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FONDAZIONE GIMBE * COVID (1-7 DICEMBRE): « AUMENTANO NUOVI CASI (+22,4%) / RICOVERI (+16,3%) / TERAPIE INTENSIVE (+13,6%) / DECESSI (+12%) / +223 MILA NUOVI VACCINATI / 2,6 MILIONI RICHIAMI »

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10.19 - giovedì 9 dicembre 2021

Il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE rileva nella settimana 1-7 dicembre 2021, rispetto alla precedente, un aumento di nuovi casi (105.771 vs 86.412) (figura 1) e decessi (558 vs 498) (figura 2). Crescono anche i casi attualmente positivi (240.894 vs 194.270), le persone in isolamento domiciliare (234.040 vs 188.360), i ricoveri con sintomi (6.078 vs 5.227) e le terapie intensive (776 vs 683) (figura 3). In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:

• Decessi: 558 (+12%), di cui 17 riferiti a periodi precedenti
• Terapia intensiva: +93 (+13,6%)
• Ricoverati con sintomi: +851 (+16,3%)
• Isolamento domiciliare: +45.680 (+24,3%)
• Nuovi casi: 105.771 (+22,4%)
• Casi attualmente positivi: +46.624 (+24%)

«Da 7 settimane – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – continuano ad aumentare i nuovi casi con una media mobile a 7 giorni più che sestuplicata: da 2.456 il 15 ottobre a 15.110 il 7 dicembre» (figura 4). Il netto aumento della circolazione virale è documentato dall’incremento sia del rapporto positivi/persone testate (da 3,6% a 19,6%) (figura 1), sia del rapporto positivi/tamponi molecolari (da 2,4% a 8%) e positivi/tamponi antigenici rapidi (da 0,07% a 0,54%) (figura 5).

In tutte le Regioni tranne Molise e Valle D’Aosta si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi: dall’1,8% delle Marche al 50,3% dell’Umbria (tabella 1). In 52 Province l’incidenza è pari o superiore a 150 casi per 100.000 abitanti: Trieste (694), Bolzano (651), Treviso (467), Padova (405), Vicenza (391), Venezia (390), Rimini (379), Gorizia (377), Imperia (367), Pordenone (365), Forlì-Cesena (356), Ravenna (299), Aosta (276), Belluno (276), Rovigo (273), Verbano-Cusio-Ossola (267), Ferrara (253), Savona (244), Bologna (244), Udine (244), Ascoli Piceno (239), Verona (235), Trento (233), Viterbo (226), Varese (224), Teramo (216), Roma (200), Ancona (197), Mantova (197), Monza e Brianza (197), Fermo (190), Modena (185), Genova (182), Reggio di Calabria (177), Asti (176), Torino (176), Milano (175), Massa Carrara (175), Brescia 175), La
Spezia (174), Cuneo (174), Napoli (168), Grosseto (165), Como (164), Biella (164), Pesaro e Urbino 163), Messina (162), Cremona (160), Novara (155), Caltanissetta (154), Pistoia (152), e Reggio nell’Emilia (151) (tabella 2).

Aumentano anche i decessi: 558 negli ultimi 7 giorni (di cui 17 riferiti a periodi precedenti), con una media di 80 al giorno rispetto ai 71 della settimana precedente.
«Sul fronte ospedaliero – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione GIMBE – si rileva un ulteriore incremento dei posti letto occupati da pazienti COVID: rispetto alla settimana precedente +16,3% in area medica e +13,6% in terapia intensiva». A livello nazionale, al 7 dicembre il tasso di occupazione è del 10% in area medica e del 9% in area critica, con notevoli differenze regionali: le soglie del 15% per l’area medica e del 10% per l’area critica risultano entrambe superate in Calabria (16% area medica e 11% area critica), Friuli-Venezia Giulia (24% area medica e 16% area critica) e Provincia Autonoma di Bolzano (20% area medica e 17% area critica). Inoltre, per l’area medica si colloca sopra soglia la Valle D’Aosta (20%), mentre per l’area critica superano la soglia Lazio (11%), Liguria (12%), Marche (12%), Provincia Autonoma di Trento (13%) e Veneto (12%) (figura 6).

Nonostante l’aumento della pressione sugli ospedali, nelle ultime settimane si è progressivamente ridotta la percentuale dei pazienti ricoverati in area medica e in terapia intensiva sul totale degli attualmente positivi. In particolare, per l’area medica la media mobile a 7 giorni è scesa dal 3,47% del 7 novembre al 2,50% del 6 dicembre e per le terapie intensive dallo 0,47% del 21 ottobre allo 0,33% del 6 dicembre.

 

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