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INTESA SANPAOLO – CONFINDUSTRIA TRENTO * MOTORE ITALIA E PIANO TRANSIZIONE 4.0: « AL CENTRO DELL’INCONTRO FILIERE – DIGITALE – GREEN »

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10.40 - mercoledì 17 novembre 2021

Intesa Sanpaolo mette a disposizione delle imprese del Trentino Alto Adige circa 500 milioni di nuovo credito e misure per allungare le linee di credito esistenti fino a 15 anni, per liquidità, investimenti, crescita, recupero della competitività, transizione tecnologica e sostenibilità.

Programma Filiere: in Trentino Alto Adige già 11 contratti attivati, che coinvolgono oltre 150 fornitori, per un volume d’affari complessivo pari a 700 milioni di euro.-

Presentato il nuovo accordo nazionale firmato con Confindustria sul percorso congiunto “Competitività, Innovazione, Sostenibilità” che mette a disposizione delle imprese italiane 150 miliardi di euro per promuovere l’evoluzione del sistema produttivo su questi tre driver fondamentali per la crescita e in coerenza con il PNRR.

In decisa ripresa l’economia del Trentino Alto Adige, grazie ai segnali di vitalità del mercato interno e ai brillanti risultati ottenuti sui mercati esteri. Nel primo semestre del 2021 le esportazioni hanno recuperato quanto perso lo scorso anno, toccando nuovi record.

Si è svolto il webinar di presentazione dell’iniziativa di Intesa Sanpaolo “Motore Italia” e la declinazione del nuovo accordo nazionale siglato con Confindustria sul percorso congiunto “Competitività, Innovazione, Sostenibilità” che mette a disposizione delle imprese italiane 150 miliardi di euro per promuovere l’evoluzione del sistema produttivo su questi tre driver fondamentali per la crescita e in coerenza con il PNRR. All’appuntamento hanno partecipato oltre 50 imprese associate a Confindustria Trento.

“Motore Italia” è il programma di finanziamenti e iniziative pensato da Intesa Sanpaolo per consentire alle piccole e medie imprese di superare la fase di difficoltà causata dalla crisi pandemica e rilanciarsi attraverso progetti di sviluppo e crescita. Per il le imprese regionali è previsto un plafond di circa 500 milioni di nuovo credito.

Sono intervenuti per Intesa Sanpaolo Roberto Gabrielli, direttore regionale Veneto Ovest e Trentino Alto Adige e Giovanni Foresti, responsabile Coordinamento Economisti sul Territorio, Industry Research; Per Confindustria Trento sono intervenuti invece Fausto Manzana, Presidente e Alessandro Lunelli, Vicepresidente con delega al Credito e Finanza d’Impresa. Valeria Ghezzi, Amministratore Delegato Funivie Seggiovie S. Martino srl e Riccardo Turri, Amministratore Delegato Starpool srl invece hanno offerto i loro spunti come testimoni del tessuto imprenditoriale trentino.

Anticipando i bisogni di liquidità e supporto in vista delle prossime scadenze delle misure governative, il programma stabilisce nuove soluzioni di allungamento della durata dei finanziamenti in essere fino a 15 anni, ampliando le iniziative di sostegno alla liquidità già messe in atto nel corso del 2020. Previsti inoltre ulteriori interventi per preparare le pmi al rilancio e al recupero di competitività attraverso investimenti per la transizione digitale e sostenibile, in linea con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Digitalizzazione e innovazione, rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale, potenziamento delle filiere, sostenibilità sono al centro dell’Accordo siglato da Intesa Sanpaolo e Confindustria per le imprese. In una logica di superamento delle misure straordinarie adottate nel corso della pandemia, Intesa Sanpaolo ha previsto diversi strumenti per favorire la transizione verso soluzioni ordinarie di credito a supporto della liquidità delle imprese e a sostegno del loro equilibrio finanziario.
Dal contributo della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo è emerso che nel corso del 2020 la pandemia di Covid-19 ha colpito pesantemente il tessuto socio-economico dell’Italia e del territorio del Trentino Alto Adige, soprattutto nella parte dei servizi e dell’indotto legato al turismo. La ripresa dell’economia nazionale si sta mostrando più rapida delle attese e si mantiene a velocità elevata (+2,6% t/t nel 3° trimestre 2021, dopo il +2,7% del trimestre precedente), anche se l’effetto delle riaperture dovrebbe gradatamente scemare. Ci si attende una crescita del PIL intorno al +6,2% nel 2021.

In decisa ripresa l’economia del Trentino Alto Adige, grazie ai segnali di vitalità del mercato interno e ai brillanti risultati ottenuti sui mercati esteri. Nel primo semestre del 2021 le esportazioni hanno recuperato quanto perso lo scorso anno, toccando nuovi record, grazie anche al contributo della provincia di Trento, che mostra un aumento dei valori esportati del 4,3% rispetto allo stesso periodo del 2019. Si è trattato di una crescita diffusa, più accentuata in alcuni settori come l’agroalimentare, gli intermedi e la filiera metalmeccanica. Mostrano un leggero ritardo i mezzi di trasporto e, in particolare, la componentistica auto che ha risentito delle strozzature internazionali degli approvvigionamenti e della carenza di alcuni componenti come i micro chip.

I prossimi anni saranno decisivi per il rilancio dell’economia trentina e per innalzare il tasso di crescita potenziale di questo territorio: sarà fondamentale cogliere le opportunità offerte dal PNRR attraverso più investimenti per superare i ritardi in termini di infrastrutture digitali e per innalzare la propensione a innovare. Il Trentino Alto Adige presenta performance di digitalizzazione leggermente superiori alla media italiana: in particolare in provincia di Trento è maggiore l’incidenza di laureati in discipline ICT ed è migliore l’offerta di servizi digitalizzati da parte della Pubblica Amministrazione. Tuttavia, sono presenti ritardi nella diffusione della banda larga veloce e ultra veloce.

Attraverso nuovi investimenti nel digitale e nell’innovazione in chiave green sarà possibile per l’industria trentina vincere la sfida della competitività sostenibile. Un ruolo importante potrà essere giocato dalla meccanica del Trentino Alto Adige che da sola totalizza il 44,7% dei brevetti “green” totali del manifatturiero regionale. La scelta della sostenibilità non risponde solamente a questioni etiche e di responsabilità sociale, ma riveste sempre più una dimensione economica per le imprese: le aziende manifatturiere della provincia di Trento con certificati ambientali mostrano performance di crescita e reddituali superiori alla media. Adottare azioni di sostenibilità e di circolarità in azienda conviene dunque perché accresce la competitività e mitiga i rischi di lungo termine legati ai cambiamenti climatici, alla supply chain e all’indisponibilità delle materie prime.

Sarà fondamentale investire in competenze e capitale umano: basti pensare che l’85% delle entrate programmate nel 2020 riguardavano green jobs nei settori della meccanica, dei mezzi di trasporti, della gomma e plastica, della filiera dei metalli e delle costruzioni. Di questi, quasi uno su due era di difficile reperimento anche nella provincia di Trento. Andrà quindi vinta la sfida del capitale umano, rinnovando competenze e “saper fare” e affrontando il tema del ricambio generazionale. Bisognerà puntare sugli ITS, un modello formativo professionalizzante di eccellenza, e trattenere e valorizzare i giovani laureati.
Ad aprire i lavori Alessandro Lunelli, vicepresidente di Confindustria Trento con delega a Credito e Finanza d’Impresa. “L’accordo con Intesa Sanpaolo – ha detto – si inserisce nelle azioni che l’Associazione porta avanti da sempre a favore delle sue associate, come è stato ad esempio il caso dell’iniziativa per incentivare la patrimonializzazione delle imprese trentine. In linea con gli obiettivi di transizione del Paese indicati dal PNRR, Motore Italia potrà supportare le imprese nei loro progetti di rilancio, con obiettivi di crescita ambiziosi orientati alla transizione sostenibile, al rinnovamento tecnologico, alla transizione digitale”.

“Digitale e green sono fattori imprescindibili per il rilancio delle nostre piccole e medie imprese. Per questo motivo, in coerenza con il PNRR, Intesa Sanpaolo ha varato il programma Motore Italia che mette a disposizione delle nostre aziende regionali circa 500 milioni di euro di nuovo credito per queste due importanti transizioni oltre all’allungamento fino a 15 anni dei finanziamenti. – ha sottolineato Roberto Gabrielli, direttore regionale – Una particolare attenzione è dedicata alle piccole imprese attraverso il programma Filiere che in Trentino Alto Adige vede già 11 contratti attivati, che coinvolgono 150 fornitori, per un volume d’affari complessivo pari a 700 milioni di euro.”

“Insieme alla transizione digitale, la transizione verde è una macrotematica fondamentale per il raggiungimento dei Sustainable Development Goals – ha spiegato nel suo intervento il Presidente di Confindustria Trento Fausto Manzana –. Un importante studio McKinsey ha stimato che il costo della transizione verde per l’industria europea, sia in termini di investimenti che in termini di riqualificazione di capitale umano, sarà molto alto. Si parla, solo per la riqualificazione dei processi produttivi, di 28mila miliardi di euro, e di 120 milioni di lavoratori da riqualificare. Ecco perché il tema della sostenibilità ambientale proprio della transizione verde deve essere affrontato in un tutt’uno con quelli della sostenibilità sociale ed economica. È una sfida che dobbiamo sapere raccogliere insieme: attori del settore pubblico e di quello privato, tornando a investire grazie ai fondi europei e a programmi come Motore Italia, pensati per sfruttare appieno queste opportunità”.

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