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FLUSSI MIGRATORI-VERTICE BRUXELLES: PANIZZA A GENTILONI, L’EUROPA CAMBI POLITICA

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13.28 - mercoledì 21 giugno 2017

(Fonte: Franco Panizza) – Vertice Bruxelles, Panizza a Gentiloni: sui flussi migratori l’europa deve cambiare politica. “È impensabile che l’Italia venga lasciata sola nella gestione dell’emergenza migratoria. Purtroppo a mancare è l’Europa.”

Così intervenendo in aula alla presenza del Presidente Gentiloni, il vicepresidente del Gruppo per le Autonomie e segretario politico del Patt, sen. Franco Panizza, nel corso della discussione in vista del prossimo vertice europeo di Bruxelles.

“Il nostro gruppo – ha continuato Panizza – ha sempre supportato e condiviso il modo con cui questo Governo e quelli che lo hanno preceduto si sono mossi nei confronti dell’Europa. Noi crediamo che un’Europa debole sia una sciagura, ma anche che l’Europa debba cambiare direzione.

Proprio la scorsa settimana, discutevamo in quest’aula le mozioni sulla Politica Agricola Comune, evidenziando come a un modello imperniato sulla competitività, sull’innovazione, si preferisce uno che favorisce le rendite di posizione, la superficie al posto della qualità. È solo un esempio, ma dà bene la cifra di un’istituzione distante rispetto dai vissuti e dai bisogni della piccola e media imprenditoria.

Certo – ha insistito Panizza – non sono mancati elementi positivi come la posizione comune sulla non-negoziabilità degli accordi di Parigi sul clima, le sconfitte delle forze populiste, le previsioni economiche sulla crescita dell’area euro.

Ma ancora non basta: l’Europa, come ha detto il Presidente Gentiloni, non si misura sui decimali economici, ma sulla capacità di saper creare nuovi posti di lavoro, di saper tener conto delle preoccupazioni dei nostri agricoltori per un accordo come il Geta, di dotarsi di una politica di sviluppo industriale che dia nuovo slancio a tutto il manifatturiero.

A noi convince un’Europa che si pone questi obiettivi, quella che abolisce il roaming perché lo vede come un limite alle possibilità di comunicazione, quella che sugli accordi di Parigi non fa passi indietro, quella si pone l’obiettivo di riportare la produzione industriale al 20% in 3 anni.”

Panizza si è lungamente soffermato sul tema dell’immigrazione: “il decreto Minniti con cui si accelerano le procedure di riconoscimento e di rimpatrio, gli accordi con la Libia per bloccare le partenze, i confronti bilaterali coi paesi d’origine dei migranti, sono tutti elementi positivi.

A questo quadro manca il tassello europeo, quello per il diritto d’asilo e per una redistribuzione in tutti i Paesi dei migranti. È impensabile che un fenomeno di portata mondiale finisca sulle spalle di una manciata di paesi tra cui l’Italia. Occorre far sentire la nostra voce, ribadendo che da qui passa molta della credibilità dell’Europa agli occhi del mondo intero.

Le politiche sul clima, i rapporti tra Stati Uniti, Russia e Cina, la minaccia terroristica crescente, chiedono all’Europa di giocare un ruolo di primo piano, di diventare elemento di stabilizzazione e di sicurezza del mondo.”

In ultimo Panizza ha voluto ricordare la manifestazione di sabato scorso al Sacrario di Castel Dante a Rovereto, in cui è stata data sepoltura ai resti di un soldato italiano della prima guerra mondiale: “tutte le autorità italiane e austriache hanno sottolineato l’importanza di superare i nazionalismi per dare sempre più spazio alla bandiera europea, che è prima di tutto la bandiera della pace.

Quella bandiera che personalità del calibro di Helmut Kohl hanno riempito di senso e di valore, anteponendo l’abbattimento delle frontiere e la politica monetaria comune all’interesse nazionale tedesco e al marco. È questa l’Europa che dobbiamo pretendere. Il Governo continui allora sulla strada che fin qui ha perseguito.”

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