(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
Il Gruppo consiliare provinciale del Partito democratico del Trentino esprime la propria soddisfazione per l’approvazione, oggi, nella commissione cultura del Consiglio provinciale delle proposte di modifiche normative alla legge provinciale sulla cultura, presentate dalla capogruppo Sara Ferrari.
Si tratta del riconoscimento normativo dell’esistenza dei piccoli musei etnografici trentini; dell’inserimento del patrimonio bibliografico trentino all’interno del catalogo bibliografico nazionale, per consentire la valorizzazione del nostro patrimonio librario e gli scambi con quello di altre regioni; la previsione, infine, che i direttori dei musei provinciali debbano essere selezionati con evidenza pubblica dalla Giunta, ma sentito il consiglio di amministrazione dei rispettivi enti e devono possedere competenze culturali riferite al settore cui fa riferimento ciascun museo.
“Mi fa particolarmente piacere – afferma la capogruppo Ferrari- che la Giunta e la Commissione abbiano compreso l’importanza culturale e turistica della valorizzazione dei piccoli musei etnografici presenti sul territorio Trentino, che sono mulini, segherie, collezioni di vario genere, private o pubbliche, gestite da volontari, pro-loco, comuni. Essi esprimono l’identità, la storia e le tradizioni del nostro territorio, sparsi in più di 100 luoghi del Trentino. La Commissione ha approvato anche il finanziamento di progetti che la “rete dei piccoli musei” può mettere in campo per dare visibilità a questo patrimonio locale, sia a favore dei cittadini che dei turisti”.
“Mi fa piacere – aggiunge Ferrari- anche che si sia finalmente risolta una situazione anomala, che non consentiva di valorizzare il nostro patrimonio librario provinciale in relazione con quello nazionale e delle altre regioni. Infine, credo che l’approvazione di oggi dia anche buone garanzie che i nostri musei provinciali possano essere guidati da direttori con competenze culturali specifiche per l’incarico importante che sono chiamati a svolgere”.