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ENPA – TRENTINO * LETTERA A CONSIGLIERE JOB – ORSI: « LEI VUOLE SOLUZIONI CONDIVISIBILI? SE SÌ RIUNISCA NUOVAMENTE IL “TAVOLO” PROVINCIALE »

Scritto da
11.04 - giovedì 22 giugno 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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LETTERA APERTA AL CONSIGLIERE PROVINCIALE IVANO JOB

Egregio consigliere,

noi ci conosciamo, essendoci incontrati più volte in occasione delle audizioni presso la IVa Commissione permanente. Per questo rispondo alle sue parole pubblicate dai media ieri (martedì 20 giugno), nonostante fossero rivolte ad associazioni che lei ha nominato specificatamente.

Ma mi sento ugualmente tirata per la giacchetta, in quanto l’ENPA è stata fra le prime associazioni che si sono occupate – e preoccupate – degli orsi del Trentino: in questi molti anni abbiamo chiesto pervicacemente ma inutilmente di porre in atto una serie di azioni atte a rendere possibile la coesistenza fra uomo e grandi carnivori nel nostro territorio, puntando nel contempo ad una consistente limitazione dei danni. Tutto ciò attuando un confronto duro ma corretto, puntando alla collaborazione fra le parti, perché l’impegno comune, sebbene talvolta estremamente faticoso, è la migliore base per interventi efficienti, per il vantaggio delle parti in causa: in questi casi l’ENPA rappresenta interessi diffusi. La vorrei rassicurare: comprendo le preoccupazioni dei miei concittadini, aizzate ad arte a fini elettorali, perché la sicurezza tanto sbandierata non è stata effettivamente perseguita dalle istituzioni, che hanno preferito cavalcare la rabbia inutile e inefficace, piuttosto che divulgare la corretta conoscenza della specie e attuare le necessarie iniziative per rendere possibile e positiva la convivenza.

Mi è facilissimo risponderle in relazione agli animali domestici che talvolta subiscono gli attacchi dei predatori: si tratta di animali non custoditi adeguatamente, per cui non serve accusare i selvatici per la loro perdita: serve, invece, proteggerli come scienza ed esperienza insegnano. Fortunatamente la nostra provincia offre agli allevatori, sia professionali che hobbisti, la tecnologia e l’affiancamento tecnico per delle protezioni efficaci. Inoltre, in caso di danni al patrimonio zootecnico, questi vengono integralmente risarciti. Per quanto riguarda la supposta mancanza di attenzione per gli animali d’allevamento, le rendo nota la mia scelta di non mangiare animali e i loro prodotti, per non essere responsabile del loro sfruttamento a fini economici, delle loro sofferenze, della loro macellazione. Pertanto sì, provo dispiacere quando vengono attaccate le api, le pecore, le capre, i vitelli, gli asini, le galline, ecc. Ma non si possono accusare i selvatici delle nostre mancanze: se proteggiamo adeguatamente i nostri animali domestici, i predatori si rivolgeranno alle proprie prede naturali, mantenendone, inoltre, sana la popolazione e la consistenza numerica adeguata al territorio, salvaguardando anche la vegetazione dall’eccessivo brucamento.

Consigliere Job, vuole davvero cercare assieme soluzioni possibili e condivisibili? Allora si attivi, con la forza che le dà il suo ruolo, affinché il Tavolo provinciale in tema di grandi carnivori venga nuovamente riunito, dopo anni di stop immotivato, affinché si torni a presentare al pubblico il Rapporto annuale sui grandi carnivori e affinché riparta immediatamente l’importantissima piattaforma europea rivolta alla coesistenza fra uomo e grandi carnivori e alla mitigazione dei conflitti. La finalità di questo progetto finanziato dall’UE è proprio quello di riunire intorno ad un tavolo gli stakeholders, perché in un clima di condivisione e comprensione delle relative, seppur diverse istanze, trovino assieme il percorso verso la migliore e più proficua soluzione delle problematiche legate alla presenza dei grandi carnivori.

Questa la proposta in 7 punti che l’ENPA ha presentato al Ministro Pichetto Fratin, per realizzare la coesistenza fra uomo e orsi, annullando o comunque mitigando fortemente i rischi di conflitti e incidenti: 1. Corridoi faunistici, 2. Dispersione delle femmine, 3. Controllo delle nascite, 4. Identificazione degli orsi, 5. Santuari, 6. Metodi dissuasivi, 7. Prevenzione.
Se tutto ciò fosse stato attuato, non sarebbero avvenuti molti degli – realisticamente e statisticamente pochi – incidenti che hanno coinvolto alcuni abitanti, che hanno dimostrato – INCOLPEVOLMENTE – che non era stato loro insegnato come comportarsi in caso di incontro con gli orsi, inoltre presumibilmente non sarebbe accaduto l’incidente mortale che ha visto coinvolto Andrea Papi, in quanto proprio pochi giorni prima avevamo personalmente chiesto di interdire temporaneamente le aree in cui era nota la presenza di orse con cuccioli (e. come tutti sanno perfettamente, l’area in cui insisteva JJ4 era ben nota da anni).

 

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Ivana Sandri, presidente ENPA del Trentino

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