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ERASMUS: COMMISSIONE EUROPEA, 678 MILA PARTECIPANTI NUMERO RECORD

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08.47 - venerdì 27 gennaio 2017

(Fonte: Commissione europea) – Secondo i nuovi dati pubblicati oggi dalla Commissione europea il programma dell’Ue per l’istruzione e la formazione, di cui si celebra quest’anno il 30º anniversario, è più popolare e aperto che mai. Nel 2015 il programma Erasmus+ ha permesso a 678 000 europei, un numero mai raggiunto prima, di studiare, formarsi, lavorare e fare volontariato all’estero. Nello stesso anno l’Ue ha investito 2,1 miliardi di EUR in oltre 19 600 progetti, a cui hanno partecipato 69 000 organizzazioni. Questi sono i principali risultati presentati nella relazione annuale del programma Erasmus+ per il 2015, pubblicata oggi dalla Commissione europea. I risultati indicano inoltre che il programma è sulla buona strada per conseguire l’obiettivo di sostenere 4 milioni di persone tra il 2014 e il 2020. Jyrki Katainen, Vicepresidente responsabile per l’Occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, ed ex studente Erasmus presso l’Università di Leicester (Regno Unito), ha dichiarato: “L’istruzione è essenziale perché dota le persone delle conoscenze, competenze, abilità e capacità necessarie per mettere a frutto il loro potenziale e le opportunità che si presentano. La mobilità amplia gli orizzonti e ci rende più forti. Il programma Erasmus può offrirci tutto questo. In quanto ex studente Erasmus, ho vissuto tutto ciò in prima persona. Incoraggio anche altri studenti e in particolare gli insegnanti, i formatori, gli animatori giovanili e gli studenti dell’istruzione e formazione professionale ad avvalersi delle possibilità offerte nell’ambito del programma Erasmus+.” Tibor Navraciscs, Commissario per l’Istruzione, la cultura, la gioventù e lo sport, ha dichiarato: “Da tre decenni il programma Erasmus offre ai giovani occasioni che consentono loro di sviluppare competenze fondamentali, tra cui quelle sociali e interculturali, e promuove la cittadinanza attiva. Creando collegamenti tra le persone e aiutandole a lavorare insieme, il programma svolge un ruolo essenziale nel dare ai giovani la possibilità di costruire una società migliore. Questa è la solidarietà di cui l’Europa ha bisogno, oggi più che mai. Intendo far sì che in futuro Erasmus+ sostenga un numero ancora più elevato di persone provenienti dai contesti più disparati.”

Nel 2015 Erasmus+ si è ulteriormente ampliato, permettendo per la prima volta agli istituti di istruzione superiore di inviare in paesi al di fuori dell’Europa, e accogliere da questi, più di 28 000 studenti e membri del personale. La Francia, la Germania e la Spagna rimangono i tre principali paesi di partenza, mentre la Spagna, la Germania e il Regno Unito ospitano la maggior parte dei partecipanti al programma Erasmus+. Il riscontro da parte dei partecipanti conferma che il tempo trascorso all’estero con il programma Erasmus+ è ben investito: il 94 % afferma di avere migliorato le proprie competenze e l’80 % ritiene che la partecipazione al programma abbia aumentato le opportunità professionali. Fra gli studenti che svolgono un tirocinio all’estero grazie a Erasmus+, uno su tre riceve un’offerta di lavoro dall’impresa ospitante. La relazione odierna presenta anche una panoramica delle misure adottate dalla Commissione per adattare il programma Erasmus+ al fine di aiutare l’Ue e gli Stati membri ad affrontare le problematiche della società, come l’integrazione dei rifugiati e dei migranti. Ad esempio, il sistema di sostegno linguistico online del programma verrà esteso a 100 000 rifugiati nei prossimi tre anni; a tal fine sono stati messi a disposizione 4 milioni di Eur. L’obiettivo è consentire in particolare ai giovani di inserirsi nel sistema di istruzione del paese ospitante e sviluppare le loro competenze. La pubblicazione della relazione coincide con l’avvio della campagna che segna il 30º anniversario del programma Erasmus (chiamato dal 2014 Erasmus+ in quanto raggiunge più persone mediante una più vasta gamma di possibilità). Durante tutto il 2017 si terranno eventi a livello europeo, nazionale e locale per illustrare l’impatto positivo di Erasmus sugli individui e sulla società nel suo insieme e per dare a tutte le parti interessate la possibilità di discutere sulla futura evoluzione del programma. Negli ultimi 30 anni il programma Erasmus+ e i suoi predecessori hanno sostenuto non solo più di 5 milioni di studenti, apprendisti e volontari, ma anche scambi di personale e di giovani, pari a 9 milioni di persone in totale.

Contesto:Erasmus è uno dei programmi di maggior successo dell’Unione europea. Da tre decenni offre in particolare ai giovani la possibilità di acquisire nuove esperienze e allargare gli orizzonti andando all’estero. Iniziato nel 1987 come un semplice programma di mobilità per gli studenti dell’istruzione superiore, con solo 3 200 studenti partecipanti nel primo anno di attività, è divenuto nel corso degli ultimi 30 anni un programma faro di cui usufruiscono circa 300 000 studenti universitari all’anno. Al tempo stesso il programma si è notevolmente ampliato: prevede periodi di studio e tirocinio/apprendistato sia per gli studenti dell’istruzione superiore sia per quelli dell’istruzione e formazione professionale, scambi di giovani, volontariato e scambi di personale in tutti i settori dell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport. Rispetto ai suoi predecessori, il programma Erasmus+ è anche più aperto a persone provenienti da contesti svantaggiati. La portata geografica del programma è aumentata, passando dagli 11 paesi del 1987 a agli attuali 33 (tutti i 28 Stati membri più la Turchia, l’ex Repubblica jugoslava di Macedonia, la Norvegia, l’Islanda e il Liechtenstein).L’attuale programma Erasmus+, che riguarda il periodo dal 2014 al 2020, ha una dotazione di bilancio di 14,7 miliardi di Eur e offrirà a oltre 4 milioni di persone la possibilità di studiare, formarsi, acquisire esperienza professionale e fare volontariato all’estero. Il programma sostiene inoltre partenariati transnazionali fra istituti di istruzione, formazione e giovanili, e iniziative nel settore dello sport al fine di contribuire a svilupparne la dimensione europea e fare fronte a gravi minacce transfrontaliere. Il programma promuove altresì attività di insegnamento e di ricerca sull’integrazione europea mediante le azioni Jean Monnet.Durante tutto il 2017 saranno organizzate in tutta Europa numerose manifestazioni per celebrare il 30º anniversario del programma, compreso un importante evento presso il Parlamento europeo nel mese di giugno.

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