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ISTAT * PIL: «NEL SECONDO TRIMESTRE 2024 A +0,2% RISPETTO AL TRIMESTRE PRECEDENTE (+0,9% SU SECONDO TRIMESTRE 2023»

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10.04 - lunedì 2 settembre 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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CONTI ECONOMICI TRIMESTRALI

Nel secondo trimestre del 2024 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è cresciuto dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% nei confronti del secondo trimestre del 2023. La crescita congiunturale del Pil diffusa il 30 luglio 2024 era stata anch’essa dello 0,2%, così come la crescita tendenziale era stata dello 0,9%.

Il secondo trimestre del 2024 ha avuto due giornate lavorative in meno del trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al secondo trimestre del 2023. Rispetto al trimestre precedente, le componenti della domanda interna registrano una stazionarietà dei consumi finali nazionali e una lieve crescita degli investimenti fissi lordi pari allo 0,3%. Sia le importazioni sia le esportazioni sono in diminuzione, rispettivamente dello 0,6% e dell’1,5%.

La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito positivamente alla crescita del Pil per 0,1 punti percentuali con un apporto positivo di 0,1 punti sia della componente dei consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, sia di quella degli investimenti fissi lordi. Per contro la componente della spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP) ha sottratto 0,1 punti percentuali alla crescita del Pil. Positivo anche il contributo della variazione delle scorte, in misura di 0,4 punti percentuali, a fronte dell’apporto negativo della domanda estera netta per 0,3 punti percentuali.
Si registrano andamenti congiunturali negativi del valore aggiunto nell’agricoltura e nell’industria, diminuiti rispettivamente dell’1,7% e dello 0,5%, e un andamento positivo nei servizi, cresciuti dello 0,4%.

 

L’ANDAMENTO DEL PIL NEGLI ALTRI PAESI
Nel secondo trimestre il Pil è cresciuto in termini congiunturali dello 0,7% negli Stati Uniti e dello 0,3% in Francia, mentre è diminuito dello 0,1% in Germania. In termini tendenziali, si è registrata una crescita del 3,1% negli Stati Uniti, dell’1,1% in Francia e una diminuzione dello 0,1% in Germania. Nel complesso, il Pil dei Paesi dell’area Euro è cresciuto dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% nel confronto con il secondo trimestre del 2023.

 

IL PIL E LE COMPONENTI DELLA DOMANDA
Dal lato della domanda, le esportazioni di beni e servizi sono diminuite in termini congiunturali dell’1,5%, gli investimenti fissi lordi sono cresciuti dello 0,3% mentre i consumi finali nazionali sono risultati stazionari. Le importazioni sono diminuite dello 0,6%. Nell’ambito dei consumi finali, la spesa delle famiglie residenti e delle ISP è cresciuta dello 0,2%, mentre quella delle AP è diminuita dello 0,5%.

La crescita degli investimenti è stata determinata dalla spesa per impianti, macchinari e armamenti, cresciuti dell’1,1%, di cui 1,7% per la componente di mezzi di trasporto, e dalla spesa in fabbricati non residenziali e altre opere, cresciuta dell’1,8%. Invece, sono risultati in discesa gli investimenti in abitazioni dell’1,1% e quelli in prodotti di proprietà intellettuale dello 0,9%. Stazionari gli investimenti in risorse biologiche coltivate.

La spesa delle famiglie sul territorio economico ha registrato un aumento in termini congiunturali dello 0,3% (si veda la tabella 13 allegata). In particolare, gli acquisti di beni durevoli sono cresciuti dello 0,5%, quelli in servizi dell’1,3% e quelli dei beni semidurevoli dello 0,6%. In diminuzione dell’1,4% gli acquisti di beni non durevoli.

 

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