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GHEZZI E COPPOLA (FUTURA) – INTERROGAZIONE * BIBLIOTECHE TRENTINE: « LA PAT RITENE ACCETTABILE CHE CENTINAIA DI LIBRI ACQUISTATI GIACCIANO IN ATTESA DI CATALOGAZIONE? »

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15.41 - giovedì 25 luglio 2019

Marguerite Yourcenar da le “Memorie di Adriano”: “Fondare biblioteche è un po’ come costruire ancora granai pubblici: ammassare riserve contro l’inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire”.

Da sempre le biblioteche fanno parte della nostra cultura educativa e ricreativa. In epoche passate questi spazi erano particolarmente apprezzati e venivano impiegati come dimore della conoscenza universale.

Tuttavia il valore pedagogico delle biblioteche non è rimasto relegato a tempi passati. Questa istituzione sopravvive ancora oggi in tutto il mondo, rifiutandosi di soccombere di fronte al dilagare dell’informazione digitale.

La conoscenza non ha fine e, per questa ragione, le biblioteche sono un pilastro culturale. Il valore pedagogico delle biblioteche si mantiene inalterato perché il loro obiettivo è costituito dall’insegnamento e dall’apprendimento. Gran parte della popolazione mondiale fa ancora uso delle biblioteche pubbliche, scolastiche, universitarie e specializzate.

L’UNESCO e la Federazione Internazionale delle Associazioni e Istituzioni Bibliotecarie (IFLA) riconoscono l’importanza di queste case del sapere comunitario. Non si limitano ad offrire al lettore l’opportunità di forgiare un pensiero critico, ma costituiscono anche uno spazio privo di confini delimitati da etnia, opinione politica, nazionalità, cultura, religione e pressioni di carattere commerciale. Queste caratteristiche le rendono un pilastro educativo della società.

Le biblioteche oggi quindi non sono solo un luogo dove trovare libri ma anche un punto di riferimento come luogo d’incontro e di scambio culturale. Un luogo dove organizzare eventi, dotato di nuove apparecchiature multimediali e tecnologiche. Uno spazio accessibile e inclusivo dove si promuove la diversità culturale e i valori di tolleranza, pace e rispetto.

Con la legge provinciale n. 17 del 1977, la cosiddetta Legge Lorenzin, è stato istituito il Sistema provinciale delle biblioteche che si traduce con una rete di biblioteche sul territorio provinciale. Successivamente negli anni 80 è stato istituito il Catalogo Bibliografico trentino, tramite il quale viene catalogato ed inventariato tutto il patrimonio bibliografico della biblioteche del Trentino.

Il Servizio bibliotecario trentino è sempre stato un nostro fiore all’occhiello, preso a modello anche da altre regioni italiane, ma purtroppo nell’ultimo anno si sono avuto molti problemi sul fronte della catalogazione dei libri, che di fatto è bloccato. Mentre la biblioteca di Trento ha catalogatori interni, quelle periferiche ne sono sprovviste. Le biblioteche esterne presenti sul territorio provinciale inviano i libri a Trento per la catalogazione e lì rimangono, chiusi in scatoloni, perché non vi è nessuno che possa operare questo servizio. Dallo scorso anno, con l’approvazione del nuovo Codice degli appalti, non è stato più possibile appaltare all’esterno (a cooperative) il servizio di catalogazione.

Con la nuova normativa è necessaria una gara europea che comunque ha bisogno di tempi lunghi per l’espletamento, con il rischio di eventuali possibili ricorsi, che nei bandi di gara sono ricorrenti. Tutto ciò rallenterà inevitabilmente la soluzione di un problema che non è più sostenibile.
Ma i libri non possono essere lasciati fermi per tanto tempo, nell’attesa dell’espletamento di una gara europea per catalogarli: la biblioteca deve essere messa nelle condizioni di garantire un’offerta pubblica adeguata.

 

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Tutto ciò premesso si interroga il presidente della Provincia di Trento e l’assessore provinciale alla cultura per sapere:

se ritengano accettabile che centinaia di libri acquistati dai Comuni giacciano in scatoloni presso la biblioteca di Trento in attesa di catalogazione;
quando sarà indetta la gara europea per appaltare il servizio di catalogazione;

se non ritenga necessario nel frattempo potenziare con personale aggiuntivo l’ufficio che si occupa di catalogazione in modo da cominciare a smaltire la quantità di libri in attesa;

considerato che la Provincia di Trento deve garantire la catalogazione sulla base di una convenzione stipulata con tutte le biblioteche, come intende superare gli impedimenti giuridici e burocratici che stanno bloccando il servizio di catalogazione, in attesa dell’espletamento della gara europea.

 

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Paolo Ghezzi
consigliere provinciale Futura 2018
Lucia Coppola
consigliera provinciale Futura 2018

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