(Fonte: Elisabetta Gardini) – Ora abbiamo le prove: il centrosinistra autonomista, al potere da decenni in Trentino Alto Adige, predica bene e razzola malissimo. Un concentrato di contraddizioni e ipocrisia. Nel programma elettorale e sui giornali si pronuncia a favore dell’equilibrio di genere e di una maggiore presenza femminile all’interno delle istituzioni democratiche, ma nei fatti si comporta in modo opposto.
È di questi giorni un emendamento alla nuova legge elettorale promosso dai senatori autonomisti di Patt ed Svp Zeller e Panizza e depositato dall’onorevole del Pp Melilli, grazie al quale nella circoscrizione elettorale del Trentino Alto Adige non si applicherà l’obbligo di presentare le liste di candidati con un equilibrio di genere al 40/60%.
In pratica uno schiaffo alle donne del centrosinistra autonomista pronte a candidarsi per le politiche (donne che, preme sottolineare, non si sono però pronunciate apertamente contro questa ennesima prova di forza maschile e maschilista). Il Trentino Alto Adige ancora una volta ultimo in tema di diritti ma primo in tema di pura gestione di posizioni di potere.
Foto: da sito Elisabetta Gardini