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EMERGENZA CENTRO ITALIA: ANCI, NO A SCARICABARILE SUI SINDACI

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12.21 - martedì 24 gennaio 2017

(Fonte: Ufficio stampa Anci, Associazione nazionale comuni italiani) – “Quello innescato dalla Commissione Grandi rischi, che non si capisce bene se vuole dare l’allerta o creare allarme, è un paradosso: si gioca allo scaricabarile con i Sindaci, terminale di una filiera che, alla fine, li lascia completamente soli”. Così Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci, intervenendo questa mattina alla trasmissione televisiva Omnibus. “Un sindaco – ha spiegato Decaro – è oggi messo nelle condizioni di dover gestire un’emergenza come quella del sisma e del maltempo senza avere né strumenti adeguati né norme a suo sostegno. Solo per fare un esempio, i Comuni sono gli unici responsabili delle verifiche sulla vulnerabilità sismica degli edifici pubblici, a partire dalle scuole. Ebbene, se il Sindaco decide di chiudere le scuole e non succede niente, viene accusato di procurato allarme. Se invece tiene aperti gli edifici e questi crollano, rischia anche di finire in galera.

Vogliamo regole certe che ci dicano come organizzarci – dice Decaro – non possiamo essere lasciati soli nella responsabilità delle scelte e nell’organizzazione dei territori. Non può essere un Sindaco a chiamare le turbine spazzaneve da una altra Regione. Occorre un coordinamento a monte, da attivare in fase di allerta meteo. Per questo chiediamo un confronto e un coordinamento permanente con le Prefetture, in modo che tutte le istituzioni condividano le decisioni”. “La Protezione civile – ha aggiunto Decaro – ha fatto un lavoro straordinario sull’emergenza in queste settimane. Non possiamo però dimenticare gli altri tre pilastri su cui si fonda il sistema: previsione, prevenzione e ricostruzione. Su quest’ultima in particolare c’è ancora tanto lavoro da fare. Le istituzioni non possono affidarsi ai Sindaci per le decisioni sulla vita delle persone e togliergli quella stessa fiducia nel processo della ricostruzione. Dobbiamo cambiare registro. E’ assurdo che oggi non si possano utilizzare procedure semplificate per consolidare o ricostruire gli edifici colpiti dal terremoto. Si tratta delle stesse procedure grazie alle quali abbiamo realizzato gli impianti per i mondiali di nuoto, solo per fare un esempio”.

 

 

 

In allegato il comunicato stampa:

 

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