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FACILE.IT * MUTUI E BCE: «IL 6 MARZO POTREBBE SEGNARE L’ULTIMA RIDUZIONE? RISPARMI FINO A 40 EURO ENTRO DICEMBRE 2025»

Scritto da
10.08 - martedì 4 marzo 2025

Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Il 6 marzo nuova riunione della Banca Centrale Europea. Mutui e BCE: potrebbe essere l’ultimo taglio?
I mercati scommettono che entro dicembre 2025 le rate smetteranno di calare. Occhi puntati sulla riunione del 6 marzo della BCE; se fino a pochi giorni fa il taglio dei tassi era dato per scontato, le recenti dichiarazioni di Trump sui dazi all’Europa aumentano il grado di incertezza. Facile.it e Mutui.it hanno stimato che, se l’Eurotower dovesse confermare la sforbiciata di 25 punti base, la rata di un finanziamento variabile standard* dovrebbe diminuire di circa 17 euro, passando dagli attuali 650 euro a 633 euro.

Per i prossimi mesi però le incognite sono più che mai numerose. Guardando all’andamento dei Futures sugli Euribor (aggiornati al 26 febbraio 2025) emerge che gli indici potrebbero continuare scendere gradualmente raggiungendo il punto più basso entro la fine dell’anno, per poi stabilizzarsi.
Dati alla mano, l’Euribor a 3 mesi dovrebbe arrivare a 2,16% a giugno per poi scendere al di sotto del 2% entro la fine dell’anno: se queste previsioni fossero corrette, la rata del mutuo standard preso in esame arriverebbe, entro dicembre 2025, a 611 euro, con un risparmio di circa 40 euro rispetto ad oggi, per poi fermarsi.
Se gli analisti si attendono che nella riunione del 6 marzo il taglio comunque ci sarà, sono molti a scommettere che questo potrebbe essere, se non quello finale, uno degli ultimi.

 

 

Tasso fisso o variabile? Il gap si riduce

Per chi è oggi alle prese con la sottoscrizione del mutuo è meglio il fisso o il variabile? Sul fronte dei fissi, l’inizio dell’anno è stato caratterizzato da un aumento dell’IRS, l’indice di riferimento per questo tipo di offerta, che sta risentendo dell’aumento dei rendimenti dei titoli di stato europei, sulla scia di quelli americani.

La buona notizia, però, è che l’aumento dell’IRS si è trasmesso solo parzialmente sui tassi proposti alla clientela perché molti istituti di credito hanno deciso di assorbire parte di questi rincari riducendo gli spread applicati ai mutui fissi e mantenendo così l’offerta su livelli competitivi.
I variabili, invece, pur continuando nella loro corsa al ribasso rimangono ancora più costosi rispetto ai fissi.

Secondo le simulazioni di Facile.it e Mutui.it**, guardando alle migliori offerte a tasso fisso disponibili online per un mutuo standard, i TAN partono dal 2,54%, con una rata pari a 568 euro.
Per i variabili, invece, le migliori offerte partono da un TAN pari al 3,30%, con una rata iniziale di 617 euro.

 

 

 

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Foto: (Calypso77)

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