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FILLEA CGIL E FENEAL UIL * EDILIZIA: « RISCHIO CALORE, SOPRA I 35° L’AZIENDA PUÒ RIDURRE O SOSPENDERE L’ATTIVITÀ ATTINGENDO ALLA “CIGO“ »

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12.39 - lunedì 17 luglio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Rischio calore. Sopra i 35° si ferma il cantiere. Fillea e Feneal: Temperature elevate aumentano i rischi di infortuni e malori. L’azienda può ridurre o sospendere l’attività attingendo alla cassa integrazione ordinaria. L’edilizia è tra i comparti più esposti a rischio calore. E l’innalzamento delle temperature previste in questi giorni mette in allerta i sindacati delle costruzioni. Fillea Cgil e Feneal Uil ricordano che anche a fronte di temperature percepite sopra i 35° l’attività può essere ridotta o sospesa facendo ricorso alla cassa integrazione ordinaria per eventi meteo estremi. “Lavorare nei cantieri stradali, sui ponteggi, sotto il sole cocente è un rischio enorme per la salute e la sicurezza degli operai – sottolineano i segretari provinciali delle due sigle Giampaolo Mastrogiuseppe e Matteo Salvetti -.

Con le alte temperature infatti aumenta il rischio di farsi male, anche a seguito di malori. Per questa ragione ricordiamo che con temperature sopra i 35° le aziende possono ricorrere alla cassa integrazione, facendone richiesta all’Inps. In queste giornate stiamo svolgendo azioni di informazione sui cantieri e a brevissimo verrà diffusa anche una circolari di Centrofor perché tutti gli operai siano consapevoli dei rischi che corrono, quali sono le buone pratiche da mettere in atto e anche quali sono i loro diritti”.

Fillea e Feneal ricordano che la soglia dei 35° è considerata da Inps non solo per le temperature reali, ma anche percepite, nel caso di particolari lavorazioni. Tra queste “i lavori di stesura del manto stradale, i lavori di rifacimento di facciate e tetti di costruzioni, le lavorazioni all’aperto che richiedono indumenti di protezione, ma anche tutte le fasi lavorative che, in generale, avvengono in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l’utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore”.

La sospensione dell’attività è chiaramente l’azione più incisiva, ma ci sono un insieme di buone pratiche da mettere in campo durante tutti i mesi estivi per evitare di incorrere nel colpo di calore, come il cambio dei turni, spostando la lavorazione la mattina presto e nelle ore pre-serali, quando possibile, l’aumento delle pause. E’ fondamentale anche che ci sia a disposizione dei lavoratori acqua e una zona d’ombra. E’ opportuno, infine, evitare lavori isolati perché in caso di malore il lavoratore non riceva aiuto in modo tempestivo.

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