferiori al 2019 per tutte le forme di intrattenimento.

Intrattenimenti e spettacoli in aumento sia per le donne che per gli uomini Nel 2022 si registra una partecipazione complessiva a intrattenimenti e spettacoli pari al 52,4% per gli uomini (+29,8 punti percentuali sul 2021) e pari al 46,7% per le donne (+26,9).

Tra le varie forme d’intrattenimento si osservano però differenze di genere, a eccezione dei concerti di musica classica e delle visite ai siti archeologici/monumenti, per i quali la quota di partecipazione delle donne è pressoché simile a quella degli uomini.

Le donne, più degli uomini, visitano musei/mostre (23,3% contro 21,8%) e vanno a teatro (13,5% contro 10,6%). Per gli uomini si osservano maggiori preferenze nei confronti degli spettacoli sportivi (25,9% contro 11,8%), nel recarsi in discoteca/luoghi in cui si balla (13,4% contro 10,9%), nell’andare al cinema (31,7% contro 29,6%) e a concerti pop, rock, jazz, ecc. (12% contro 10,5%).

Tra il 2021 e il 2022 la partecipazione è in ripresa per entrambi i sessi, ma con aumenti superiori tra le donne per musei/mostre (+14,4 punti percentuali contro +12,8 degli uomini) e teatro (+10,5 punti percentuali contro +7,8), viceversa aumentano per gli uomini più gli spettacoli sportivi (+18 punti percentuali rispetto a +8,4 delle donne), il cinema (+22,1 punti percentuali rispetto a +20,9) e le discoteche/luoghi in cui si balla (+8,6 rispetto a +7,3). Negli altri tipi di intrattenimento l’aumento è stato pressoché analogo.

L’abitudine a pranzare o cenare fuori casa nel tempo libero è più elevata tra i residenti nel Centro-nord (84,2% rispetto al 78,7 del Mezzogiorno). Le regioni con le quote più alte sono la Provincia autonoma di Trento (86,4%) e l’Emilia Romagna (86,1%), mentre quelle con le percentuali minori sono la Calabria (72,8%) e la Sardegna (74,4%). Considerando l’ampiezza demografica dei comuni, vanno a mangiare fuori nel tempo libero più i residenti nei comuni dell’area metropolitana (83,9%) e dei comuni con oltre 10mila abitanti (82,4%) rispetto ai residenti nei comuni fino a 2mila abitanti (77,7%).
Le disparità più elevate si riscontrano soprattutto rispetto al livello di istruzione posseduto e, come presumibile, al livello delle risorse economiche familiari. Pranza o cena fuori casa il 92,1% dei laureati, l’87,8% dei diplomati, il 79% di quanti hanno solo la licenza media e soltanto il 53,6% tra chi al massimo possiede la licenza elementare. Inoltre, solo il 62% delle persone con risorse economiche ritenute assolutamente insufficienti ha l’abitudine di mangiare fuori, rispetto al 90,6% di coloro che hanno risorse economiche giudicate ottime.

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