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INAUGURAZIONE CASA SEBASTIANO: DORIGATTI, QUI AD IMPARARE A FARE COMUNITA’

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16.05 - domenica 2 aprile 2017

(Fonte: Ufficio stampa Consiglio Pat) – “Sono qui ad imparare a fare comunità”: con queste parole il Presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti ha salutato l’avvio oggi a Coredo nella giornata mondiale dell’autismo, dell’avventura di Casa Sebastiano, modello di eccellenza di livello europeo nella presa in carico della persona affetta da autismo.

“La politica deve imparare a fare un passo indietro, essere meno referenziale e fare più comunità” ha aggiunto, lodando la sfida di grande valore posta da questo progetto e dal suo promotore Giovanni Coletti che, ha detto, “è un costruttore di sogni ed ha chiamato le imprese ad una funzione di responsabilità sociale e questo è quello di cui abbiamo oggi più bisogno”. Infine il Presidente ha auspicato che questo non sia un punto di arrivo, bensì “il punto di partenza per un viaggio in grado di affrontare la complessità e anticiparla”.

Centro diurno e residenziale che offrirà percorsi di crescita educativi e riabilitativi con l’obiettivo di aumentare la qualità della vita dei soggetti autistici e di integrarli nei percorsi di vita, all’apertura di Casa Sebastiano, c’era tutta la valle di Non, oltre numerosissime autorità. Per il Consiglio provinciale accanto al Presidente, hanno preso parte al taglio del nastro i consiglieri Gianfranco Zanon, Rodolfo Borga, Lorenzo Ossanna e naturalmente il Presidente della Giunta Ugo Rossi e l’assessore alla salute Luca Zeni.

Sono stati in molti ad intervenire. Oltre al senatore Franco Panizza e alla senatrice a vita Elena Cattaneo (farmacologa e biologa che ha elogiato la struttura fortemente collegata al mondo della ricerca), il vero protagonista è stato il presidente della Fondazione trentina per l’autismo cav. Giovanni Coletti, anima del progetto, nato nel 2010 dalla volontà di genitori alla ricerca di una risposta per i loro figli, che ha definito “la realizzazione di un sogno”. Sempre affiancato dalla moglie Manuela, Coletti ha sottolineato a più riprese che questo sogno non si sarebbe mai realizzato senza l’aiuto dei numerosissimi che negli anni ci hanno creduto e delle migliaia di volontari che hanno donato il loro tempo e le loro energie per rendere possibile questa giornata.

Modello perfetto di connubio tra pubblico e privato a Casa Sebastiano, ha spiegato Coletti, i ragazzi potranno partecipare alla gestione di numerose attività finalizzate alla produzione, trasformazione e vendita di prodotti biologici, con l’azienda agricola biologica che sta nascendo e in partnership con cooperative agricole e sociali, con ben 84 associazioni, con l’Università di Trento, il Dipartimento di Scienze cognitive di Rovereto e con l’accreditamento dell’Azienda sanitaria provinciale

“La sostenibilità dei progetti sta nella creazione di un ritorno in termini economici e in questo senso il futuro è la sinergia pubblico-privato” ha detto Coletti. L’idea è di collaborare anche con il mondo della scuola e dell’istruzione per completare il cerchio dell’integrazione con il mondo della formazione.

Casa Sebastiano è supportata da un Comitato scientifico e può contare su un’equipe altamente specializzata di operatori socio-sanitari, psichiatri, terapisti per aiutare le persone autistiche a sviluppare, attraverso percorsi personalizzati, abilità cognitive e sociali impensabili seguendo i percorsi tradizionali.

Fiore all’occhiello di questo nuovo approccio la “stanza multisensoriale interattiva” prima in Italia, per la sperimentazione di realtà virtuali in cui gli ospiti possano sviluppare, attraverso la sollecitazione dei sensi, le proprie capacità cognitive e interattive. Numerosi anche i volontari che gravitano sulla Fondazione per l’autismo, il cuore del progetto Casa Sebastiano intitolato al figlio di Guido Ghirardini, socio della Fondazione affetto da autismo e scomparso nel 2001.

 

 

 

 

 

 

 

 

Foto: da comunicato stampa

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