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FONDAZIONE VRT * “L’IMPATTO DELLA RICERCA, DAL PNRR ALLE PERSONE”: MINISTRO MESSA, « IL TRENTINO SUL FRONTE DELL’INNOVAZIONE È UNA DELLE ZONE PIÙ DINAMICHE ED EFFICIENTI DEL SISTEMA »

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18.29 - martedì 30 novembre 2021

“Il Trentino, sul fronte della ricerca, è una delle zone più dinamiche ed efficienti del sistema. Da tempo ha creato questo ponte tra competenze, formazione, ap-plicazione, impresa e lo fa ad ampio raggio su tanti temi, anche su quelli su cui pochi, in passato, puntavano. Ha investito con una visione a lungo termine. Il Trentino ha poi una capacità di realizzazione più rapida rispetto ad altri contesti: è sicuramente un punto forte del sistema della ricerca e dell’innovazione italiano”.

Lo ha detto Maria Cristina Messa, ministro all’Università e Ricerca, partecipando in collegamento alla tavola rotonda di Fondazione Vrt su “L’impatto della ricerca – Dal Pnrr alle persone” che si è tenuta stamane a Trento nella sala conferenze della Fondazione Caritro.

Dopo l’introduzione di Stefano Milani, presidente di Fondazione Vrt, e i saluti del presidente di Fondazione Caritro Mauro Bondi, del sindaco Franco Ianeselli e dalla dirigente generale della Provincia autonoma di Trento Laura Pedron, la tavola rotonda ha offerto numerosi spunti di interesse, confermando l’importanza delle opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza alla ricerca scientifica e alle aziende. Al termine della tavola rotonda, sono stati premiati cinque progetti (“Best Practice”) sostenuti in questi mesi da Fondazione Vrt, nell’ambito dell’epidemiologia, della te-leriabilitazione, della medicina a distanza, della medicina di precisione e del turismo sostenibile. È stato infine presentato in anteprima il volume “La ricerca che aiuta le persone”, pubblicato da Il Mulino e scritto dal giornalista Paolo Morando (che ha moderato la tavola rotonda), in cui si fa il punto sull’attività di Fondazio-ne Vrt illustrando tutti i 52 progetti da essa sostenuti. Il libro contiene anche un’intervista al ministro Messa e il panorama dettagliato degli attori istituzionali che in Trentino si occupano di ricerca scientifica, oltre ai numeri principali della ricerca scientifica a livello nazionale.

«È stato un onore guidare in questi tre anni Fondazione Vrt – ha detto il presidente Stefano Milani –. Oggi condividiamo i risultati con la comunità e con tutto il sistema della ricerca trentina attraverso questo straordinario evento che, tra gli altri, vede la presenza del ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa. Questa esperienza nasce grazie alla capacità di sintesi e coesione di un CdA di grande valore che vede la presenza del rettore dell’Università di Trento, Flavio Deflorian, e del Ceo di Siemens Energy Transformers, Giovanni Cattani, e il pieno supporto di Fondazione Caritro che ha creduto nel progetto e ci ha integralmente sostenuti. Abbiamo vinto la scommessa di aprire la ricerca ad un nuovo modello di finanziamento: bandi mirati su temi attuali e in specifiche aree di utilità sociale, progetti scelti e finanziati in tempi estremamente rapidi, grazie ad obiettivi trasparenti e misurabili sull’impatto degli stessi sulle persone».

Il PNRR è stato il tema della tavola rotonda, aperta da Maria Cristina Messa, ministro all’Università e Ricerca: “Con le misure dalla ricerca al business del PNRR c’è una grande attenzione alla ricerca che deve avere uno sbocco rapido, immediato, tangibile e di impatto sulla ripresa, sul lavoro, sulla qualità di vita. Vogliamo dare forza al sistema, mettere insieme tanti esempi di successo che ci sono ma slegati e creare filiere che si mantengano nel tempo, dopo il 2026, filiere che siano inclusive, stimolando e incentivando a collaborare per superare la divisione che esiste in alcuni territori tra pubblico e privato”.

La dirigente Laura Pedron ha portato i saluti dell’assessore provinciale allo sviluppo economico, ricerca e lavoro, Achille Spinelli, che ha elogiato l’iniziativa di Fondazione VRT per “portare a terra” le eccellenze del mondo trentino della ricerca, con un approccio che agevola il trasferimento verso startup e imprese più grandi e valorizza i benefici nei confronti della comunità. “Riguardo al Pnrr – così prosegue il messaggio di Spinelli portato all’attenzione della tavola rotonda – il territorio trentino si sta preparando, sfruttando le eccellenze della ricerca costruite nel tempo. Confidiamo dunque che tutti gli enti e attori si presenteranno come sistema, accompagnati in questa sfida decisiva dalla Provincia”.
«Senza la ricerca non vi può essere alcun progresso umano – ha sostenuto Fausto Manzana, presidente di Confindustria Trento –.

È fondamentale che la ricerca e le imprese mettano a fattor comune competenze multidisciplinari orientate a una società antropocentrica, dove l’etica faccia da collettore tra economia e sociale. È quello che cercano di fare le nostre aziende, perseguendo il miglioramento costante, tramite innovazioni in grado di garantire ricadute sociali positive. Ed è quello che, come Confindustria Trento, stiamo portando avanti con il progetto “Duemilatrentino – Futuro Presente”, nell’ambito del quale ci impegniamo a definire la visione di una Società 5.0 per il Trentino. In questo senso, voglio pensare che anche l’impiego delle risorse del Pnrr destinate alla transizione digitale sia ispirato a un approccio olistico, per un nuovo modello di trasferimento tecnologico basato sulla contaminazione di competenze e conoscenze».

«I criteri con cui Fondazione Vrt sceglie i progetti da finanziare – ha detto Flavio Deflorian, rettore dell’Università di Trento e vicepresidente di Fondazione Vrt – l’approccio di mettere al centro la valutazione di quale possa essere il sedimento che tali attività di ricerca sono in grado di depositare sui territori, nelle comunità e sulle persone, mostrano un tipo di impegno e una concretezza che considero importanti in generale, ma che lo sono a maggior ragione in un contesto grande e complesso come quello del Pnrr. L’impatto di queste misure, in una fase di grandi e forzati mutamenti, sarà infatti determinante per riempire di contenuti parole come progresso, sviluppo, sostenibilità, qualità della vita».
«Siamo soddisfatti dell’evoluzione di Fondazione Vrt – ha aggiunto Elena Tonezzer, presidente del comitato di indirizzo di Fondazione Caritro – che, nata nel 2018, si è rafforzata in periodo pandemico grazie a un modello innovativo di finanziamento che ha portato alla crescita di numerose ricercatrici e ricercatori.

Una delle chiavi del successo della Fondazione è sicuramente la tempestività, che si declina sia nella fase di selezione dei progetti che nel finanziamento degli stessi. Tale meccanismo aiuta i progetti già consolidati e di elevata qualità a raggiungere in breve tempo risultati concreti a beneficio dell’intera comunità. L’obiettivo centrale, come si evince dal titolo del convegno di oggi, è quello di creare un impatto concreto, agevolare e incentivare la ricerca trentina che vuole dare risposte ai bisogni delle persone sostenendo processi per l’innovazione e il trasferimento tecnologico, in linea con gli obiettivi generali del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Tra i caratteri che contraddistinguono degli interventi promossi c’è anche la particolare attenzione che Fondazione Vrt pone sui progetti con governance femminile che la rende un attore significativo nella valorizzazione del protagonismo femminile nel mondo della ricerca».

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