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GRUPPO PER LE AUTONOMIE * CARNE COLTIVATA: « I SENATORI UNTERBERGER, SPAGNOLLI E PATTON IN VISITA ALLA START UP “BRUNOCELL” DI TRENTO »

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18.55 - martedì 16 maggio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Ieri pomeriggio i senatori del Gruppo per le Autonomie Julia Unterberger, Luigi Spagnolli e Pietro Patton hanno visitato i laboratori della Brunocell, la start-up trentina dove si sperimenta lo sviluppo della carne coltivata, sotto la guida del direttore del CIBIO Paolo Macchi e di Stefano Biressi e Luciano Conti, professori associati dell’Università di Trento.

“Visitare i laboratori – hanno detto Unterberger e Spagnolli – è stato molto interessante, così come confrontarsi con tutti i ricercatori impegnati sul progetto e che guardano con preoccupazione alle iniziative del Governo, che ha presentato un disegno di legge sul divieto di carne coltivata assegnato alla Commissione Agricoltura del Senato.

Questo nonostante il fatto che la carne coltivata potrebbe divenire una valida alternativa alla carne tradizionale, in particolare a quella degli allevamenti intensivi. Al momento è ancora in fase di progettazione, ma è presumibile che il risultato finale sarà una rivoluzione nel settore alimentare. Si riuscirà a produrre carne, perché di carne si tratta, senza gli enormi costi ambientali, su spazi e con risorse ridotte. In questo modo si risponderà alla domanda di carne di un pianeta che ha raggiunto gli 8 miliardi di abitanti. Non dimentichiamo che anche l’Italia importa all’anno 820mila capi vivi e 325mila tonnellate tra carne fresca e congelata.

E soprattutto finirà l’enorme sofferenza cui sono sottoposti gli animali negli allevamenti intensivi e durante i trasporti.
Per questo bisognerebbe sostenere la ricerca con importanti risorse, esattamente come viene fatto in tanti altri Paesi.
Invece l’atteggiamento del Governo è antiscientifico e antieconomico. Il ddl presentato contro la produzione di carne coltivata avrà come unico effetto quello di fermare la ricerca. Se poi davvero la sperimentazione dovesse mantenere le attese, l’Italia diventerà l’unico Paese che non produce ma importa interamente la carne coltivata dall’estero. Nessun paese dell’Unione europea può bloccare la commercializzazione di un prodotto ammesso a livello comunitario, ma solo bloccarne la produzione. Un bel danno per l’Italia, che oggi invece dovrebbe solo aiutare la ricerca e poi trarne tutte le valutazioni del caso, senza lasciare a tutti gli altri Paesi le enormi possibilità di crescita e sviluppo.”

 

 

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LABORFLEISCH, UNTERBERGER, SPAGNOLLI UND PATTON BESUCHEN DAS START-UP BRUNOCELL IN TRIENT
Gestern Nachmittag haben die Senatoren der Autonomiegruppe Julia Unterberger, Luigi Spagnolli und Pietro Patton die Laboratorien von Brunocell, einem Start-up-Unternehmen in Trient besucht. In diesem wird unter der Leitung von Stefano Biressi und Luciano Conti, Professoren der Universität von Trient, an der Entwicklung von Laborfleisch gearbeitet.
„Der Besuch in den Laboratorien war sehr interessant, ebenso wie die Gespräche mit allen am Projekt beteiligten Forschern, die ihre Sorge über die jüngsten Initiativen der Regierung zum Ausdruck gebracht haben“, berichten Unterberger und Spagnolli.
„Die Regierung hat nämlich einen Gesetzentwurf zum Verbot von Laborfleisch vorgelegt, der im Landwirtschaftsausschuss des Senats zur Behandlung ansteht.
Dies obwohl Laborfleisch eine gute Alternative zu herkömmlichem Fleisch sein kann, insbesondere zu Fleisch aus Massentierhaltung. Im Moment befindet sich das Projekt noch in der Planungsphase, aber das Endergebnis könnte eine Revolution im Lebensmittelsektor auslösen.
Es wird möglich sein, Fleisch ohne die hohen Umweltkosten, auf kleinen Flächen und mit geringerem Ressourcenverbrauch zu produzieren. Dies könnte mithelfen den weltweiten Fleischbedarf von 8 Milliarden Einwohnern zu decken.
Allein Italien importierte, im Jahr 2022, 820.000 lebende Rinder und 325.000 Tonnen frisches und gefrorenes Fleisch.
Und vor allem könnte das enorme Leiden der Tiere in der Massentierhaltung und beim Transport ein Ende haben.
Deshalb sollte die Forschung mit allen Mitteln unterstützt werden, so wie es in vielen anderen Ländern geschieht.
Stattdessen ist die Einstellung der Regierung dazu wissenschaftsfern und unökonomisch.
Der vorgelegte Gesetzentwurf, gegen die Produktion von Laborfleisch wird nämlich nur dazu führen, dass die Forschung in Italien gestoppt wird. So wird Italien das einzige Land sein, das kein Laborfleisch selbst produziert, sondern ausschließlich aus dem Ausland importiert. Kein Land in der Europäischen Union kann nämlich die Vermarktung eines auf Gemeinschaftsebene zugelassenen Erzeugnisses blockieren, sondern nur dessen Produktion. Das wäre ein großer Schaden für die italienische Wirtschaft.“

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