Come le bugie, anche le ronde anti-lupo e anti-orso hanno le gambe corte. L’assessore Zanotelli comunica lo stop alle ronde anti-lupo e anti-orso. Le associazioni ENPA, LAC, LAV, Legambiente, LIPU, PANEPPAA, WWF: sono stati spesi inutilmente soldi pubblici che potevano essere utilizzati meglio, in opere di prevenzione per proteggere gli animali d’allevamento, e in buona informazione/formazione per i cittadini e per chi lavora in montagna.
Come prevedibile, è arrivato lo stop da parte della Provincia autonoma di Trento alle ronde anti-lupo e anti-orso, con l’assessora Zanotelli che ne dà mesta comunicazione. Probabilmente l’apprezzata e ragionevole decisione assunta dal Commissario del Governo è anche frutto dell’incontro avvenuto il giorno 2 luglio, durante il quale le Associazioni Ambientaliste/Animaliste firmatarie hanno espresso il loro motivato dissenso all’inutile servizio “VIGILUPO”, attivato sull’onda di un isterismo locale montato ad arte. Secondo il Commissariato del Governo, infatti, le risorse umane destinate alla vigilanza devono essere meglio impiegate, facendole ritornare quindi all’originario controllo del territorio e alla prevenzione di possibili e reali reati in danno ai cittadini.
Si è rivelata quindi fallimentare l’idea di istituire le ronde anti-selvatici, che non hanno portato alcun beneficio, così dicono i dati, semplicemente perché la presenza dei selvatici non causa alcun problema di ordine pubblico e nessun pericolo per l’incolumità pubblica.
“E’ chiaro” asseriscono le associazioni in una nota congiunta, “che la vera ragione dietro all’istituzione delle ronde anti-lupo e anti-orso era meramente di propaganda politica, insomma una mossa per creare ad hoc tra i cittadini un clima di paura nei confronti di lupi ed orsi, in questo periodo sempre più nel mirino dell’amministrazione provinciale”.
Un ennesimo spreco di tempo, personale e denaro, sulle spalle dei cittadini trentini, risorse che sarebbero potute essere intelligentemente ed efficacemente utilizzate nei sistemi di prevenzione da fornire agli allevatori, nella formazione al loro uso e nell’informazione ai cittadini, accompagnandoli ad esempio in un prezioso percorso che li porti a non abbandonare rifiuti organici all’esterno delle abitazioni e nelle periferie dei paesi. Si tratta dell’ennesima decisione errata in tema di gestione degli equilibri naturali e della loro complessità, che si aggiunge a varie altre: alla soppressione della serata di presentazione del rapporto orso, importante momento di informazione che si svolgeva annualmente al MUSE, alla soppressione di un progetto già finanziato dall’Unione Europea per la mitigazione dei conflitti tra portatori d’interesse, all’abolizione forzata del Comitato Faunistico, importante strumento tecnico al cui tavolo anche le associazioni potevano portare il loro pensiero ed il loro contributo.
“Altro spreco di tempo inutile”, concludono le associazioni, “è chiaramente anche l’istituzione del comitato per la sicurezza. Appare evidente come esso non si basi su riscontri scientifici, ma su dati aleatori, su una indefinita e indefinibile insicurezza percepita non si sa bene da chi e come. Anche questo comitato sembra creato con l’obiettivo di forzare gli equilibri politici esistenti tra la Provincia di Trento ed il Ministero dell’ambiente in tema di gestione dei grandi carnivori, arrivando, ed è cronaca, al tentativo di togliere di mezzo un orso non certo pericoloso bensì colpevole di aver predato animali lasciati imprudentemente e irresponsabilmente incustoditi.” Ed auspicano che da questa amara lezione la PAT sappia trarre le dovute conseguenze, ascoltando la scienza invece che la “pancia”, per fare scelte lungimiranti nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità, per il bene dell’intera comunità.
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per ENPA – Ivana Sandri
Per LAC Lega Abolizione Caccia ONLUS – Caterina Rosa Marino
per LAV – Simone Stefani
per LIPU – Sergio Merz
per Pan-EPPAA – Adriano Pellegrini
per WWF – Aron Iemma