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FESTA EUROPA: MATTARELLA, ISPIRARE L’AZIONE AGLI ALTI VALORI DEI PADRI FONDATORI

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11.32 - martedì 9 maggio 2017

(Fonte: Ufficio stampa Presidenza della Repubblica italiana) – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Festa dell’Europa, ha rilasciato la seguente dichiarazione: «67 anni fa Robert Schuman propose di creare una Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio.

Dalla dichiarazione di colui che allora ricopriva l’incarico di Ministro degli Esteri francese prese di fatto avvio il processo di integrazione continentale, che oggi celebriamo nella ricorrenza della Festa dell’Europa.

Questa giornata ci offre l’occasione per riflettere insieme sui valori, i risultati e le prospettive dell’Unione Europea. Essa, inoltre, costituisce un invito alle classi politiche europee e nazionali affinché ispirino la propria azione agli alti valori dei padri fondatori delle istituzioni comunitarie.

Lo spirito di questi grandi statisti, genuinamente legati ai propri paesi d’origine ma anche capaci di immaginare un futuro dai confini più ampi delle loro singole nazioni, deve continuare a rappresentare per tutti noi un punto di riferimento imprescindibile.

In una fase di necessario adattamento della costruzione europea alle nuove ed impegnative sfide che stanno ridisegnando il contesto internazionale, e che includono anche l’uscita dall’Ue di uno Stato che ne ha fatto parte per oltre 40 anni, non possiamo dimenticare che il processo di integrazione ha consentito all’Europa di risollevarsi dalle ceneri della seconda guerra mondiale, di stabilire standard elevatissimi di protezione e promozione dei diritti,  e di diventare un punto di riferimento a livello globale per le dimensioni della sua economia e la qualità dei suoi prodotti.

Questi traguardi sono stati raggiunti poco a poco: “L’Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto”, così recitava Schuman nella sua dichiarazione, evidenziando già allora il carattere progressivo del processo di integrazione europea e il principio di solidarietà quale sua base insostituibile. Una solidarietà in cui il nostro Paese crede fermamente e cui ha sempre ispirato la propria politica europea.

Con la firma della Dichiarazione di Roma, lo scorso 25 marzo nei medesimi luoghi in cui nel 1957 furono sottoscritti i Trattati istitutivi della Comunità Economica Europea e dell’Euratom, i leader europei si sono impegnati a perseguire un’agenda ambiziosa che intende rilanciare l’azione dell’Unione, se necessario anche con livelli di integrazione differenziata. L’azione comune dovrà rispondere ai bisogni dei cittadini europei e alle loro priorità.

Per questo la Dichiarazione di Roma parla di sicurezza interna ed esterna, di migrazioni, di difesa comune, di crescita economica e di sviluppo sostenibile, di lotta alla disoccupazione e di schemi di protezione e sviluppo sociale.

Si tratta di una visione del futuro positiva e non scontata, che conferma la centralità del processo di integrazione europea e che ora deve essere progressivamente trasformata in azione concreta, con l’obiettivo di poter presentare ai cittadini un nuovo e più efficace modello di Unione, in vista delle prossime elezioni europee del giugno 2019.

Solo la scelta europea, oggi come negli anni cinquanta, può infatti consentire al nostro continente di garantire le esigenze di sviluppo e di prosperità dei suoi cittadini e, allo stesso tempo, la possibilità di affermare i valori, le identità, gli interessi dei nostri popoli sulla scena internazionale».

 

 

 

 

 

Foto: © Archivio fotografico Presidenza della Repubblica

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