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DEF: FRAVEZZI, RIDURRE CUNEO PRESSIONE FISCALE E FAVORIRE GLI INVESTIMENTI

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18.11 - mercoledì 26 aprile 2017

(Fonte: Vittorio Fravezzi) – Il Senatore Vittorio Fravezzi (Upt), Segretario di presidenza del Senato per conto del Gruppo per le Autonomie è intervenuto in aula per la dichiarazione di voto sul Def 2017 esponendo quella che si può definire un’analisi ferma e rispettosa di quanto fatto dal governo in accordo con le varie parti della maggioranza.

Fravezzi, a sua volta, ricorda e mette in luce i pregi di questo importante documento e ne chiarisce le strategie sul medio e lungo periodo chiedendo alla classe politica un costante impegno e una solerte e continuativa attenzione in alcuni punti chiave: ridurre la pressione fiscale, contrastare l’evasione fiscale e ridefinire il sistema di tassazione personale.

«L’azione di governo nel corso di questi ultimi anni ha consentito di coniugare la più generale strategia di crescita, equità e lotta alle disuguaglianze, con una riduzione del rapporto debito/Pil che sia credibile nel medio e lungo periodo. Sono stati ottenuti importanti risultati in ordine alle diseguaglianze nei redditi, nell’accesso flessibile ma tutelato al mercato del lavoro e in merito alle pari opportunità connesse ad un rinnovato e più equilibrato sistema di welfare.

Proseguire è una scelta che non ha alternative. Rafforzare la competitività delle piccole e medie imprese è altrettanto fondamentale, in coerenza con le misure innovative già introdotte, con particolare riferimento alle condizioni di accesso al mercato dei capitali, al rafforzamento di incentivi all’innovazione e soprattutto alla riduzione del cuneo fiscale».

Importante per il Senatore Fravezzi la posta in gioco che non prescinde da questioni altrettanto delicate quale la necessità di una legge elettorale che coniughi governabilità e rappresentatività

«Ad essere chiamati in causa – ha sottolineato il Senatore – sono non soltanto l’azione di governo ma nel contempo lo stato e la qualità del confronto politico in Parlamento e nel Paese. Vi è, a nostro avviso, un deficit politico, sotto questo profilo, che va al di là degli schieramenti di maggioranza e di opposizione. Gli esempi sono davanti a noi in Parlamento, a cominciare da una legge elettorale che coniughi governabilità e rappresentatività».

«Riteniamo – ha sostenuto Fravezzi – che una politica di consolidamento del debito e misure sostenibili di riduzione del deficit pubblico siano sostenibili se il risanamento dei conti pubblici sia garantito da una maggiore e stabile velocità di ripresa dell’economia reale. In questa prospettiva – si è chiesto il Senatore delle Autonomie – Quale politica fiscale adottare?

La riduzione della pressione fiscale, la riduzione delle imposte o le agevolazioni fiscali finanziate a sostegno della competitività e della produttività delle imprese, ottenute anche con misure strutturali, sono la conferma di un miglioramento dei dati economici e, in particolare, dell’incremento del gettito fiscale».

Essenziale per il Senatore condividere l’obiettivo del Governo di operare al fine di evitare l’aumento delle imposte previsto dalle clausole di salvaguardia che, altrimenti, sarebbe pari all’ 1,1 del Pil. Necessario e prioritario, infine, ridurre la pressione fiscale, contrastare l’evasione fiscale e ridefinire il sistema di tassazione personale.

«Fra le misure indispensabili ad un processo di crescita economica e di equità sociale – ha concluso Fravezzi – la semplificazione del sistema tributario, una maggiore efficienza nel rapporto fra amministrazione finanziaria e contribuenti e, in primo luogo, la riduzione della pressione fiscale, con un maggiore contrasto all’evasione ed all’elusione fiscale anche al fine di ridefinire il sistema di tassazione personale, rivestono carattere di assoluta priorità».

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