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GLIFOSATO: BEZZI, QUALI PROVVEDIMENTI PRENDERA’ LA PAT SUL SUO UTILIZZO?

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15.08 - giovedì 6 aprile 2017

(Fonte: Giacomo Bezzi) – L’agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa), ha deciso di non classificare il glifosato come sostanza cancerogena: quali provvedimenti intende prendere la provincia sull’utilizzo di tale sostanza? Si vuole porre all’attenzione il tema relativo all’utilizzo del glifosato che è divenuto di grande attualità, coinvolgendo in maniera estesa anche l’opinione pubblica.

Nel giugno 2016 la Commissione Europea ha provveduto all’estensione provvisoria per 18 mesi dell’autorizzazione all’uso del glifosato, con alcune limitazioni e divieti, specificando che l’esame del rinnovo dell’uso della sostanza debba concludersi entro il 31 dicembre 2017.

In tale contesto, nei giorni scorsi, l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa), come previsto dal regolamento europeo 2016/1056, ha pubblicato il parere relativo al glifosato richiesto dalla Commissione Europea nell’ambito del processo di valutazione della sostanza.

L’Agenzia ha concluso che non ci sono prove scientifiche per classificare il glifosato come cancerogeno, sulla base degli studi su animali ed esseri umani condotti finora da altre organizzazioni e istituti, sia pubblici che privati, confermando gli indirizzi già espressi dall’Efsa, e da altri organismi scientifici internazionali quali Bfr, Who/Fao, Pmra (Canada), e cioè che è improbabile che la sostanza sia genotossica o che presenti una minaccia di cancro per l’uomo e che, quindi, non pone un reale rischio per la salute umana; analogamente le valutazioni di impatto ambientale all’interno degli utilizzi nelle dosi e modalità autorizzate, indicano la non sussistenza di reali pericoli, dato il minimo impatto ecotossicologico della sostanza.

Il quadro delineato, a parere delle organizzazioni scriventi, evidenzia pertanto che la molecola del glifosato è soggetta a un rigoroso processo di valutazione da parte delle autorità europee, che tiene conto dell’effettivo rischio a cui possono essere esposti gli operatori, i consumatori e l’ambiente, prevedendo anche in fase di utilizzo ulteriori precauzioni e restrizioni, così come è avvenuto negli ultimi mesi con i decreti emanati dal ministero della Salute anche in relazione alle decisioni prese a livello europeo.

Il parere dell’Echa sarà ora trasferito alla Commissione Europea, che potrà quindi riavviare il confronto con gli Stati membri al fine di concludere l’esame per il rinnovo dell’uso della sostanza.

Il regolamento prevede, infatti, che l’iter di approvazione del glifosato debba concludersi entro sei mesi dalla data di ricevimento da parte della Commissione del parere del comitato per la valutazione dei rischi dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche e comunque non oltre il 31 dicembre 2017.

 

Tutto ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia per sapere:

 

– in considerazione di quanto espresso nei giorni scorsi dall’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa), che ha pubblicato il parere relativo al glifosato richiesto dalla Commissione Europea nell’ambito del processo di valutazione della sostanza precisando che non ci sono prove scientifiche per classificare il glifosato come cancerogeno, quali provvedimenti intenda prendere sull’utilizzo di tale sostanza sul territorio provinciale.

 

A norma di Regolamento, si chiede risposta scritta.

 

 

 

 

In allegato l’interrogazione contenuta nel comunicato stampa

[pdf-embedder url=”https://www.agenziagiornalisticaopinione.it/wp-content/uploads/2017/04/170403-Int-Utilizzo-del-glifosate-in-Trentino.pdf” title=”170403 Int – Utilizzo del glifosate in Trentino”]

 

 

 

 

 

Foto: archivio Pat

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