(Fonte: Banca d’Italia) – Rispetto a gennaio il debito delle Amministrazioni pubbliche è diminuito di 10,7 miliardi di euro, a 2.240,1. Il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (9 miliardi) è stato più che compensato dalla diminuzione di 20,7 miliardi delle disponibilità liquide del Tesoro (a 56,8; erano 74,7 a febbraio 2016); l’effetto complessivo degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione del tasso di cambio ha incrementato il debito di un miliardo.
Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è diminuito di 11,6 miliardi, quello delle Amministrazioni locali è aumentato di 0,9 miliardi e quello degli Enti di previdenza è rimasto pressoché invariato.
A febbraio sono state contabilizzate nel bilancio dello Stato entrate tributarie per 28 miliardi, in aumento dell’1,6 per cento (0,4 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2016; nel primo bimestre l’aumento è stato del 2,5 per cento. Al netto di alcune disomogeneità contabili che riguardano principalmente gli incassi dell’Iva e dell’Irpef, si può stimare che l’aumento delle entrate complessive sia stato più contenuto.
In allegato il rapporto (Pdf):
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