(Fonte: Crctu, Centro ricerca consumatori tutela utenti – Trento) – Come dovrebbe essere etichettato il pesce? Da dicembre 2014 sono in vigore in tutta Europa delle nuove regole in materia di etichettatura di prodotti della pesca e da acquacoltura (Regolamento n.1379/2013/Ue.
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Per una etichettatura corretta devono ora essere rese note le seguenti specifiche informazioni:
la denominazione commerciale di pesci, crostacei e molluschi (ad es. „platessa“);
il nome scientifico della specie (ad es. „Pleuronectes platessa“);
il metodo di produzione („catturato“ oppure „d’acqua dolce“ oppure „d’allevamento“);
l’area geografica in cui il prodotto è stato catturato oppure allevato (zona di pesca , ad es., zona di pesca 27 atlantico nordorientale, oppure per i pesci di
acqua dolce le acque e la nazione, per l’acquacoltura deve essere indicato il paese di allevamento);
per i pesci di acqua salata e di acqua dolce devono essere indicati i metodi di cattura e le categorie degli attrezzi utilizzati (sciabiche, reti da traino, reti da
posa e reti simili, ganci e linee, draghe, nasse e trappole);
l’avviso di scongelatura („scongelato“), se applicabile
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In questo modo tutti i prodotti che, più o meno arrivano allo stato naturale sul mercato, devono essere etichettati, come pece fresco, pesce affumicato e prodotti ittici congelati così come i frutti di mare crudi, freschi o congelati.
Dall’obbligo di etichettatura sono fatti salvi i prodotti ulteriormente lavorati e preconfezionati come ad esempio prodotti impanati, marinati e salse.
Per i prodotti preconfezionati l’indicazione degli ingredienti è possibile trovarla sull’etichetta.
Per i prodotti venduti freschi e sfusi le informazioni devono essere fornite su cartelli o pannelli.
I consumatori informati hanno così la possibilità di scegliere in modo consapevole pesce che proviene da una pesca sostenibile.
In allegato il comunicato stampa:
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