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FONDAZIONE GIMBE * COVID – MONITORAGGIO 17-23/11/21: « TASSO COPERTURA VACCINALE DOSE BOOSTER, PRIMO IL MOLISE (46,8%) / 7° IL TRENTINO (30,8%) / 9° L’ALTO ADIGE (29,3%) »

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11.13 - giovedì 25 novembre 2021

Il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE rileva nella settimana 17-23 novembre 2021, rispetto alla precedente, un aumento di nuovi casi (69.060 vs 54.370) (figura 1) e decessi (437 vs 402) (figura 2). In aumento anche i casi attualmente positivi (154.510 vs 123.396), le persone in isolamento domiciliare (149.353 vs 118.945), i ricoveri con sintomi (4.597 vs 3.970) e le terapie intensive (560 vs 481) (figura 3). In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:

· Decessi: 437 (+8,7%), di cui 25 riferiti a periodi precedenti
· Terapia intensiva: +79 (+16,4%)
· Ricoverati con sintomi: +627 (+15,8%)
· Isolamento domiciliare: +30.408 (+25,6%)
· Nuovi casi: 69.060 (+27%)
· Casi attualmente positivi: +31.114 (+25,2%)

 

«Per la quinta settimana consecutiva – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – aumentano a livello nazionale i nuovi casi settimanali (+27%) con una media mobile a 7 giorni più che quadruplicata: da 2.456 il 15 ottobre a 9.866 il 23 novembre» (figura 4). L’aumento della circolazione virale è ben documentato dall’incremento sia del rapporto positivi/persone testate (da 3,6% a 14,7%) (figura 1), sia del rapporto positivi/tamponi molecolari (da 2,4% a 6,3%) e positivi/tamponi antigenici rapidi (da 0,07% a 0,27%) (figura 5).

In tutte le Regioni tranne la Basilicata si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi, con variazioni che vanno dal 1,3% della Regione Toscana al 124,3% della Valle D’Aosta (tabella 1). In 92 Province si registra un’incidenza pari o superiore a 50 casi per 100.000 abitanti: in Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte e Veneto tutte le Province superano tale soglia. In 18 Province si contano oltre 150 casi per 100.000 abitanti: Trieste (674), Gorizia (492), Bolzano (442), Forlì-Cesena (311), Padova (274), Rimini (249), Aosta (248), Ravenna (214), Treviso (213), Venezia (213), Vicenza (200), Pordenone (186), Udine (183), Fermo (172), Ascoli Piceno (166), Belluno (162), La Spezia (162) e Imperia (160) (tabella 2).

«Quando l’incidenza supera i 150 casi per 100 mila abitanti – commenta il Presidente – gli amministratori locali devono verificare tempestivamente l’esistenza di focolai e decidere eventuali restrizioni mirate per arginare la diffusione del contagio, come già fatto dalla Provincia Autonoma di Bolzano».
In aumento anche i decessi: 437 negli ultimi 7 giorni (di cui 25 riferiti a periodi precedenti), con una media di 62 al giorno rispetto ai 57 della settimana precedente.

«Sul fronte ospedaliero – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione GIMBE – si registra un ulteriore incremento dei posti letto occupati da pazienti COVID: rispetto alla settimana precedente +15,8% in area medica e +16,4% in terapia intensiva». In termini assoluti, il numero di pazienti COVID in area medica è passato da 2.371 del 16 ottobre a 4.597 del 23 novembre 2021 (+93,9%) e quello nelle terapie intensive da 338 del 25 ottobre a 560 del 23 novembre 2021 (+65,7%). A livello nazionale, al 23 novembre, il tasso di occupazione è dell’8% in area medica e del 6% in area critica, con notevoli differenze regionali: per l’area medica superano la soglia del 15% Provincia Autonoma di Bolzano (16%) e Friuli-Venezia Giulia (18%) che con il 14% supera anche quella del 10% per l’area critica (figura 6). «Gli ingressi giornalieri in terapia intensiva – puntualizza Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione GIMBE – continuano ad aumentare: la media mobile a 7 giorni è passata da 38 ingressi/die della settimana precedente a 48» (figura 7).

Vaccini: forniture. Al 24 novembre (aggiornamento ore 06.11) risultano consegnate 101.693.473 dosi e le scorte di vaccini a mRNA si attestano a quota 8 milioni. Dopo 5 settimane di stop, sono riprese le consegne con 1,6 milioni di dosi di vaccino Moderna: secondo quanto dichiarato il 19 novembre dal Commissario Figliuolo si attendono entro la fine dell’anno ulteriori 7 milioni di dosi di vaccini a mRNA (4 milioni di Pfizer e 3 di Moderna), “a cui si potranno aggiungere altri 2,5 milioni di dosi della riserva centralizzata”.
Vaccini: somministrazioni. Al 24 novembre (aggiornamento ore 06.11) il 79,2% della popolazione (n. 46.928.704) ha ricevuto almeno una dose di vaccino

(+34.657 rispetto alla settimana precedente) e il 76,7% (n. 45.435.706) ha completato il ciclo vaccinale (figura 8). In lieve aumento nell’ultima settimana il numero di somministrazioni (n. 1.380.796), con una media mobile a 7 giorni di 207.593 somministrazioni/die.
Vaccini: nuovi vaccinati. Nelle ultime 2 settimane il numero dei nuovi vaccinati si è stabilizzato intorno a 127 mila, un numero che, seppure esiguo, dimostra che esiste ancora la possibilità di convincere gli indecisi (figura 9). Degli oltre 7 milioni di persone non vaccinate, tuttavia, si “muovono” troppo lentamente due fasce che preoccupano: da un lato 2,62 milioni di over 50 ad elevato rischio di malattia grave e ospedalizzazione, dall’altro 1,2 milioni nella fascia 12-19 che influiscono negativamente sulla sicurezza delle scuole (figura 10).

Vaccini: efficacia. Gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità evidenziano la riduzione dell’efficacia vaccinale dopo 6 mesi dal completamento del ciclo, confermando la necessità della dose di richiamo. In dettaglio:
• l’efficacia sulla diagnosi scende in media dal 74,6% per i vaccinati entro 6 mesi al 46,8% per i vaccinati da più di 6 mesi;
• l’efficacia sulla malattia severa scende in media dal 91,8% per i vaccinati entro 6 mesi all’82,1% per i vaccinati da più di 6 mesi.

Vaccini: coperture. Le coperture con almeno una dose di vaccino sono molto variabili nelle diverse fasce d’età (dal 96,9% degli over 80 al 75,2% della fascia 12-19) così come le coperture con le terze dosi, che negli over 80 hanno raggiunto il 44,9%, mentre sono ancora al 13,3% nella fascia 70-79 e al 10,1% in quella 60-69 anni.

 

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