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DIA – DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA * SEQUESTRO DI BENI ALL’ARMATORE MORACE PER OLTRE 10 MILIONI DI EURO, È IL PROPRIETARIO DELLA COMPAGNIA DI NAVIGAZIONE “ LIBERTY LINES S.P.A ”

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07.46 - sabato 13 luglio 2019

Su richiesta congiunta del Procuratore della Repubblica di Palermo e del Direttore della DIA, il Tribunale di Palermo –Sezione Misure di Prevenzione ha emesso un provvedimento di sequestro d’urgenza nei confronti dell’armatore Vittorio MORACE, proprietario della compagnia di navigazione “LIBERTY LINES S.p.A” (già USTICA LINES s.p.a), con sede a Trapani, assai noto nel capoluogo trapanese, per essere stato anche il proprietario della locale squadra di calcio.
Il sequestro di beni è stato eseguito dalla Sezione Operativa della DIA di Trapani.

Vittorio MORACE, il figlio Ettore e la società LIBERTY LINES spa, sono stati già destinatari nel 2017 e nel 2018 di misure cautelari in esito ad un’ampia indagine giudiziaria per delitti contro la Pubblica Amministrazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo. I predetti, in particolare, avvalendosi di pubblici ufficiali corrotti, attraverso l’articolata predisposizione di bandi di gara ad hoc nel settore de collegamenti marittimi a mezzo navi veloci con le isole minori (Eolie ed Egadi), avrebbero ottenuto numerosi vantaggi amministrativi indebiti, beneficiando altresì di finanziamenti pubblici regionali non spettanti per importi milionari, che gli consentivano di conseguire eccezionali utili d’impresa.

Il provvedimento, che accoglie le richieste di sequestro contenute nelle proposte di misura di prevenzione personale e patrimoniale a firma del Procuratore della Repubblica di Palermo e del Direttore della DIA, è il frutto di un’attenta attività di analisi svolta dal I Reparto – Investigazioni preventive – della DIA delle suddette vicende penali che nel recente passato hanno coinvolto i MORACE, che ha consentito, attraverso i successivi accertamenti economico-patrimoniali, di individuare, quantificare ed inseguire i proventi illeciti conseguiti dai proposti, individuando contestualmente i beni aggredibili, prima che fossero alienati a terzi.
Il sequestro ha interessato beni mobili ed immobili, terreni, quote azionarie e rapporti finanziari, per un valore complessivo di oltre 10 milioni di euro.

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