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ENPA * LUPI: « LA PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO AUTORIZZA IL MASSACRO, IN ARRIVO DENUNCE IN SEDE CIVILE E PENALE »

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15.40 - sabato 22 luglio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Lupi. La Provincia di Bolzano autorizza il massacro. Si spende più per le uccisioni che per gli indennizzi. Enpa: in arrivo denunce in sede civile e penale, e impugnazioni al TAR.  Con un provvedimento legislativo pubblicato sul Bollettino della Regione Trentino Alto Adige lo scorso 15 giugno, la Provincia Autonoma di Bolzano ha dato il via libera alle uccisioni di lupi sul territorio da essa amministrato. Ufficialmente, la legge provinciale, che è già entrata in vigore, è stata approvata per contenere i danni da predazione, ma nella realtà dei fatti essa dà origine ad una situazione paradossale, voluta dagli amministratori provinciali per compiacere i cacciatori e le frange più estremiste degli allevatori, quelle che pretendono di disporre a loro piacimento del territorio altoatesino per praticare il pascolo brado senza tutelare i loro animali. Oltre ad essere barbaro e crudele, il provvedimento “ammazza lupi” – spiega Enpa – è davvero privo di ogni logica: per ammazzare i lupi (60mila euro nel triennio 2023-2025) vengono infatti utilizzate più risorse di quelle necessarie ad indennizzare gli allevatori (49mila euro, circa 10mila l’anno, tra il 2015 e il 2019) per i danni che si vuole presumere causati da appena 30 lupi (Ufficio Caccia e Pesca Bolzano, 2021).

Molte perplessità suscitano anche le capacità della Provincia Autonoma di identificare gli autori delle predazioni visto che – lo scrive sempre l’Ispra in un suo recente rapporto – per tutti gli episodi predatori avvenuti tra il 2015 e il 2019 (109) essa non è mai stata in grado di individuare le specie predatrice. Dunque, secondo Enpa la legge del 13 giugno 2023, n. 10 denominata “Aree di pascolo protette e misure per il prelievo dei lupi” è solo un pretesto per armare i fucili dei cacciatori e sterminare quei pochi esemplari che ancora vivono sul territorio provinciale. Un regalo che finirà per costare assai salato agli italiani, poiché, il provvedimento entra in rotta di collisione con la direttiva Europa Habitat. «La legge provinciale “spara nel mucchio” perché, contrariamente alle norme europee, prevede la possibilità di utilizzare indiscriminatamente metodi non selettivi; non indica alcun criterio per l’individuazione dei luoghi sui quali applicare il “prelievo”; non fornisce alcuna indicazione e prescrizione sull’applicazione dei metodi di prevenzione. I quali – spiega Enpa – sono lo strumento più efficace per ottimizzare la convivenza tra uomo e animali, e costituiscono inoltre un obbligo normativo al quale è subordinata la richiesta della deroga».

Ovviamente l’associazione utilizzerà tutti gli strumenti a sua disposizione per evitare un bagno di sangue, di cui potrebbero cadere vittima anche gli animali d’affezione. «Inizieremo impugnando davanti a TAR e Consiglio di Stato tutte le autorizzazioni e gli atti emanati dal Presidente della Provincia per dare esecuzione alla legge provinciale. Inoltre – aggiunge Enpa – denunceremo in sede civile e penale chiunque uccida, ferisca o maltratti anche un solo lupo. Allo stesso tempo chiediamo alla Provincia non solo di rendere noto l’impegno finanziario sostenuto nell’ultimo triennio sul fronte della prevenzione, ma anche di comunicare in via ufficiale quali e quante misure di prevenzione sono state applicate e con quali risultati. Chi non fa prevenzione è infatti responsabile di ogni danno».

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