Leggo con molta sorpresa le affermazioni a scoppio ritardato della presidente della Corte di Appello, Gloria Servetti, relative ad una interrogazione presentata oltre un mese fa alla Regione per avere risposte circa la promozione di una dipendente regionale.
Non ho problemi ad ascoltare le altrui opinioni ma trovo sconcertanti il modo di esprimersi ed i termini utilizzati.
Tanto per cominciare l’interrogazione non è una “illegittima interferenza nell’organizzazione dell’Ufficio”, è un atto politico di controllo che la democrazia mette a disposizione dei consiglieri regionali. Forse la presidente era abituata a non avere fari che si accendono all’interno del Palazzo, ma dal momento in cui il personale è passato alle dipendenze della Regione è nostro dovere verificare quanto accade.
L’interrogazione in questione (regolarmente ammessa dal Consiglio il 17 maggio) verte su una serie di quesiti. Se la presidente l’avesse letta avrebbe potuto rispondere a qualche domanda anziché passare direttamente agli insulti: “informazioni prive di qualsiasi fondamento tecnico-giuridico ma contenenti dati finanche diffamatori” e ancora “riprovevoli e malevoli atteggiamenti di soggetti sforniti di adeguata conoscenza”. Può essere, ma qualche esempio sarebbe stato gradito.
Invece leggiamo che chi non riesce a trovare argomenti per rispondere nel merito (poteva per esempio farci conoscere i citati titoli accademici) manco è certa di quanto scrive. E’ la stessa presidente della Corte infatti che “presume che la Segreteria Generale abbia operato nel pieno rispetto delle previsioni del vigente contratto”. Presume??? Se anche lei “presume” che le cose si siano svolte correttamente beh, l’interrogazione direi che ci sta tutta.
La maleducazione invece no. Un consiglio alla presidente: ripassi velocemente lo Statuto di autonomia e il rispetto istituzionale prima che a riservarsi “ogni necessaria iniziativa”, non a tutela da “illegittime interferenze”, ma dagli insulti gratuiti non sia qualcun altro.
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Filippo Degasperi
Consigliere provinciale e regionale Trentino Alto Adige – Onda