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DEGASPERI (ONDA) * ELISOCCORSO PAT « PER SOPPERIRE ALLA SCARSA VELOCITÀ DEGLI AIRBUS SI È CAMBIATO IL VELIVOLO E SI È TORNATI AD APRIRE CAVALESE, LASCIANDO SGUARNITO IL TRENTINO ORIENTALE »

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08.26 - martedì 11 luglio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Elicotteri, propaganda tanta, risposte zero. In tema di elicotteri vige da tempo, da parte della Giunta di centrodestra, la prassi di utilizzare questi mezzi a fini propagandistici evitando accuratamente di rispondere alle domande sulla capacità del servizio di far fronte in modo appropriato alle necessita dei cittadini. Non a caso l’interrogazione presentata sulla scarsa velocità dei nuovi Airbus e la conseguente necessità di riaprire le basi esterne, nonché quella sui rischi connessi alla presenza di un solo medico dalle 20 alle 8 spesso distratto in attività diverse da quelle dell’elisoccorso, sono rimaste inevase.

Anche l’ultima delibera sul tema, propagandata con la grancassa, conferma le criticità. Si parla di servizio diurno 8-20 quando in realtà il riferimento reale per la fine del turno sono le effemeridi del luogo, per cui nei mesi invernali il servizio termina alle 16.30-16.45. Da quell’ora, quindi, considerato che ENAC impone la presenza del secondo pilota, i mezzi operativi non sono più due ma solo uno.
La situazione del turno notturno è ancora più grave e la delibera, assieme alla conseguente propaganda, omette di raccontare ai trentini che il servizio di emergenza-urgenza sanitaria è stato depotenziato.

L’elicottero per essere classificato “elisoccorso” (HEMS) deve avere a bordo l’equipe sanitaria. La mancanza di queste figure lo declassa al trasporto notturno per popstar a spese dei contribuenti. Il fatto che il medico dell’elisoccorso tra le 20 e le 8 sia sempre più frequentemente impegnato in altri interventi via terra a bordo dell’automedica che lo allontanano dalla base è un’altra crepa che dimostra la debolezza dell’impianto dell’emergenza-urgenza. L’elicottero sempre più spesso è costretto a partenze ritardate perché deve attendere il rientro del medico gravato da richieste che dovrebbero essere soddisfatte con altro personale.

Nel caso di emergenza la prontezza operativa fa la differenza, il decollo deve avvenire entro pochi minuti dalla chiamata e la velocità di intervento è una variabile determinante ai fini dell’esito dell’operazione di soccorso. Per questa ragione, per sopperire alla scarsa velocità degli Airbus si è cambiato il modello e si è tornati ad aprire Cavalese lasciando peraltro sguarnito tutto il trentino orientale.

Non è poi chiaro l’aspetto relativo alla protezione dei mezzi in caso di eventi meteorologici avversi. Considerato che l’opzione di dedicare un hangar non è percorribile, l’ipotesi che si deduce dalla delibera è solo quella di non dislocare l’elicottero nemmeno in caso di remoto rischio di maltempo. Rimane invece senza spiegazione la modalità con cui si intende procedere nel caso in cui l’evento avverso si verifichi con l’elicottero presente presso la piazzola di Cavalese. Considerato il contesto montano e il periodo estivo dove temporali e tempeste sono frequenti e difficilmente prevedibili, il passaggio specifico della delibera diventa quasi grottesco.

L’organizzazione prevede pure la disponibilità presso la piazzola di Cavalese di una cisterna da mille litri per il rifornimento di carburante. Ciò comporta come ben specificato nella delibera, che ogni giorno un’autobotte con il personale del Nucleo elicotteri faccia la spola tra Mattarello e Cavalese, con conseguenti costi, rischi e aggravio di lavoro per i tecnici. Un’altra criticità riguarda i servizi al personale: dei 6 bagni teoricamente disponibili oggi ne funzionano 3, di cui solo 1 destinato al personale e gli altri due al pronto soccorso e agli ambulatori ortopedici.
Notiamo poi un ulteriore passo verso la privatizzazione visto che per il servizio antincendio della base di Cavalese, in una Provincia con 6000 vigili del fuoco volontari, il centrodestra decide di affidarsi ad una ditta privata.

 

Tutto ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia per conoscere

1. se ha intenzione di rispondere alle preoccupazioni degli addetti ai lavori e dei cittadini riportate nelle interrogazioni n. 4269 e n. 4386 relativamente alla sempre più frequente mancanza del medico dell’equipe sanitaria e all’adeguatezza del servizio rispetto alle necessità;

2. come si intende garantire la sicurezza dei mezzi e dell’equipaggio dislocati presso la piazzola di Cavalese in caso di eventi meteorologici improvvisi, potenzialmente pericolosi;

3. con quali modalità e tempistiche si intende intervenire per assicurare un’adeguata disponibilità di servizi igienici per il personale (inclusi quelli aggiuntivi dell’elisoccorso, dei pazienti e visitatori dell’ospedale di Cavalese);

4. come mai, anziché coinvolgere i vigili del fuoco volontari si è preferito privatizzare il servizio antincendio presso la nuova base di Cavalese.
A norma di regolamento si richiede risposta scritta.

 

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Cons. prov. Filippo Degasperi (Onda)

 

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DEGASPERI (ONDA) * BASE ELISOCCORSO CAVALESE (TN): « TOPPA DI FUGATTI PEGGIORE DEL BUCO, L’AGGRAVIO DI COSTI NON COLMA LA LENTEZZA DEI NUOVI ELICOTTERI »

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