(Fonte: Ufficio stampa Consiglio Pat) – La prima giornata di lavori in aula del Consiglio provinciale nella sessione di maggio, si è aperta stamane con una breve comunicazione dedicata dal presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti alla Festa dell’Europa, che ricorre oggi, 9 maggio.
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Signore Consigliere, signori Consiglieri
per una fortuita coincidenza l’apertura dell’odierna sessione di lavori del Consiglio provinciale coincide con la “Festa dell’Europa”, che il Consiglio europeo ha fissato appunto per la data del 9 maggio di ogni anno.
Quel giorno di sessantasette anni fa, i “Padri fondatori” della nuova Europa presentavano il “Piano di Cooperazione Economica” e, successivamente con il Trattato di Parigi del 1951, che istituiva la “Comunità Economica del Carbone e dell’Acciaio” e poi con gli accordi di Roma dei quali quest’anno cade il sessantesimo anniversario, davano vita alla Comunità Economica Europea.
Se è indubbio che da allora i passi in avanti sono stati molti, è altrettanto evidente come il modello dell’Unione Europea fin qui messo in campo stia mostrando oggi limiti oggettivi, divenuti, in breve, causa non secondaria di frizioni interne all’Unione, con fratture delle quali non si conoscono ancora tutti gli effetti.
Ebbene, tutto questo però non deve farci recedere da quell’intuizione originaria che ha garantito, non solo crescenti livelli di sviluppo, ma anche e soprattutto uno dei più lunghi periodi di pace nel vecchio continente. E’ a quell’idea iniziale alla quale dobbiamo richiamarci, nella consapevolezza che l’Europa non è solo quella dei mercati, della moneta unica, delle differenti politiche, quanto piuttosto quella dell’individuo e del valore universale di alcuni suoi diritti inalienabili.
Il protagonista della civiltà europea è insomma l’uomo ed è per tale ragione che quel modello di civiltà contiene in sé un grande potenziale antitotalitario ed una enorme possibilità, quella cioè di costruire realmente una forte unità politica, attraverso lo strumento del consenso democratico, anziché quello della guerra. In questa capacità di dar vita ad un vero Stato europeo, federale e decentrato, ma organico nelle sue leggi, risiede quindi la vera sfida del futuro, non solo per gli Stati nazionali, ma anche per le realtà regionali e territoriali come la nostra.
E’ con quest’ auspicio che le Istituzioni dell’autonomia, che in quest’Aula raccolgono la loro massima espressione, guardano al domani con rinnovata speranza e celebrano oggi la Festa dell’Europa. Grazie!
In allegato il comunicato stampa:
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Foto: archivio Consiglio Pat
