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ENPA * PLANTIGRADI: « NORMATIVE E CONVENZIONI INTERNAZIONALI VIETANO LE “RIMOZIONI”, L’ALTO ADIGE DICA COSA È STATO FATTO SULLA PREVENZIONE (SOLO 5 GLI ORSI ALTOATESINI) »

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13.09 - venerdì 19 maggio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Orsi e lupi. Enpa: normative europee e Convenzioni internazionali vietano le “rimozioni”. L’Alto Adige dica cosa è stato fatto sulla prevenzione. Solo 5 gli orsi altoatesini

L’uccisione di lupi e orsi (che oggi viene eufemisticamente chiamata “rimozione”) è espressamente vietata dalla direttiva europea Habitat (42/93) e dalla Convenzione di Berna che includono i grandi predatori tra le specie particolarmente protette. È vero che la normativa europea prevede interventi in via del tutto eccezionale, ma si tratta comunque di azioni riferite a situazioni specifiche – emergenziali, appunto – e chiaramente circostanziate e delimitate. Non solo. La direttiva Habitat subordina tali interventi alla prevenzione, stabilendo che si possa far ricorso ad essi solo qualora non esistano soluzioni alternative. Gli Stati membri, peraltro, nel motivare eventuali richieste di deroghe devono specificare quali misure preventive siano state applicate e con quale esito.

L’Ente Nazionale Protezione Animali replica così ai sindaci dei Comuni altoatesini e al presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher che chiedono nuovamente il via libera alle uccisioni di orsi e lupi. «Quando si tratta di ammazzare specie particolarmente protette, le istituzioni altoatesine sono particolarmente attive e loquaci quando invece sono chiamate a rendere conto delle iniziative assunte sul fronte della prevenzione e dell’informazione a residenti e turisti, si trincerano dietro il più assoluto riserbo», afferma Enpa. «Prima di pensare ad armare i cacciatori, il presidente della Provincia spieghi ai cittadini cosa è stato fatto durante il suo mandato per ottimizzare la convivenza con i grandi predatori, rispetto ai quali non c’è alcuna emergenza».

In Alto Adige, infatti, la stessa amministrazione provinciale ha rilevato la presenza di 5 orsi maschi (dati al 2021). Anche la popolazione di lupi è molto rarefatta (Ispra stima 266 individui su tutto l’arco alpino centro-orientale) così come le predazioni. Tra il 2015 e il 2019, sempre l’Ispra ha censito complessivamente 109 eventi predatori (poco più di 20 l’anno) per i quali è stata liquidata una somma pari a circa 46mila euro (meno di 10mila euro l’anno). Particolare assolutamente degno di nota: l’amministrazione provinciale che da un lato chiede a gran voce di uccidere i grandi predatori, dall’altro, lo dice chiaramente lo stesso Ispra, non è stata neanche in grado di individuare la specie autrice dei 109 eventi predatori. Che evidentemente sono stati attribuiti ai lupi per motivi propagandistici.

«L’unica vera emergenza relativa ai lupi è quella riguardante la conservazione di una specie che – conclude Enpa – non è ancora in sicurezza visto che nei primi cinque mesi dell’anno, su tutto il territorio nazionale, ne sono morti più di 70 solo per mano dell’uomo che li ha avvelenati, investiti, fucilati o massacrati con le trappole a laccio».

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