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“FRIDAYS FOR FUTURE” – TRENTO * AMBIENTE: « LA NOSTRA LOTTA È PER LA VITA, SCIOPERO GLOBALE PER IL CLIMA ANCHE IN CITTÀ »

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16.31 - venerdì 23 settembre 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Questa mattina anche le strade di Trento, come quelle di decine di altre città italiane, si sono riempite di giovani scesi in piazza per manifestare per il loro futuro e quello del pianeta. In centinaia abbiamo attraversato le vie della città, ribadendo ancora una volta che non possiamo accettare un sistema produttivo come quello capitalista, che sfrutta e uccide nel nome del profitto.

 

Un esempio di questo è la morte del terzo ragazzo in 8 mesi durante l’alternanza scuola lavoro. Lorenzo, Giuseppe e Giuliano erano ragazzi come noi, costretti a lavorare in fabbrica al posto di studiare, da un sistema scolastico che ci vuole immediatamente produttivi, a cui non importa garantirci un futuro. Per questo, oggi eravamo in piazza a ricordare anche loro, assieme a tutte le vittime dei cambiamenti climatici. Crediamo che le lotte studentesche e quelle per la giustizia climatica siano interconnesse, come dimostrato dalla composizione delle nostre piazze, riempite ed animate principalmente da studenti e studentesse delle scuole superiori.

Abbiamo parlato anche di guerre energetiche, e di come i finanziamenti al fossile causino ed alimentino conflitti. La costruzione di opere come i gasdotti, in territori già geo-politicamente instabili, viene usata per giustificare la militarizzazione e l’oppressione delle popolazioni locali. Tra queste ci sono molte persone, molti attivisti, che ogni giorno rischiano la vita per portare avanti la lotta per difendere le loro case e i loro territori.

Abbiamo sfilato per le vie del centro storico, in questi giorni occupato dal Festival dello Sport, per contestare il modello di turismo di massa e di sport incentrati sul profitto promossi dal Festival e in particolare dall’organizzazione delle Olimpiadi invernali 2026.

Questo sarà un evento estremamente dispendioso, sia dal punto di vista economico, sia energetico. I costi di costruzione e mantenimento delle opere ritenute necessarie allo svolgimento delle Olimpiadi sono insostenibili, in particolare in un periodo di crisi che vede moltissime famiglie in seria difficoltà, situazione che non farà altro che peggiorare con l’arrivo dell’autunno e dell’inverno.

Per questo, per contestare la grande opera inutile e dannosa rappresentata dalle Olimpiadi, abbiamo provato a raggiungere il Teatro Sociale, dove si stava svolgendo un talk sul tema. Siamo tuttavia stati bloccati dalle forze dell’ordine, che ci hanno impedito di passare e di portare la nostra voce su quel palco. Evidentemente opinioni contrarie a quelle di chi su queste opere lucra non sono ben accette.

Nonostante questo, non ci fermeremo, continueremo a scendere in piazza e a far sentire la nostra voce, perché in questo momento è in gioco la vita del nostro pianeta e di chi lo abita. Vogliamo giustizia climatica e sociale, vogliamo un cambiamento radicale del sistema, e continueremo a lottare per ottenere tutto questo.

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