INTERROGAZIONE N. 3032 CIRCONVALLAZIONE FERROVIARIA DI TRENTO: QUALI TEMPISTICHE E MODALITÀ DI LAVORO SONO IN PREVISIONE?
Considerato che,
sembra ormai ai blocchi di partenza. L’enorme cantiere per questa grande opera preoccupa però i cittadini per le esternalità negative che ne deriveranno, come ad esempio rumori, vibrazioni e le procedure di estrazione e smaltimento di materiali inerti con conseguente aumento esponenziale del traffico di mezzi pesanti. Attualmente la popolazione di Trento manifesta inoltre disappunto a causa della carenza di informazione e dialogo da parte dell’Amministrazione.
Vi è perplessità per i tempi del cantiere che, per rispettare i parametri del PNRR, dovrebbe terminare entro il 2026. Considerando però le problematiche di carattere idrogeologico a cui questo genere di opere va solitamente incontro -come ad esempio quelle riscontrate recentemente durante i lavori del tunnel Loppio-Busa o della Galleria di Base del Brennero che hanno rallentato e prorogato significativamente la data di fine lavori- risulta difficile ritenere che la circonvallazione possa essere realizzata in un arco di tempo di soli 4 anni. La possibilità d’infiltrazioni d’acqua nelle gallerie è alta visto che la zona dove si effettueranno i lavori in origine era acquitrinosa.
Le opere di trivellazione potrebbero subire rallentamenti significativi anche perché tra le case di via di Pietrastretta/via della Spalliera e l’area dello scavo vi è uno strato roccioso di spessore ridotto che potrebbe dare luogo a problemi alla stabilità delle abitazioni, visto inoltre che la roccia in quella zona è relativamente tenera. Le preoccupazioni riguardano anche gli edifici che saranno oggetto di demolizione prima dell’inizio del cantiere poiché attualmente non è stata fornita alcuna indicazione specifica. Infine, al termine dell’opera, quanti saranno i treni merci che percorreranno la nuova circonvallazione, in particolar modo in orario notturno, con conseguenti vibrazioni e criticità per i cittadini?
la circonvallazione ferroviaria di Trento, inserita tra le 10 opere del PNRR soggette a procedura semplificata che dovranno essere ultimate entro il 30 giugno 2026,
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Tutto ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia e l’Assessore competente per sapere:
1. Se RFI intenda farsi carico della realizzazione della stazione ipogea interrata anche dal punto di vista economico e non solo progettuale;
2. Se si possa escludere il pericolo di danni per le abitazioni soprastanti l’area delle trivellazioni;
3. Se si possa escludere il rischio di rumori e vibrazioni per gli edifici nei paraggi dei nuovi binari sui quali transiteranno treni merci lunghi 750 metri, del peso di 1600 tonnellate, e a velocità nell’ordine dei 100 km/h;
4. Se corrisponda al vero che RFI abbia dichiarato al Comitato tecnico scientifico che lo spessore minimo di copertura della galleria (lo spessore minimo dello strato di roccia sopra la galleria) è di 70 metri (mentre in realtà risulta addirittura inferiore a 30 metri);
5. Se siano stati realizzati sondaggi geo-gnostici lungo il tracciato, dove e in che numero;
6. Quante siano le famiglie che dovranno abbandonare le loro abitazioni e dove risiedano;
7. Quanti edifici saranno soggetti alla disciplina prevista dalle norme di polizia ferroviaria
contenute nel DPR 753/80 che prevedono le cosiddette “fasce di rispetto ferroviario” (che si estendono per una larghezza di 30 metri dalla più vicina rotaia) entro le quali è vietato costruire, ricostruire o ampliare qualsiasi edificio o manufatto, sia che la linea ferroviaria sia all’aperto, sia che sia in galleria. Considerando il tracciato delle due canne a binario singolo (due rotaie cadauna) si ricava una fascia di rispetto larga circa 100 metri e lunga come la galleria, quindi per 12.000 metri, tra S. Martino e Mattarello.
8. Come sia stato possibile mantenere il costo complessivo dell’opera invariato, considerando che la spesa ipotizzata due anni fa per la costruzione della circonvallazione merci con galleria sotto la Marzola prevedeva tempi di realizzazione pari a circa 12 anni con costi stimati di 930 milioni di euro (880 più la realizzazione della stazione ipogea provvisoria all’ex scalo Filzi da 50 milioni), mentre a seguito dell’inserimento dell’opera nel PNRR i tempi di realizzazione sono stati compressi a circa 4 anni (30 giugno 2026) e le difficoltà cantieristiche sono notevolmente aumentate;
9. Quali saranno le conseguenze in caso di mancato rispetto dei tempi di esecuzione e se sia possibile un immediato blocco dei finanziamenti per la parte non eseguita o la restituzione di quanto già stanziato dall’UE;
10. Dove verranno reperiti i fondi necessari al completamento dell’opera, qualora quelli a disposizione non siano sufficienti.
A norma di Regolamento, si chiede risposta scritta.
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Gruppo Consiliare Fratelli d’Italia
Cons. Alessia Ambrosi
Cons. Claudio Cia
Cons. Katia Rossato