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” IIRIS ” * GIORNATA MONDIALE SALUTE MENTALE: « IN ITALIA IL 7% TRA I 18 E I 64 ANNI HA SOFFERTO DI DISTURBI MENTALI, IL 19% ALMENO UNO NELLA VITA »

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10.27 - lunedì 10 ottobre 2022

Diffusa sofferenza psichica, aumento dei disturbi mentali comuni, difficoltà a rivolgersi a uno psicologo o psicoterapeuta. È quanto emerge dal documento finale stilato dal Consensus Conference sulle terapie psicologiche per ansia e depressione, che evidenzia come i disturbi mentali rappresentano la seconda causa del carico di sofferenza e disabilità legato a tutte le malattie. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel mondo, circa 1 persona su 8 soffre di un disturbo della sfera mentale. In particolare, per quanto riguarda depressione e ansia, il loro impatto è cresciuto rispettivamente del 28% e del 26% rispetto al periodo pre-Covid.

Una situazione allarmante sulla quale ci invita a riflettere la Giornata Mondiale della Salute Mentale che si celebra oggi, lunedì 10 ottobre. L’edizione 2022 del World Mental Health Day è dedicata al tema “Fai della salute mentale e del benessere per tutti una priorità globale”.

“È fondamentale far crescere la consapevolezza dell’importanza della salute mentale, che è un diritto al pari di quella fisica”, commenta Francesca Mastrantonio, psicologa e psicoterapeuta, direttrice didattica Istituto Strategico – Scuola di specializzazione in psicoterapia strategica (IIRIS).

In Italia – si legge nel rapporto del Consensus Conference – le persone affette da disturbi ricorrono ancora raramente ai servizi sanitari e meno che in altri Paesi europei. Questo nonostante sia stato stimato che oltre il 7% della popolazione generale tra i 18 e i 64 anni ha sofferto di almeno un disturbo mentale comune nell’ultimo anno e quasi il 19% di almeno uno nella vita.

“Sono almeno due i motivi per i quali le persone, soprattutto i giovani, faticano a intraprendere un percorso psicologico e psicoterapico – prosegue Mastrantonio – Da una parte, c’è la scarsità di servizi e di personale, in particolare di psichiatri e psicologi clinici, che riescono ad intervenire soltanto per il 55% del fabbisogno stimato. A fronte dell’aumento dei disturbi mentali, la priorità viene data a quelli più gravi come la schizofrenia o il disturbo bipolare, mentre vengono trascurati i disturbi comuni come gli stati d’ansia e la depressione, che sono comunque associati a situazioni di sofferenza e di compromissione della qualità della vita delle persone, sia a livello professionale che relazionale”.

Tuttavia, c’è un altro fattore che tiene le persone ancora lontane dallo psicologo e dallo psicoterapeuta, ed è “la difficoltà di riconoscere di essere di fronte a un disturbo da curare e, quindi, di ammettere di avere una fragilità”, spiega la direttrice di IIRIS. “Troppo spesso le persone si dicono di potercela fare da soli perché affrontare un percorso psicologico e psicoterapico significa impegnarsi emotivamente in un processo di messa in discussione degli stili di vita e delle scelte. Così, molti vanno avanti con un equilibrio precario che finisce per condizionare tutte le persone che gli gravitano intorno e che li aiutano a fronteggiare il malessere”.

Non solo, Francesca Mastrantonio riscontra che “c’è ancora un forte pregiudizio verso la psicoterapia e le figure che lavorano in ambito psicologico. Speriamo che questa situazione cambi ma ad oggi resta la tendenza a non voler chiedere aiuto”.

Come agire per abbattere la barriera del pregiudizio? “Sicuramente attraverso l’informazione sui disturbi mentali e sulla natura degli interventi psicologici e psicoterapici – racconta la direttrice dell’Istituto Strategico – Dobbiamo sfidare la convinzione che andare in terapia significhi essere matti. Anzi, attraverso un percorso mirato è possibile adottare nuovi modi di pensare e reagire agli eventi che consentono alla persona di attivare risorse interne per fronteggiare ogni tipo di difficoltà.

Grazie al suo approccio strategico e alla collaborazione di psicologi e psicoterapeuti formatisi presso l’Istituto, IIRIS porta avanti una serie di iniziative che si rivolgono ai servizi territoriali e al cittadino. “Per quanto riguarda questi ultimi – spiega Mastrantonio – IIRIS offre supporto psicologico e psicoterapico sia in presenza, a Roma, sia online. Quest’ultima formula si è rivelata vincente per tutti quei pazienti che non riescono a venire in studio, sia per motivi di ordine logistico, sia per lontananza dalla città. Seguiamo, infatti, pazienti in tutta Italia e anche all’estero. Gli ultimi anni, a partire dalla pandemia, hanno dimostrato che l’intervento online dà gli stessi risultati di quello in presenza perché le competenze degli specialisti riescono a superare la distanza fisica e creare quell’empatia che facilita la relazione”.

 

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